Orario invernale Trenord, Mazzucotelli: “Arriva la corsa che gli studenti attendevano da vent’anni. E 4 coppie di treni per il nodo Saronno”
10 Dicembre 2024
SARONNO – MILANO – Novità positive per il nodo di Saronno dal nuovo orario invernale che entrerà in vigore il prossimo 15 dicembre. Ad entrare nel dettaglio con un’analisi Andrea Mazzucotelli portavoce del Comitato viaggiatori tpl nodo di Saronno.
QUI LA PRESENTAZIONE DEL NUOVO ORARIO
“Nel merito del nuovo orario, ci sono principalmente novità positive per il Nodo di Saronno: in particolare, 4 ulteriori coppie di treni giornalieri (tranne 25 dicembre) R22 Laveno-Varese-Saronno-Milano (tutte le fermate, 104 minuti) sono sdoppiate in RE1 Laveno-Varese-Saronno-Milano (“diretto”, 91 minuti)+R22 Varese-Saronno-Milano (tutte le fermate, 62 minuti): questo consente di raddoppiare la capacità di queste corse, separare i flussi e ridurre i tempi di percorrenza tra Varese, Saronno e Milano”.
Ma ci sono novità storiche e attesissime: “L’auspicio è che nei prossimi cambi di orario si riesca a organizzare almeno una corsa “diretta” ogni ora per direzione. Inserita finalmente anche la corsa R22 delle 15.09 da Milano Cadorna per Varese (tutte le fermate) che era richiesta dagli studenti di Gerenzano, Cislago, Mozzate, Locate-Carbonate da quasi vent’anni, riempiendo un vuoto davvero storico che non si riusciva a spiegare se non con la mancanza di adeguate risorse”.
Non ci sono solo buone notizie: “I Comuni di Garbagnate Milanese, Bollate e Novate Milanese sono invece interessati da una riduzione del servizio S13 che non è stata annunciata né motivata da Regione Lombardia.
Arriviamo dunque così al problema di fondo di questo cambio orario: se da un lato è bene che le notizie disarticolate degli scorsi mesi su clamorose riduzioni del servizio e geniali salti di fermate si sono rivelate al 95% un bluff clamoroso, probabilmente legato a giochi di potere intestini a Regione Lombardia e partecipate, e anzi assistiamo a un incremento complessivo della produzione in Lombardia, è mancato il percorso di condivisione dell’effettivo progetto di orario con i rappresentanti delle associazioni dei consumatori e degli utenti e i rappresentanti dei viaggiatori, in violazione all’art. 4 comma 11 della Legge Regionale 6/2012 emanata da Regione Lombardia stessa”.
E conclude: “In particolare, se da un lato le modifiche in incremento rientrano nel lungo percorso di crescita operato da Regione negli ultimi 25 anni (e comunque i dettagli non erano mai stati comunicati), dall’altro quelle in decremento non possiedono alcuna motivazione plausibile né d’altra parte espressa dagli Enti e pertanto non possono che essere intese per ideologiche, o, se si vuole, come delle bandierine piantate per l’orgoglio di qualcuno di non essere stati del tutto inerti. In fondo, del grandioso piano anticrisi chiesto dal Presidente Fontana (tagliando sul servizio) al momento non rimane granché. I treni riusciranno a trovarsi pronti all’orario di partenza, nella stazione giusta, con il personale di condotta e scorta regolarmente a bordo? Perché questo il vero piano anticrisi sarebbe”.
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Commenti
Spoiler: gli studenti di vent’anni fa non sono più studenti ormai.
Grazie Trenord