Saronno, a Casa di Marta riparte il dormitorio per senza dimora: aumentano i posti letto
16 Dicembre 2024

SARONNO – Riparte per il quarto anno il servizio di emergenza freddo a Saronno realizzato a Casa di Marta con la collaborazione della Comunità pastorale e l’Amministrazione comunale.”Riusciamo a rispondere a questa necessità del territorio – ha spiegato il sindaco August Airoldi – perchè ci siamo messi insieme. Non diamo solo un letto per dormire, una doccia, una colazione ma anche una serie di esperti che seguono queste persone”.
A presentare il servizio che aumenta i posti letti disponibili, Francesca Volontè che ricorda l’impegno di Casa di Marta per “l’emergenza freddo ma anche sul fronte della ricerca di fondi per rendere il servizio permanente nel corso dell’anno e non solo nel periodo invernale ossia dal primo dicembre al 31 marzo”.
L’assessore ai Servizi Sociali Ilaria Pagani ha sottolineato come l’ambito di Saronno abbia deciso di impegnarsi per 3 anni con 30 mila euro all’anno con la prospettiva di trovare fondi da bandi per raggiungere i 90 mila euro all’anno per garantire il servizio stabilmente. Il dormitorio, da subito, servirà non solo Saronno ma l’intero ambito.
Non ci sarà solo una spazio di riposo accogliente ma anche un tavolo di lavoro a cui partecipano tutti i soggetti coinvolti Caritas, Servizi Sociali, Casa di Marta, Intrecci che affronteranno le diverse tematiche relative ai percorsi personale.
E’ un dormitorio maschile in cui ogni stanza ha un bagno e una doccia e c’è uno spazio comune per la colazione. Sono prevalentemente over 50 ma ci sono anche giovani “quest’anno c’è anche un 24enne”. Negli anni di attivazione ci sono stati 16 stanieri e 13 italiani. Alcuni hanno anche problemi di salute che faticano anche magari non hanno una rete familiare o amicale a cui appoggiarsi.
A chiudere gli interventi il prevosto monsignor Giuseppe Marinoni: “Casa di Marta è stata la prima realtà che ho visto al mio arrivo a Saronno dopo la casa parrocchiale. E’ bello che ci sia questa risorsa in ccittà. E’ bello entrare in questo cammino di ripartenza che dà una risposta ai bisognosi. Questo progetto aggiunge alla risposta anche la parola insieme. Come dicevano Don Camillo e Peppone non esistono i poveri della Parrocchia e quelli del Comune esistono quelli della città a cui è bello dare aiuto tutti insieme”.
“Ovviamente da parte nostra abbiamo un desiderio e un sogno – conclude il prevosto – che non ci siamo più bisognosi ma solo fratelli”.
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