La speranza e l’amore: queste le parole dell’omelia di don Giuseppe nella messa di mezzanotte di Natale
25 Dicembre 2024

SARONNO – Durante la messa di Natale di mezzanotte in prepositurale, celebrata da don Giuseppe Marinoni e concelebrata da don Riccardo Bottan e don Luca Rampini, il prevosto ha tenuto la sua predica in presenza dei fedeli recatisi a celebrare la nascita di Gesù.
Nella sua omelia, don Giuseppe ha tenuto a precisare di che cosa aveva parlato nell’omelia della messa delle 21, dedicata ai ragazzi: “Nell’omelia di prima ho voluto predicare sul presepe ma questa notte vorrei farlo sulla porta della nostra chiesa anche per essere in comunione con il Santo Padre che qualche ora fa ha aperto la porta Santa del Giubileo. E anche vorrei salutare personalmente tutti e augurare a tutti un buon giubileo e augurare a tutti di avere la speranza vera. È proprio sulla porta che vorrei chiedere a tutti, ma anche a me, tre domande personali: da dove vieni? Perché sei qui in questa notte? Dove vuoi andare?
Da dove vieni? Potrei rispondere che tutti veniamo da un anno non troppo facile ma ci auguriamo che l’anno prossimo sia meglio, dove magari dovremo prendere delle decisioni difficili. Nel mondo ci sono più di cinquanta guerre e sentiamo la pesantezza di questa situazione, una situazione economica precaria, la fatica dell’emergenza educativa dei più piccoli, la stanchezza non della vita (perché è un dono di Dio), ma la gente è stanca di una vita senza senso, di un futuro senza orizzonte nella speranza. Veniamo dalle nostre case e sentiamo il desiderio di qualcosa di nuovo e desideriamo metterci in cammino e di camminare sui Suoi sentieri”.
Prosegue la sua predica con la seconda domanda, perché sei qui? “Ci risponde il vangelo: il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. Siamo qui perché il bambino Gesù per primo ci è venuto in contro per salvarci. Non siamo noi che ci salviamo con le nostre forze ma è lui che ci salva e noi abbiamo bisogno di lui. Lui ha fatto tutto questo per amore. È lui la luce vera che sconfigge le tenebre. Ecco perché siamo qui: cerchiamo colui che ci salva e che ci ama veramente.
L’ultima domanda: dove vuoi andare? La risposta non è automatica ma siamo chiamati a scegliere. Abbiamo sentito nel vangelo che il mondo non lo riconobbe, i suoi non lo accolsero. Potremmo essere noi queste persone… Non c’era posto nell’albergo e neanche i sapienti, pur sapendo che stava nascendo il Salvatore non lo hanno riconosciuto per paura. Qualcuno anche oggi continua ad avere paura di questo bambino. Nonostante qualcuno lo abbia rifiutato, a coloro che lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio. Ecco dove vogliamo andare scegliendo di fare posto al Signore nella nostra vita perché è lui la nostra speranza; la speranza ha un volto, il suo, di Gesù, di Emanuele, il Dio con noi. Possiamo dire che è Natale non solo perché è il 25 dicembre ma perché Lui è venuto a salvarci e perché noi per primi lo accogliamo e diventiamo figli di Dio. È lui la nostra speranza, per noi e per tutti gli uomini. Buon Natale nel Signore perché tutti noi siamo figli di Dio, siamo fratelli e allora mettiamoci in cammino, magari privi di attese, stanchi e delusi, dentro un mondo lacerato, spesso nella nebbia e nel buio ma lo siamo con passione, pazienza e tenacia. Tu nasci per aprirci il cammino, per darci una meta, non ti spaventi di questa nostra terra; nasci, cammini e non ti risparmi dal primo vagito fino all’ultimo grido sulla croce per noi. Con te la porta si apre, il futuro si riempie di stelle con te, soltanto con te possiamo sperare, con te diremo per sempre si può. Buon Natale nel Signore da parte anche di don Riccardo e don Luca”.
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