Giornata della Memoria, Mauthausen attraverso l’arte di Aldo Carpi e la memoria del saronnese Caronni
24 Gennaio 2025

SARONNO – La vita nel campo di Mauthausen del saronnese Luigi Caronni, attraverso l’arte e le memorie del pittore e amico Aldo Carpi. In occasione della giornata della memoria, Anpi Saronno ha organizzato la mostra “Aldo Carpi. Arte, resistenza, vita”: in mostra sarà la produzione artistica di Aldo Carpi pittore di grande rilievo per l’arte del Novecento italiano. Attivo nella Resistenza milanese e deportato nel 1944 a Mauthausen e a Gusen, l’artista riuscì a documentare la vita e la morte nel campo di concentramento con numerosi schizzi e con un personale diario nel quale vi sono diversi riferimenti al legame instaurato con il saronnese Luigi Caronni.
L’inaugurazione della mostra, realizzata in collaborazione con la Società Storica Saronnese, Aned, Auser Saronno, Acli Saronno e il Comune di Saronno, avrà luogo sabato 25 gennaio alle 16 nella sala Nevera. Ai saluti istituzionali seguiranno gli interventi di Rolando Bellini, storico dell’arte e Claudio Castiglioni, presidente Anpi Saronno, per chiudere con le letture di Marisa Colmegna.
Luigi Caronni, nato a Saronno nel 1906, edicolante, di lui erano noti i sentimenti antifascisti, tuttavia non era attivo politicamente, non aveva aderito ad alcun partito, era più semplicemente contrario alla dittatura e alla guerra. Vittima di una denuncia anonima, fu arrestato dalla Guardia Nazionale Repubblicana di Saronno, particolarmente attiva nel coadiuvare le azioni della polizia militare tedesca. Erano infatti circa le 22 di venerdì 3 marzo 1944 quando Luigi Caronni, saronnese di nascita, trentotto anni, edicolante e titolare della agenzia di distribuzione di giornali a Saronno del tempo, si trovava nel retrobottega per preparare la “resa” – la restituzione delle copie invendute -, quando sei individui in divisa della Guardia Nazionale Repubblicana irruppero nel portone dell’allora via Milano 2 (oggi via L. Caronni 2) e lo arrestarono. Non gli fu concesso di avvertire i familiari che si trovavano nell’abitazione sopra il negozio e la sorella Gianna, il mattino successivo trovò la luce accesa e la porta spalancata, il lavoro interrotto e nessuna traccia del fratello.
QUI LA STORIA DI LUIGI CARONNI
(in foto: Luigi Caronni)
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Commenti
Mi corre l’obbligo di precisare che l’amministrazione, seppure non citata, ha contribuito alla realizzazione dell’evento, condividendone lo spirito e le finalita’, come da sempre avviene in occasione della Giornata delle memoria.
Memoria per Gaza?
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Cosa c’entra?
Ottant’anni dopo , stesso clima
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Concordo