Origgio Democratica contro il taglio di 67 tigli: “Progetto assurdo e miope che con un triste epilogo impoverisce il paese”
24 Gennaio 2025

ORIGGIO – “A distanza di quattro anni, assistiamo alla realizzazione di un progetto che riteniamo essere assurdo. È stata preferita una scelta non conservativa per contenere i costi: l’amministrazione aveva scelto il progetto che prevedeva il taglio delle 67 piante adulte esistenti (sia quelle malate, sia quelle sane) perché sarebbe stato troppo caro preservare una buona percentuale di esemplari sani. In realtà la cifra che verrà spesa è comunque raddoppiata rispetto alle iniziali previsioni (alcuni lavori strutturali non erano stati considerati), senza però contemplare la preservazione del verde esistente”.
E’ il passaggio cruciale della nota di Origgio Democratica in merito agli interventi in corso in via Ottolini in questi giorni. Ecco il testo integrale del commento a quello che viene descritto come “un triste epilogo”.
Il potere refrigerante della vegetazione in città è appurato da diversi anni. L’incremento del verde urbano mitiga la calura, aumentando la superficie in ombra e fungendo da spugna per l’umidità.
Mentre in tutto il mondo si cercano soluzioni innovative e conservative per valorizzare i benefici che naturalmente la vegetazione apporta nelle zone urbanizzate, numerose sono le critiche perché nei nostri centri urbani, in continua trasformazione, spesso manca una pianificazione strategica delle infrastrutture verdi.
A Origgio, in via Ottolini, al contrario, proprio in questi giorni sta per essere realizzato un progetto che l’amministrazione programma da tempo. Tempo che non è stato speso per condividere con le minoranze le relazioni fatte dagli esperti agronomi, le valutazioni progettuali, dedicando la giusta attenzione e uno spazio adeguato di confronto e dibattito costruttivo all’interno delle commissioni consiliari. L’amministrazione non ha voluto tenere in considerazione nessuna delle nostre osservazioni critiche e richieste costruttive e ha optato per un progetto miope che risponde unicamente a logiche politiche. La scelta di non istituire il senso unico lungo l’intera via e di rinunciare alla pista ciclabile non hanno nessuna motivazione tecnica, né sono giustificati da limiti strutturali di progetto.
Sin dall’inizio di questa consiliatura, sottolineavamo che sarebbe stato importante capire l’orientamento dei sensi unici sulle vie interessate dai progetti di rifacimento, Ottolini e Da Vinci, tenendo conto del progetto complessivo indicato dallo studio del Piano Urbano del Traffico (studio costato, tra l’altro, parecchie migliaia di euro).
Sarebbe stato importante vedere il progetto definitivo, con indicato l’esatto numero di alberi, con l’essenza specifica (tipo di evoluzione e di portamento ed espansione della chioma), l’età, la dimensione del tronco, la distanza di piantumazione, l’esatto numero di parcheggi, lo specifico tracciato della pista ciclabile e la modalità di realizzazione, anche facendo attenzione a non introdurre barriere architettoniche.
A distanza di quattro anni, assistiamo alla realizzazione di un progetto che riteniamo essere assurdo.
È stata preferita una scelta non conservativa per contenere i costi: l’amministrazione aveva scelto il progetto che prevedeva il taglio delle 67 piante adulte esistenti (sia quelle malate, sia quelle sane) perché sarebbe stato troppo caro preservare una buona percentuale di esemplari sani. In realtà la cifra che verrà spesa è comunque raddoppiata rispetto alle iniziali previsioni (alcuni lavori strutturali non erano stati considerati), senza però contemplare la preservazione del verde esistente.
Sappiamo tutti che gli alberi migliorano la qualità dell’aria producendo ossigeno e riducendo la quantità di gas inquinanti e nocivi: un albero adulto è in grado di fornire ossigeno per far respirare fino a 10 persone: quindi con il taglio dei tigli di via Ottolini abbiamo peggiorato la qualità dell’aria di tutti i 670 abitanti che risiedono in questo territorio.
Qualche altro dato che ci aiuta a capire perché non si doveva assolutamente procedere con il taglio indiscriminato dei tigli di via Ottolini: le aree verdi hanno effetti benefici sulla salute psicofisica degli esseri umani, riducono lo stress e favoriscono il benessere emotivo degli abitanti. Nei progetti urbani andrebbe rispettata la regola del 3-30-300: ognuno di noi dovrebbe poter vedere dalla propria finestra tre alberi; il 30% dello spazio urbano dovrebbe essere occupato da essenze arboree; 300 i metri di distanza dal verde di ogni punto in città.
Progettare e curare il verde urbano non è semplice: è necessario considerare gli alberi come infrastrutture viventi della progettazione, non degli addobbi per abbellire gli spazi che inaspettatamente diventano ingombranti; vanno scelte le specie giuste ed è fondamentale la loro manutenzione affinché possano svolgere le loro funzioni in sicurezza. Numerosi sono però gli esempi che ci fanno pensare che adottare strategie di forestazione urbana è possibile ed è una responsabilità collettiva: è urgente cambiare il nostro modo di vedere e vivere la città, con meno cemento e più foreste urbane, progettando soluzioni di spazi verdi ponderate, inclusive e sostenibili [liberamente tratto da: Alice Spada – ZeroCO2 – 27/10/2023].
Ma nulla di tutto ciò accade a Origgio! A Origgio abbiamo un grandissimo rammarico perché abbiamo perso una preziosa occasione di sperimentare un cambio di prospettiva e andare in una direzione veramente innovativa: seguendo vecchie logiche di scambio di interessi, spenderemo tanto denaro per avere un progetto vecchio e inadeguato ma soprattutto perdiamo irrimediabilmente un patrimonio verde che non riusciremo più a ricreare. Chiedetevi quante sono le vie alberate che avete visto nascere e seccare nel giro di pochi anni? Quante sono le nuove piantumazioni che riescono a crescere rigogliose e a produrre i benefici che i vecchi e un po’ malandati tigli di via Ottolini producevano?
Ognuno di noi ambisce a lasciare un segno del proprio operato: l’assessore ai lavori pubblici desidera essere ricordato come colui che ha eliminato il verde dal nostro paese. Dei quattro viali alberati rimasti, due verranno completamente distrutti per far posto a nuovi marciapiedi e nuove carreggiate rinunciando a una preziosissima arteria verde e alla relativa pista ciclabile.
Come gruppo politico di opposizione abbiamo scritto numerose volte negli anni scorsi e discusso in Consiglio Comunale, sottolineando l’importanza di salvaguardare un polmone verde prezioso e storico come quello rappresentato dalle nostre ultime vie alberate… ma il taglio indiscriminato dei tigli di via Ottolini è il triste epilogo.
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Commenti
Origgio democratica. Quindi sinistra. Venite a Saronno a vedere come i katokomunisti gestiscono il verde
Vergogna!
Almeno ora i marciapiedi saranno praticabili
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Si potevano sistemare i marciapiedi e le vie senza abbattere tutti gli alberi, e se necessario abbattere quelli che più impedivano il passaggio, di sicuro non tutti.