Lutto per Alessandro Colombo: ecco chi era tra giornalismo, volontariato, politica e tanta cultura
15 Febbraio 2025

UBOLDO – Alessandro Colombo è morto ieri, venerdì 14 febbraio, all’età di 61 anni. Una scomparsa che ha lasciato senza parole tutte le comunità in cui aveva dato il proprio contributo ossia Tradate, Uboldo e Castellanza. Originario di Tradate, dal 1997 risiedeva a Uboldo, dove si era trasferito dopo il matrimonio. Lascia un figlio.
È stato per oltre 25 anni funzionario del Comune di Castellanza, con il ruolo di responsabile del settore comunicazione. In passato aveva lavorato come addetto stampa per Confartigianato di Varese.
Colombo ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università Cattolica di Milano, discutendo una tesi in Diritto amministrativo, e precedentemente aveva ottenuto il diploma di maturità scientifica al Collegio Arcivescovile “De Filippi” di Varese. Dopo la laurea, ha seguito la passione per il giornalismo, diventando pubblicista e iscritto all’Ordine dei giornalisti dal 1985. Per oltre vent’anni è stato autore dell’Agenda Tradatese e ha ideato il premio “Il tradatese dell’anno”. Ha collaborato con numerose testate, tra cui La Prealpina, Varese Sport, Varese Mese, Rete 55, Radiotelevisione svizzera italiana, La Gazzetta di Parma, Il Corriere dell’Adriatico. Ha anche diretto le testate Sport Sette e Hestetika Magazine.
Oltre alla scrittura, Colombo ha coltivato la passione per il microfono, organizzando e conducendo eventi pubblici come il Palio Città di Tradate, per dieci anni, e Le Nozze d’Oro a Tradate, nel 2008, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’elevazione a città del comune. Ha preso parte a iniziative in Costiera Amalfitana, Roma e Santa Margherita Ligure, avendo l’opportunità di conoscere figure di spicco del giornalismo e del mondo dello spettacolo.
L’impegno sociale di Colombo affonda le radici a Tradate, sua città natale. È stato membro del Lions Club Tradate Seprio, di cui ha ricoperto la carica di presidente per due anni, ed è stato insignito del premio “Melvin Jones Fellow”, la massima onorificenza lionistica, per l’attività svolta a favore dei bisognosi. Come referente distrettuale del Libro Parlato Lions, ha contribuito all’attivazione di postazioni di lettura per non vedenti, ipovedenti e dislessici in trentacinque biblioteche della provincia di Varese e alla donazione di migliaia di occhiali usati per i paesi del Terzo Mondo.
A Tradate ha fatto parte dell’Associazione culturale Il Bacco, che promuove la valorizzazione dell’enogastronomia, riportando la produzione del vino nella città con il “Madonna delle Vigne Merlot”.
A Uboldo è stato rappresentante di classe all’Asilo Colombo Morandi e accompagnatore dell’Uboldese Calcio. È stato un attivo volontario della Sala della Comunità, contribuendo all’organizzazione della stagione teatrale e alla digitalizzazione del cinema. Ha inoltre ottenuto finanziamenti da Regione Lombardia e dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus. Nel 2009 e 2010 ha collaborato con il Comune di Uboldo per l’organizzazione del Crivello d’Oro, la serata di gala per i 60 anni del comune.
È stato candidato sindaco a Uboldo nel 2014 e nel 2019 con la lista civica Per Uboldo, di cui è stato fondatore. Il suo rapporto con la politica lo ha spiegato così:
“Non ho mai avuto tessere di alcun partito politico. L’interesse per la politica è nato a seguito dell’impegno sociale con i Lions, grazie ai quali ho condiviso la mission di ricercare e favorire il senso della solidarietà concreta, della partecipazione attiva, collettiva e individuale. Ognuno di noi ha la possibilità di rendersi forza di cambiamento sociale, in un ruolo politico che non deve essere più totalmente ed esclusivamente delegato ai partiti, ma che deve essere assunto da ogni cittadino impegnato responsabilmente nella volontaria e attiva partecipazione ai problemi collettivi. Tutto questo secondo una concezione del fare politica che si concreta, appunto, nei valori della partecipazione e della responsabilità. Intendo la politica non come monopolio dei partiti, ma come l’oggetto quotidiano dei comportamenti, delle responsabilità e delle scelte dei cittadini. E a una politica intesa in questo modo non ci si può sottrarre”.
Nel 2014 ha deciso di non candidarsi più, spiegandolo con altrettanta schiettezza:
“Avevo iniziato perché mi sentivo di poter dare qualcosa a Uboldo, forte della mia esperienza amministrativa. Ho fatto dieci anni di opposizione, di cui non rinnego nulla, anzi, ringrazio dell’opportunità che mi è stata data. Ho cercato di portare avanti le mie e le nostre idee in questi anni, di agire in modo leale anche nei confronti degli avversari, cercando di non fare un’opposizione distruttiva, ma costruttiva, proponendo sempre delle idee”.
Il suo impegno per la comunità è continuato, ad esempio, con la valorizzazione del rapporto tra Gianni Rodari e Uboldo. Ne è nato anche il libro “Io, il Favoloso Gianni”, che racconta gli anni giovanili di Rodari, partendo dal registro di classe dell’anno scolastico 1942/43, ritrovato nella scuola di Uboldo dove lo scrittore insegnava. Un libro diventato uno spettacolo, che lo stesso Colombo stava portando in tour in queste settimane.
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