Bilancio respinto, numeri, colpi di scena e interventi: tutto quello che c’è da sapere
16 Febbraio 2025

SARONNO – È stata una seduta di consiglio comunale insolita, dalla data di convocazione all’epilogo, con l’assemblea che respinge il bilancio di previsione portato in approvazione per la seconda volta, dopo il ritiro del punto da parte del sindaco Augusto Airoldi lo scorso 4 febbraio. Colpi di scena, interventi ad effetto, questioni personali e botta e risposta non sono mancati, a partire da un “giallo” iniziale.
DIRETTA DE ILSARONNO – VIDEO DELLA VOTAZIONE
PROBLEMI TECNICI
Il consiglio comunale è iniziato con un’ora di ritardo a causa di problemi tecnici nella sala Vanelli: per i primi 40 minuti, nessuna spiegazione per i cittadini presenti o collegati. Semplicemente, si è lasciato tutti in attesa. Dopo 40 minuti, viene convocata una assemblea capigruppo e solo successivamente si riesce a partire. Arrivano le scuse della presidente Marta Gilli e del sindaco Augusto Airoldi, ma dopo un’ora. Un intoppo un po’ troppo grande per una sala rinnovata con oltre un anno di lavori e un investimento di 100 mila euro. Insomma, c’è una dotazione domotica, ma il sistema audio fa i conti con problemi di eco e di collegamento. Ma soprattutto manca ancora il voto elettronico, “non funzionante – ha detto il sindaco – malgrado i test e i tentativi fatti in questi giorni”. Resta l’amarezza per l’attesa: oltre 50 minuti senza spiegazioni ufficiali, un po’ troppo per chi, da casa o in sala, ha dedicato il sabato sera al consiglio comunale.
RITIRO LAMPO DELLA MOZIONE
Marta Gilli non ha fatto in tempo ad aprire la seduta che è arrivata la mozione d’ordine di Raffaele Fagioli (Lega) contro la mozione al primo punto all’ordine del giorno presentata per Con Saronno dall’ex presidente Pierluigi Gilli, che con uno scatto felino, e malgrado la presidente non gli abbia dato la parola, l’ha ritirata permettendo all’assemblea di partire subito dall’agognato bilancio.
IL RIASSUNTONE DEL SINDACO
La seduta si è aperta con un lungo intervento del primo cittadino Augusto Airoldi, che ha detto di voler fare sintesi degli interventi di presentazione del previsionale degli assessori della seduta precedente. Peccato che tra i ringraziamenti (un po’ stucchevoli) all’impegno di relazione degli esponenti della Giunta e i contenuti più sul passato che sul futuro ha dato l’impressione che fosse il de profundis dell’Amministrazione. Malgrado la stecca iniziale è stato apprezzabile, visto il momento critico della sua coalizione, l’attivismo del primo cittadino che, a differenza del passato, è stato particolarmente loquace per l’intera seduta, rispondendo quasi istantaneamente a tutte le critiche e domande arrivate dai banchi dell’opposizione.
INTERVENTI
Corsi e ricorsi negli interventi dei consiglieri comunali, che hanno spaziato da temi concreti (sicurezza, ex Isotta, eventi, cultura, politiche giovanili, servizi sociali) alla tenuta della maggioranza.
Particolarmente riuscita la metafora del consigliere leghista Claudio Sala, che ha paragonato – poi ripreso dal capogruppo Alessandro Fagioli – la non maggioranza alla sala Vanelli: grandi interventi, grandi investimenti ma poi non funzionante nel momento del bisogno. Duro l’intervento di Luca Amadio di Obiettivo Saronno, che inchioda la non maggioranza sui numeri che non ci sono, sugli aiutini degli ultimi consigli comunali, sugli escamotage per mantenere il posto a partire dai “voti di responsabilità”.
Interventi lampo per Gianpietro Guaglianone (FdI), che ha scelto due esempi concreti – la trasformazione dell’area di via Fiume, tassa di soggiorno e l’ex ostello – per rimarcare il proprio no al bilancio con una stoccata all’alleanza provinciale Fi e Pd. Un religioso silenzio della platea ha accolto l’intervento di Agostino De Marco che, dopo aver apprezzato l’intervento sul parco dell’ex seminario e rimarcato il voto favorevole per la tassa di soggiorno, ha sottolineato alcune pecche sul fronte della gestione Imu e dell’urbanistica, confermando il proprio voto contrario.
Non fa sconti neanche Raffaele Fagioli nella dichiarazione di voto della Lega: “Se la città resterà nelle mani del commissario per un anno sarà perché lo prevede la legge, ma soprattutto perché il sindaco Augusto Airoldi e l’ex presidente Gilli hanno fatto melina fin qui per creare questa situazione di stallo”.
Improntati sul valore di un bilancio da 85 milioni di euro, sui tanti progetti concretizzati e da concretizzare e sulla necessità di “finire il mandato” gli interventi della maggioranza. Francesca Rufini di Tu@Saronno ha posto l’accento sull’impegno per le pari opportunità, Roberta Castiglioni (Saronno civica) ha dato i numeri della tassa di soggiorno e ha coraggiosamente toccato il tema delle sottrazioni di fondi al teatro Pasta. Difficile sentire nel pessimo audio l’intervento di Andrea Piccozzi di Saronno Civica. Intervento di Simone Galli per sottolineare “come è cambiata la città in questi anni”, mentre il capogruppo Pd Francesco Licata si è limitato a un guizzo nelle dichiarazioni di voto: “Sì del Pd, convinto senza se e senza ma al bilancio”, ma con rimando all’urbanistica e all’ex Isotta e qualche fumoso distinguo. Ha detto molto anche con la durata dell’intervento.
Non si può non citare l’intervento dell’ex presidente Gilli, che partendo dalla sua natura democristiana “fino al midollo”, ha alternato i toni dell’accorato appello alla responsabilità ad affondi che non hanno risparmiato neppure l’intervento di Alberto Paleardi della mattina sull’ordine del giorno e la mozione, spiegando “di averla ritirata per non perdere tempo su bizantinismi”.
“La città non si merita un commissario prefettizio, la città non si merita un consiglio comunale che voglia farsi sciogliere – ha affondato – Se c’è ancora un anno prima della consultazione elettorale che sarà nel 2026, vale la pena che si faccia sciogliere il consiglio? Immagino, ma forse vista la tarda ora, che il bilancio venga approvato”.
Ed infatti, il suo resta un sogno. La dura realtà per la città di Saronno è uno stallo alla messicana con 12 voti favorevoli, 12 voti contrari e un’astenuta. Tutti si dicono armati di buone intenzioni, tutti (opposizione, maggioranza e presidente Marta Gilli) sono convinti della bontà della propria posizione (l’unica possibile), senza che nessuno abbia la voglia o il coraggio per un gesto forte e risolutivo.
E così, l’imbarazzante agonia continua senza soluzione di continuità.
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Commenti
Quello che è successo in consiglio comunale si chiama accanimento terapeutico su un ammalato terminale come è questa amministrazione
Incredibili gli effetti sonori ascoltati ieri sera in aula Vanelli, nemmeno Brian Eno avrebbe fatto meglio.Come ingegnere del suono e fonico consiglierei di interpellare uno dei migliori tecnici al mondo, David Monacchi.
È vergognoso che Marta Gilli si sia astenuta. Così facendo ha messo Saronno, la citta della quale dovrebbe volere il bene, nelle mmani di un commissario. Non sempre il cognome porta con se anche la saggezza.
Spero che i saronessi se ne ricordino alle prossime votazioni.
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Ha fatto bene se non intende appoggiare il sindaco alle prossime elezioni. È il sindaco che la deve smettere di pensare che il babbo imponga la sua volontà alla figlia
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Alle prossime elezioni vuole candidarsi lei come sindaco
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Sono mesi e mesi che palesemente non esiste piu’ una maggioranza certa.
Il Sindaco ha commesso errori a cominciare dal essersi distrutto da solo, una super maggioranza di consiglieri. Incapacita’ di tenere insieme e valorizzare il gruppo dei suoi consiglieri, valorizzandoli.
Zero emepatia, tanta antipatia.
Per la citta’ ok qualche lavoro pnrr, per il resto citta’ sempre piu’ vuota, sicurezza un vero disastro. Altro che attrattiva.
Caro Gilli, non è questione di bizantinismi.
Qui il regolamento è chiarissimo sulle questioni di consiglio ordinario/straordinario e gestione delle mozioni.
Ha ritirato il punto perché nemmeno lei sarebbe riuscito a renderlo legittimo.
Le opposizioni l’avrebbero demolito pezzo per pezzo.
Non sarebbe servito un salto triplo carpiato come lei sa abilmente fare.
E allora meglio ritirarsi in silenzio che subire lo smacco di una bocciatura.
D’altronde lei, a differenza di molti altri che siedono in consiglio, gioca a scacchi programmando almeno 5 mosse in anticipo. E questo vole essere un complimento nei suoi confronti.
Ma stavolta è
#scaccomatto
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Legga gli articoli 50, comma 2 e 55, commi 3 e 5 del Regolamento e capirà, forse, che il Regolamento consente molte cose ed è chiarissimo. Non c’era proprio niente da demolire ma, tutt’al più, una votazione ad alzata di mano per mantenere o no l’ordine del giorno. Perdere tempo per chiacchiere interpretative del nulla è da azzeccagarbugli, non da Consiglio Comunale. Quando non si ha altro da dire… su ricorrere al fumo
Augusto ha provato a mandare un segnale a qualcuno facendo riferimento ai punti nella mozione ritirata e Gilli ha rimarcato la questione, mettendo sul tavolo il carico da 11 sul voto di responsabilità ma nessuno “abbocca”; o meglio:
– Marta non può bruciarsi perché si candida come prossimo Sindaco
– Agostino rischierebbe di trovarsi fuori dal partito
E allora il gigante con i piedi d’argilla frana rovinosamente al suolo.
Ma non c’è due senza tre, e allora riproverà a presentare lo stesso bilancio tra una decina di giorni, senza accorgersi (e il PD ne è complice) che ogni volta perde un pezzo di credibilità.
Com’era la frase di Licata sul meglio morire in piedi che sopravvivere in ginocchio?
#èilmomentodilasciare
Io non critico quelle facce semplicemente perché negli altri consigli comunali ce ne saranno di simili.Ecco l’unico motivo.
Ma si può sapere almeno stavolta cosa ha detto il Sindaco o no? Come si fa a scrivere tutto quello che c’è da sapere nel titolo e non scrivere neanche una parola del primo cittadino? Ma siete un mezzo dì informazione o cosa cavolo siete?
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Ti interessa così tanto cosa ha detto il sindaco?
Per il ritardo di 40 minuti, direi expeditio non petita, accusatio manifesta