“2000 battute”: Giovanni Maritano, appuntato a cavallo
12 Marzo 2025

Giovanni, anzi Giovanni Battista, cognome Maritano. Ho sempre pensato fosse meridionale, invece il cognome è piemontese, tipico della provincia di Torino e in particolare della Val Sangone, dove la lingua antica è quella franco-provenzale.
Nel 1893 Giovanni Maritano, originario di Valgioie, è un carabiniere, per la precisione un Appuntato a cavallo dei Carabinieri Reali, ha quasi trent’anni ed è in servizio nella stazione di Saronno, che in quegli anni è ospitata in una casa di proprietà Zerbi posta in Via Principe Amedeo (oggi Via Genova). Ridotto il personale militare impiegato nel presidio saronnese: qualche anno dopo (1905), quando sarà operativa la nuova caserma di Via Manzoni (inaugurata nel 1903), ne faranno parte un maresciallo maggiore comandante, un brigadiere e sei carabinieri a cavallo.
Giovedì 2 febbraio, sono le undici di sera, con un collega carabiniere, tale Vittorio Gualandris, l’appuntato lascia la caserma saronnese e percorre a cavallo la Varesina (immaginiamo una carreggiata ridotta rispetto all’attuale, sterrata e pressochè al buio).
I due carabinieri giungono a Caronno, dove alcune persone, probabilmente ubriache, schiamazzano e importunano la popolazione. Il primo gruppo di scalmanati viene incrociato nei pressi di Via Dante, dove poco dopo arrivano altri malintenzionati. Maritano ferma uno dei presenti, nasce un battibecco che in breve diventa un vero e proprio scontro fisico. Gualandris spara due colpi di rivoltella in aria. Maritano e il suo aggressore si dividono, ma subito l’appuntato cade a terra e muore. Da qui in poi le notizie diventano confuse e contraddittorie: si dice che l’appuntato sia stato raggiunto alla tempia sinistra dal “fuoco amico”, e che, visto il compagno a terra, Gualandris abbia sparato un colpo all’aggressore, che muore sul colpo (o forse no, spira più tardi in una stalla). Povero cristo come Giovanni è l’altra vittima dello scontro: vedovo da pochi mesi, è di ritorno da un incontro in paese per stringere un contratto nuziale con una giovane vedova. Chissà se ha bevuto per festeggiare la buona riuscita dell’accordo, o se, invece, ha bevuto per dimenticare il fallimento.

L’autopsia sul cadavere dell’appuntato Maritano non scioglie i dubbi.
Nei giorni a seguire, la storia di Giovanni Maritano lascia la ribalta della cronaca, e si perde per strada.
Rimane il monumento funebre (“Il collega Luigi Gandini pose”) dell’appuntato, all’ingresso del cimitero saronnese: personalmente non perdo occasione, quando passo davanti a Giovanni, di rivolgergli un saluto.
Alessandro Merlotti
Fonti:
– Corriere della Sera, 4 febbraio 1893;
– Cronaca Prealpina, 4 febbraio 1893;
– Cronaca Prealpina, 5 febbraio 1893;
– Corriere della Sera, 8 febbraio 1893;
– “Guida Taglioretti per il Circondario di Gallarate”, Editore Guida Taglioretti, Gallarate, 1905, pag. 13;
– “Elenco nominativo dei militari dell’Arma dei carabinieri Reali morti nella esecuzione del servizio di istituto o in conseguenza di esso dal 1814 al 1936”, 1939.
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2000 battute (più o meno) fuori sacco
Storia locale e storie locali dal passato remoto agli anni più recenti, per provare a interpretare l’attualità rileggendo ciò che è accaduto. Storie e curiosità lette, trovate negli archivi o ascoltate negli ultimi trent’anni. Senza presunzione, cercando di imparare ogni giorno qualcosa in più.
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Commenti
Per fortuna che è tornato Merlotti (meglio come storico che come assessore) in questo grigiume saronnese