Festa del Voto, la prima del nuovo prevosto Marinoni che scrive ai saronnesi: “Camminiamo insieme”
20 Marzo 2025

SARONNO – Domenica 23 marzo la comunità saronnese si riunirà per celebrare la Festa del Voto, una delle due ricorrenze che scandiscono il cammino della città insieme alla Festa del Trasporto. A sottolinearne l’importanza, il prevosto don Giuseppe Marinoni ha indirizzato una lettera ai fedeli sull’informatore comunale, invitando alla partecipazione e alla riscoperta di tradizioni che affondano le radici nella storia locale.
“Ritroviamo la Festa del Voto, una delle due ricorrenze, con la Festa del Trasporto, che segnano il cammino della Comunità cristiana e civile di Saronno. Come indica il Santo Padre, sarà realmente un cammino che compiremo insieme domenica 23 marzo, partendo dalla Chiesa di San Francesco per portarci processionalmente fino al nostro Santuario ai piedi della Madonna dei Miracoli e adempiere così, anche con l’offerta della cera da parte dell’Amministrazione comunale, al voto fatto dai Saronnesi nel lontano 1577 per ringraziare la Madonna dalla guarigione della peste.”
Il corteo, che vedrà la partecipazione del commissario straordinario Antonella Scolamiero, delle autorità e delle associazioni locali, rappresenta un momento di unità per tutta la città. Don Marinoni ha anche voluto richiamare un gesto tradizionale spesso dimenticato negli anni: il digiuno del sabato precedente alla Festa del Voto.
“Quest’anno vogliamo riscoprire anche un gesto che fa parte del voto, cioè di quella promessa fatta a suo tempo e che forse lungo gli anni si è un po’ persa, forse per dimenticanza. È il gesto del digiuno il sabato che precede la festa, come potete vedere più avanti nel programma.”
La Festa del Voto si inserisce all’interno del Giubileo della Speranza, un tempo di riflessione e preghiera che accompagna i fedeli nella riscoperta della fede. In questo contesto, il prevosto ha invitato la comunità a rivolgersi con fiducia alla Madonna dei Miracoli e al Bambino che tiene tra le braccia, affidando loro le intenzioni di pace per il mondo, per Papa Francesco e per la città di Saronno.
“Siamo in questo Giubileo della speranza, ‘Pellegrini di Speranza’! La Speranza cristiana è una virtù teologale, ma sappiamo anche che ha un nome, ha un volto, il volto di quel Bambino che vediamo tra le braccia di Maria. A Lui, per intercessione della sua Vergine Madre, affideremo le intenzioni di preghiera per la pace nel mondo, per il Santo Padre Papa Francesco e per la nostra città.”
Don Marinoni ha concluso il suo messaggio con un invito alla partecipazione, sottolineando l’emozione di vivere per la prima volta la Festa del Voto insieme ai saronnesi.
“Miei cari, non resta che darci appuntamento sabato e domenica prossimi. Per quanto mi riguarda personalmente sarà una gioia vivere con voi la mia prima Festa del Voto.”
La cittadinanza è dunque invitata a prendere parte a questo importante momento di fede e tradizione, per rinnovare insieme il voto che da secoli lega Saronno alla Madonna dei Miracoli.
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Commenti
Io “Grazie a Dio sono ateo”, ma resto sempre un po’ perplesso nell’osservare le manifestazioni religiose e la devozione di così tante persone all’Inesistente. Capisco che si abbia il bisogno di rassicurazioni per “lenire questa morte sicura”, ma mi chiedo perché ringraziare un Dio per il superamento della pestilenza, quando lo stesso Dio avrebbe invece potuto evitare che accadesse, risparmiando, così, la morte di tante persone. Naturalmente il ragionamento si estende a tutti i mali del mondo, e l’elenco sarebbe davvero tanto, troppo lungo. E sono perplesso nell’osservare che, durante e dopo eventi catastrofici, tante persone si ritrovino a pregare e a interrogarsi su cosa hanno fatto di male per meritare il castigo di un “Dio geloso e vendicatore” che “si vendica degli avversari e serba rancore verso i nemici”, e, nonostante questo e molto altro, continuino a considerare la Bibbia un libro sacro da leggere anche a scuola, secondo l’infelice proposta del Ministro Piantedosi.
Ma la libertà e la laicità dello Stato garantiscono, giustamente, la libertà di culto, quindi, accetteremo anche questa ennesima manifestazione di devozione. Però, non basta che tali manifestazioni non invadano la sfera privata mia e di tutte le persone che la pensano diversamente, facciano queste parte o meno della stessa sfera etnica o culturale. Quello che non va bene (ripeto, non va bene!) è che le istituzioni pubbliche si accodino a tali manifestazioni. Siamo, purtroppo, abituati a questa connivenza perniciosa (per la democrazia) tra le istituzioni religiose (in Italia cattoliche, altrove di tipo diverso, spesso più invadenti) e le istituzioni pubbliche e vorrei che non fosse così e mi è dispiaciuto (anche se non mi ha sorpreso) vedere di nuovo recentemente il Presidente Mattarella presenziare alla cerimonia per l’anniversario dello sciagurato concordato del ’29, tra lo Stato Fascista e la Chiesa, e a quello ancor più sciagurato (perché non fascista) dell’84.
L’Amministrazione Comunale non dovrebbe partecipare a nessuna manifestazione religiosa. Non mi riferisco alle scelte personali di ciascun componente che sono libere, ma il Sindaco che partecipa a un evento religioso con la fascia tricolore (e non solo a titolo personale) è un errore. Stesso dicasi per l’Arma dei Carabinieri o la Polizia di Stato, e financo l’AVIS o il CAI. Ovviamente non sto parlando delle scelte personali, ci mancherebbe, ma della sottomissione dello Stato alla Chiesa dove il primo riconosce la superiorità morale alla seconda, seguendo il Crocifisso nelle processioni o imponendolo nelle scuole e negli uffici pubblici, con il rischio concreto che la linea tra peccato e reato venga resa sempre più labile, con leggi che recepiscono principi religiosi invece che laici, come dovrebbe essere.
Testamento biologico, eutanasia, aborto, fecondazione assistita, gestazione per altri, sono tutti argomenti complessi che non vanno presi alla leggera, ma nei quali Dio e i rappresentanti delle religioni dovrebbero restare fuori dalla sfera decisionale, non solo formalmente, ma anche nelle coscienze dei rappresentanti del popolo, i quali devono sforzarsi di pensare in modo laico. Nessuno si sogna di mettere tacere le argomentazioni di papi, vescovi o imam, ma, ammesso che queste siano vincolanti per i loro fedeli, non devono condizionare chi nei loro dei non crede o che ad essi si oppone, o meglio si opporrebbe se esistessero.
E il digiuno in pratica in cosa consiste?
Sarebbe un’ottima occasione per manifestare l’unità della Città sotto valori condivisi e ricercando relazioni positive e costruttive, in ambito familiare, professionale e perché no? politico. Non mi stupirebbe, e ne sarei felice, visto il motivo originario della processione e l’importanza attribuita dal Corano a Maria V. e al figlio prediletto, se partecipasse alla processione una rappresentanza del Centro Islamico di Saronno.
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L ingenuo cattocomunista
Va bene , dopo l’abbuffata di sabato scorso, un po’ di digiuno non guasta
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