Saronno, dopo 36 anni, Saif Abouabid è cittadino italiano: “Oggi l’Italia mi riconosce come figlio”
1 Aprile 2025
Emozione e orgoglio nella sala civica di Saronno per la cerimonia di conferimento della cittadinanza al portavoce del centro islamico, volto del dialogo e dell’integrazione

SARONNO – Dopo 36 anni vissuti in Italia, Saif E. Abouabid ha finalmente ottenuto la cittadinanza italiana. La cerimonia si è tenuta ieri, lunedì 31 marzo alle 11.30 nella sala civica del Comune di Saronno, davanti ai rappresentanti istituzionali e ai cittadini che hanno voluto condividere con lui questo momento atteso a lungo.
Volto noto in città e non solo, Abouabid è da anni portavoce del centro islamico di Saronno e voce riconosciuta a livello nazionale, anche grazie ai suoi interventi come opinionista in trasmissioni televisive e dibattiti dedicati al dialogo interculturale. Un percorso, il suo, fatto di impegno civile e sociale, che ora trova un nuovo riconoscimento ufficiale.
“Ho atteso questo giorno con speranza e determinazione” ha raccontato emozionato. Per Abouabid, nato all’estero ma cresciuto in Italia fin dall’infanzia, il riconoscimento della cittadinanza è il coronamento di una lunga battaglia personale e collettiva. “Ho affrontato sfide innumerevoli e sopportato privazioni – ha spiegato – Il rifiuto da parte della nazione che considero mia ha sempre causato in me un dolore profondo, come quello di un figlio rifiutato dalla madre.”
Abouabid è arrivato a questo traguardo superando diversi ostacoli. Dal mancato accesso alla cittadinanza al compimento della maggiore età, nonostante gli studi completati in Italia, fino al diniego ricevuto nei primi tentativi di ottenere il riconoscimento. “Quando finalmente ho avuto l’opportunità di fare domanda, lo Stato italiano ha scelto di negare la cittadinanza a molti di noi di prima e seconda generazione, esponenti attivi della comunità islamica in Italia” ha ricordato.
Il percorso si è sbloccato nel 2022, quando, come ha sottolineato lui stesso, “proprio con il nuovo governo Meloni, ho deciso di tentare di nuovo”. Una richiesta accolta, che ieri ha trovato compimento. “Oggi posso dire con orgoglio di essere un cittadino italiano – ha dichiarato al termine della cerimonia –. L’Italia ha finalmente compiuto un passo avanti, riconoscendoci, anche noi ultimi rinnegati, come suoi figli e cittadini.”
Per Abouabid, il documento ricevuto non rappresenta soltanto un atto formale, ma il segno concreto di una appartenenza vissuta da sempre: “Oggi posso finalmente godere dei diritti che mi sono stati negati per 36 lunghi anni, insieme ai doveri che già porto con fierezza.”
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