Saronno, il sacro in De Rocchi e Ferroni in mostra in “Oggetti in un interno”
20 Aprile 2025

SARONNO – Si chiama “Oggetti in un interno” la mostra circa la dimensione del sacro in Francesco De Rocchi e Gianfranco Ferroni, a cura di Giada Bulgari. Visitabile dal 12 aprile al 25 maggio alla galleria Il Chiostro Arte&Archivi di via Dalmazia, 9, la mostra, ad ingresso libero, è visitabile il martedì, il giovedì e il venerdì dalle 15 alle 18 e il sabato mattina dalle 10 alle 12.30. Si tratta di un evento collaterale alla mostra “Cenacoli”, organizzata dal Comune di Saronno.
“Quanto dei semplici oggetti possono portarci oltre alla dimensione apparente? Francesco De Rocchi e Gianfranco Ferroni giocano con lo spazio e con la disposizione delle cose, alternando ritmicamente pieni e vuoti. I due artisti realizzano delle composizioni con elementi quotidiani e spesso fragili come vasi, tazze e specchi, avvolti in un’atmosfera silenziosa e dal tempo sospeso. Nonostante possano sembrare distanti, i due artisti hanno degli elementi che li accomunano e che la mostra mette in risalto. È vero che, rispetto a De Rocchi, Ferroni dipinge con colori molto più
scuri (grigio tortora o talpa, nero grafite, rosso ruggine, azzurro cinerino), ma spesso si banalizza l9utilizzo di colori chiari come sinonimo di felicità, dimenticando, per citare Giorgio Mascherpa, critico vicino al Chiarismo, che gioia, tristezza e malinconia sono gemelle”, così la curatrice commenta le opere.
“Se la luce in De Rocchi si associa a quel bagliore luminoso che sacralizza le sue composizioni, in Ferroni è la rivelazione del mistero esistenziale che tormenta un essere umano. Gli oggetti sono il riflesso di una visione umana, sono memorie personali che testimoniano un9emozione passata; un mondo epifanico caratterizzato da ricordi metaforicamente racchiusi nel perimetro di quelle cose famigliari. Analizzando singolarmente i due percorsi artistici, risalta in De Rocchi una sensibilità toccante, che scava nelle radici dell’esistenza, per poi essere teneramente raccontata”, continua.
“Il chiarore pittorico, prima di nascere dalla tavolozza (rosa antico, giallo oro, grigio perla, verdi e azzurri in svariate tonalità acquatiche), ha origine nell’animo come riflesso emozionale, sensibile ed esistenziale. Le nature morte di De Rocchi sono armoniche composizioni, disposte secondo un ordine preciso e sensibile, dalle quali emerge spesso l’allusione al sacro, infatti il pittore alterna composizioni con elementi adatti a un altare, a combinazioni di oggetti comuni che per la loro disposizione, per la luce che emanano e per i significati che esprimono, sacralizzano e nobilitano l’opera”, conclude.