L’ultimo messaggio di Papa Francesco, pronunciato dal lazzatese mons Diego Ravelli. Il messaggio integrale e il video
21 Aprile 2025

LAZZATE – L’ultimo messaggio di Papa Francesco è stato condiviso con la voce del lazzatese monsignor Diego Ravelli, maestro delle celebrazioni liturgiche in Vaticano Domenica mattina, nella solennità della Pasqua, monsignor Ravelli, dalla Loggia Centrale della Basilica di San Pietro ha letto il Messaggio Pasquale e la benedizione Urbi et Orbi.
Papa Francesco è morto questa mattina alle 7.35 all’età di 88 anni. L’annuncio è stato dato dal cardinale Kevin Farrell attraverso il canale ufficiale del Vaticano. Solo ieri il Pontefice si era affacciato per la benedizione pasquale Urbi et Orbi, salutando i fedeli in piazza San Pietro. Nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936 da una famiglia di origini piemontesi, Jorge Mario Bergoglio era stato eletto Papa il 13 marzo 2013, diventando il primo Pontefice proveniente dalle Americhe. Negli ultimi mesi aveva affrontato gravi problemi di salute, in particolare una polmonite bilaterale che aveva richiesto un lungo ricovero al Policlinico Gemelli. Da giovane, a 21 anni, aveva già subito l’asportazione del lobo superiore del polmone destro. Dopo le dimissioni dall’ospedale, aveva fatto ritorno a Santa Marta e, nonostante la fragilità fisica, aveva continuato a comparire in pubblico. L’ultimo saluto, ieri, tra la folla di piazza San Pietro.
Nel messaggio, che riportiamo integralmente, si legge:
“Cari fratelli e sorelle, buona Pasqua!
Vorrei che tornassimo a sperare e ad avere fiducia negli altri, anche in chi non ci è vicino o proviene da terre lontane con usi, modi di vivere, idee, costumi diversi da quelli a noi più familiari, poiché siamo tutti figli di Dio!
Vorrei che tornassimo a sperare che la pace è possibile! Dal Santo Sepolcro, Chiesa della Risurrezione, dove quest’anno la Pasqua è celebrata nello stesso giorno da cattolici e ortodossi, s’irradi la luce della pace su tutta la Terra Santa e sul mondo intero.
Sono vicino alle sofferenze dei cristiani in Palestina e in Israele, così come a tutto il popolo israeliano e a tutto il popolo palestinese. Preoccupa il crescente clima di antisemitismo che si va diffondendo in tutto il mondo.
Il mio pensiero va alla popolazione e in modo particolare alla comunità cristiana di Gaza, dove il terribile conflitto continua a generare morte e distruzione e a provocare una drammatica e ignobile situazione umanitaria. Faccio appello alle parti belligeranti: cessate il fuoco, si liberino gli ostaggi e si presti aiuto alla gente, che ha fame e che aspira a un futuro di pace!
Preghiamo per le comunità cristiane in Libano e in Siria che, mentre quest’ultimo Paese sperimenta un passaggio delicato della sua storia, ambiscono alla stabilità e alla partecipazione alle sorti delle rispettive nazioni. Esorto tutta la Chiesa ad accompagnare con l’attenzione e con la preghiera i cristiani dell’amato Medio Oriente.
Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo! L’esigenza che ogni popolo ha di provvedere alla propria difesa non può trasformarsi in una corsa generale al riarmo.
La luce della Pasqua ci sprona ad abbattere le barriere che creano divisioni e sono gravide di conseguenze politiche ed economiche. Ci sprona a prenderci cura gli uni degli altri, ad accrescere la solidarietà reciproca, ad adoperarci per favorire lo sviluppo integrale di ogni persona umana.
Cristo Risorto effonda il dono pasquale della pace sulla martoriata Ucraina e incoraggi tutti gli attori coinvolti a proseguire gli sforzi volti a raggiungere una pace giusta e duratura.
Faccio appello a tutti quanti nel mondo hanno responsabilità politiche a non cedere alla logica della paura che chiude, ma a usare le risorse a disposizione per aiutare i bisognosi, combattere la fame e favorire iniziative che promuovano lo sviluppo. Sono queste le ‘armi’ della pace: quelle che costruiscono il futuro, invece di seminare morte!
Non venga mai meno il principio di umanità come cardine del nostro agire quotidiano. Davanti alla crudeltà di conflitti che coinvolgono civili inermi, attaccano scuole e ospedali e operatori umanitari, non possiamo permetterci di dimenticare che non vengono colpiti bersagli, ma persone con un’anima e una dignità.
In quest’anno giubilare, la Pasqua sia anche l’occasione propizia per liberare i prigionieri di guerra e quelli politici.
Cristo è risorto, egli è vivo! Egli non è rimasto prigioniero della morte, non è più avvolto nel sudario, e dunque non si può rinchiuderlo in una bella storia da raccontare, non si può fare di lui un eroe del passato o pensarlo come una statua sistemata nella sala di un museo!
Al contrario, bisogna cercarlo e per questo non possiamo stare fermi. Dobbiamo metterci in movimento, uscire per cercarlo: cercarlo nella vita, cercarlo nel volto dei fratelli, cercarlo nel quotidiano, cercarlo ovunque tranne che in quel sepolcro. Cercarlo sempre.
Il Giubileo ci chiama a rinnovare in noi il dono di questa speranza, a immergere in essa le nostre sofferenze e le nostre inquietudini, a contagiarne coloro che incontriamo sul cammino, ad affidare a questa speranza il futuro della nostra vita e il destino dell’umanità.
E perciò non possiamo parcheggiare il cuore nelle illusioni di questo mondo o rinchiuderlo nella tristezza; dobbiamo correre, pieni di gioia. Corriamo incontro a Gesù, riscopriamo la grazia inestimabile di essere suoi amici.
Buona Pasqua a tutti!”
Il video della lettura integrale del messaggio da parte di monsignor Diego Ravelli è disponibile sul canale ufficiale del Vaticano e su YouTube a questo link: guarda il video. al minuto 1:43:41
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