25 aprile a Saronno: dalle celebrazioni ufficiali ai cori contro papa Francesco e Meloni
25 Aprile 2025

SARONNO – Ancora una volta il 25 aprile saronnese si è rivelato un momento dai tanti volti e sfaccettature: dall’emozione alla contestazione, dalla memoria all’attualità. Ci sono state le celebrazioni ufficiali con l’alzabandiera, subito riportata a mezz’asta per il lutto in corso per Papa Francesco, ma anche cori contro il Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni e lo stesso pontefice.
Il ritrovo è avvenuto alle 10 in piazza Libertà con l’alzabandiera, realizzato dal delegato dell’Associazione nazionale carabinieri. È stato alzato solo il tricolore, riportato subito dopo a mezz’asta, come prescritto nei giorni di lutto.
Quindi, il corteo ha attraversato la città con le autorità guidate dal commissario prefettizio Antonella Scolamiero e dal subcommissario Federica Crupi, seguite dalle associazioni e dai cittadini. In coda, dietro lo striscione “Contro la guerra e tutto ciò che la rende possibile”, il gruppo dell’assemblea antifascista del Saronnese ha distribuito volantini e rimarcato, con alcuni discorsi al megafono, la contrarietà alla guerra e la “sobrietà chiesta per il 25 aprile: una vera e propria censura”. Nutrita la delegazione dei politici presenti dai candidati sindaco Rienzo Azzi, Ilaria Pagani e Augusto Airoldi ai tanti candidati ed esponenti di partiti e liste cittadine. Nel corteo anche una bandiera dell’Europa, Ucraina e della Palestina.
Dopo l’omaggio al monumento di Salvo D’Acquisto, il ritrovo si è spostato in piazza Caduti Saronnesi dove, prima della deposizione delle corone ai caduti, si sono levati i cori: uno contro Papa Francesco e uno – ripetuto – contro la Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni.
Sono poi iniziati i discorsi ufficiali. Il docente universitario Fabio Minazzi ha sottolineato il valore morale della Resistenza, “nata in uno dei momenti più difficili della nostra storia”. Claudio Castiglioni dell’Anpi Saronno è stato più volte applaudito, soprattutto nei passaggi legati all’attualità: dalla lotta antifascista alle vittime sul lavoro.
Applausi e commozione anche per Aurelio Legnani, classe 1926, noto come il partigiano “Gatto”, unico presente tra i combattenti di allora. Non ha potuto partecipare, per motivi di salute, Ivonne Trebbi, che ha inviato un messaggio: “Presente con il cuore da partigiana e antifascista”.
La cerimonia è proseguita alla rotonda del Malnino, dove è stata scoperta una targa commemorativa per i partigiani caduti il 26 aprile 1945. Una pagina di storia raccontata con passione da Giuseppe Nigro, presidente della società storica. “Non è solo una targa, ma memoria viva – ha spiegato il sindaco di Gerenzano, Stefania Castagnoli – un segno che ci ricorda chi siamo.”
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Commenti
La vera, autentica sinistra è questa. Pochi lo dimostrano con i fatti, i più ipocritamente si mascherano da perbenisti… Ma di sinistra restano
I soliti anarco-sinistrume. Oggi vergogna e peggio dei fascisti
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Le consiglio di studiare, gli anarchici non sono di sinistra
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Sta cercando di capovolgere la realtà? Non dica fandonie
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Come sempre ci devono essere i centri sociali a rovinare tutto.
Errata corrige
“In coda, dietro lo striscione “Contro la guerra e tutto ciò che la rende possibile”, il corteo non autorizzato dell’assemblea antifascista del Saronnese ..”
E di grazia, per la cronaca, nel sedicente comitato antifascista c’era qualche volto noto della politica saronnese?