25 aprile, Lorenzo Azzi scrive una lettera aperta a Rufini: “Onoriamo la Resistenza, lavoriamo per la pace”
26 Aprile 2025

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Lorenzo Azzi, candidato consigliere con Forza Italia, in risposta all’intervento di Francesca Rufini, capolista di Tu@Saronno, relativo alle dichiarazioni di Rienzo Azzi, candidato sindaco del centrodestra unito sul 25 aprile.
“Gentilissima Avvocato Rufini, Capolista Tu@Saronno
sono contento di aver anche oggi imparato qualcosa che Lei gentilmente ha voluto insegnarci. Mi permetta però di dissentire dalle Sue conclusioni. Vede… tutti oggi parlano di Liberazione, guerra partigiana, antifascismo… c’è, specie in alcuni partiti, chi ci ha costruito brillanti carriere politiche senza però mai aver conosciuto davvero un partigiano. Mio padre Rienzo Azzi, candidato sindaco del centrodestra, ed io siamo stati molto fortunati, ci siamo cresciuti! Le chiedo cortesemente di verificare questi link e, se avesse tempo, di leggere uno dei libri scritti da mio nonno, Generale Viscardo Azzi: “Il Prezzo dell’Onore”.
On. Arnaldo Azzi https://www.anpi.it/biografia/arnaldo-azzi
https://it.wikipedia.org/wiki/Arnaldo_Azzi
Ersilia Azzi https://www.lastampa.it/cuneo/2016/02/27/news/addio-alla-staffetta-partigiana-ottino-1.36569853/
Gen. Viscardo Azzi https://www.anpi.it/bibliografia/i-disobbedienti-della-9a-armata
Questo per farLe capire la famiglia ed il clima nel quale sia mio padre che io siamo cresciuti. Perché vede, a differenza Sua immagino, io con chi si è opposto ai nazifascisti con le armi ci sono cresciuto. E se leggerà il libro di mio nonno si renderà conto dell’orrore che chi ha davvero premuto il grilletto ha per la guerra e la pietà per i ragazzi che in nome di ideali giusti e sbagliati sono morti. Posso aggiungerLe ancora che l’Ing. Paride Brunetti, insieme ad Aurelio Legnani, veniva spesso a casa a parlare con mio nonno. Posso inoltre testimoniarLe anche che mio padre Rienzo per anni ha avuto la tessera dell’Anpi, e lo tesserava Paride Brunetti (lui era segretario provinciale del Popolo della Libertà, non un partito di sinistra). Persone “inclusive”, veri partigiani. Mi ricordo anche che poco meno che diciottenne ero riuscito a organizzare, insieme a tanti giovani di Forza Italia, un evento con Paride Brunetti sul tema della Resistenza che aveva riscontrato un grande clamore e successo.
Rispettiamo i caduti di entrambi i fronti, soprattutto quei ragazzi che sono morti, da una parte e dall’altra, credendo per quello che combattevano. Non a caso si parla del periodo 1943-45 come periodo di lotta fratricida, e speriamo che non si ripeta mai più. Per noi pacificazione nazionale vuol dire onorare la Resistenza come parte storicamente giusta contro quella sbagliata, l’occupazione nazista e il collaborazionismo fascista italiano. Significa essere oggi contro tutte le guerre e gli imperialismi globali, significa lavorare per la pace. Significa non sfruttare la situazione di insicurezza nelle nostre strade per proporre un disegno di tipo securitario, ma abbinare la necessaria presenza delle forze dell’ordine a quella della vita cittadina nelle strade, perché dove ci sono le persone non si annida la criminalità.
Mi auguro che i ragazzi che oggi manifestavano il loro rifiuto per tutte le guerre, veri eredi, anche senza sigle, dei veri partigiani, si iscrivano all’Anpi di Saronno. Questo per prevenire qualsiasi deriva radical chic, rimanendo fortemente ancorati agli ideali popolari che un’organizzazione importante e fondamentale quale è l’Anpi (non solo, cara signora, per la memoria), merita”.
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Commenti
E dopo questa sua delucidazione sulla sua famiglia, che rispetto, le confermo che dopo aver perso 3 zii dispersi in Russia e Grecia e dopo aver visto, attraverso gli occhi di mia madre, 23 partigiani impiccati con il fil di ferro e lasciati appesi per tre giorni, non voterò mai la destra. Perdonare non vuol dire dimenticare
Leggendo la lettera aperta e collegandomi ai vari link, …non conoscevo la storia del nonno e m ha colpito il senso del dovere e del rispetto del nonno, penso che il 25 aprile sia la festa di tutti a prescindere di come la si pensi, e spesso ci si sofferma solo all aspetto esteriore
(riferendomi ai colori politici) ma ogni persona porta una sua singola storia e quella di suo nonno è un racconto toccante e si capisce che il rispetto delle istituzioni è grande.