2000 battute: Piazza De Gasperi, non-storia di un non-luogo
14 Maggio 2025

Trattandosi di una “non-storia”, non si ripercorreranno tutti i passaggi che hanno portato al “non-luogo” attuale, ma ci si concentrerà sulla seconda metà degli anni Ottanta del secolo scorso. La storia, come sanno bene i saronnesi con qualche anno sulle spalle, inizia negli anni Sessanta, con i primi progetti di “sventramento” e trasformazione del tessuto cittadino, per esigenze di carattere igienico-sanitario e di risanamento edilizio.
Arriviamo alla metà degli anni Ottanta: il “Corriere della Sera” dedica molta attenzione a Saronno, con articoli a cadenza quindicinale, relativi agli aspetti edilizi e urbanistici di una cittadina in trasformazione.
“Presto piazza De Gasperi, la più grande piazza di Saronno, cambierà aspetto, diventando il cuore pulsante dell’attività commerciale e direzionale della città. La piazza, già ricca di banche e negozi ma in gran parte occupata da posteggi per le auto, verrà pedonalizzata e al posto dei parcheggi (che saranno trasferiti nel sottosuolo) sorgeranno aiuole e giardinetti alberati con panchine, vasti spiazzi e percorsi pedonali lungo i portici di nuovi edifici, che ospiteranno altri negozi e uffici. Insomma un salto di qualità nell’immagine del centro di Saronno, con l’allestimento di una piazza che sia moderna, funzionale e vivibile dai cittadini a tutte le ore del giorno, punto di riferimento per la costituzione della Saronno del Duemila”.
Nelle intenzioni degli amministratori vi era lo sviluppo di Saronno come polo metropolitano esterno al capoluogo milanese, senza appiattimento al ruolo di città satellite o quartiere dormitorio: “Uno sviluppo che secondo gli amministratori locali è perseguibile soprattutto promuovendo la vocazione terziaria della città. […]. [Dice l’assessore all’urbanistica dell’epoca]: «Non si tratta però solamente di creare nuovi esercizi commerciali e nuovi spazi per attività direzionali […] ma anche di inserirli in modo funzionale nel tessuto urbano circostante adeguando la qualità delle sue infrastrutture. È ciò che stiamo cercando di fare in piazza De Gasperi con la realizzazione di uno spazio pubblico a portici e giardini e con la costruzione del parcheggio sotterraneo capace di trecentocinquanta posti macchina». […]. Lo spazio pubblico sarà realizzato da una impresa di Bolzano, la stessa che costruirà il parcheggio sotterraneo, mentre per la edificazione dei nuovi fabbricati interverranno operatori privati. L’amministrazione comunale, che è proprietaria del 60 per cento delle volumetrie dell’area, cederà infatti le sue quote attraverso un’asta pubblica e i privati che l’acquisteranno dovranno rispettare le volumetrie, la topologia architettonica e le destinazioni degli edifici, previste da un piano particolareggiato, […] Anche i proprietari delle aree non comunali saranno vincolati dall’osservanza del piano. […] Gli introiti che finiranno nelle casse comunali dall’asta pubblica, prevista per il mese di febbraio [1987], saranno utilizzati per ristrutturare alcuni edifici del centro storico, […], la trasformazione della piazza dovrebbe servire così ad innescare il recupero del centro storico, un’esigenza che per Saronno, già sviluppata al limite dei suoi confini territoriali, non è rimandabile”.
Come sappiamo e come vediamo, camminando attraverso il non-luogo e stabilendo con esso e i suoi spazi un non-rapporto, non è andata come previsto, avendo attuato la trasformazione per lotti, stralci e varianti.
Sul finire degli anni Ottanta, torna la questione parcheggio: “Dopo quasi venticinque anni di attese, studi, piani e progetti, finalmente la vicenda della centralissima Piazza De Gasperi sembra aver imboccato la dirittura d’arrivo. Sotto l’ampio spazio di questa piazza, posta in una zona strategica della città, sorgerà un parcheggio sotterraneo, che potrà ospitare fino a quattrocento vetture e che risolverà buona parte dei problemi connessi sia con il traffico cittadino che con i parcheggi. […]. I nuovi studi prevedevano un unico, grosso parcheggio, posto su tre piani sotterranei […]. Nel piano comunale riguardante la soluzione del problema parcheggi sono in programma anche interventi in Piazza Borella e Via Manzoni. Nel giro di un paio d’anni verranno creati 1.200 posti-macchina e realizzate le tanto sospirate isole pedonali nelle zone del centro, dove ora il traffico è caotico e difficoltoso. In questo modo Saronno fa un passo avanti verso i grandi progetti del Duemila, verso i quali la città si è trovata proiettata in seguito alle decisioni regionali e statali”.
Amen.
Bibliografia:
– “Corriere della Sera”, 28 dicembre 1986 e 3 marzo 1988.
Immagini:
– Archivio del Comune di Saronno;
– Catasto Regno Lombardo-Veneto, aggiornamento 1875;
– Fotografia aerea 1975 (https://www.geoportale.regione.lombardia.it/).
2000 battute (più o meno) fuori sacco
Storia locale e storie locali dal passato remoto agli anni più recenti, per provare a interpretare l’attualità rileggendo ciò che è accaduto. Storie e curiosità lette, trovate negli archivi o ascoltate negli ultimi trent’anni. Senza presunzione, cercando di imparare ogni giorno qualcosa in più.
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Commenti
E pensare che un disastro di queste proporzioni la Ciceroni lo voleva sistemare con gli 800.000 euro del PNRR che Airoldi ha speso per sistemare piazza Libertà. Non sa cosa dice
AMEN..
Mi raccontava mio padre (mancato nel 2015) che negli anni ’50 l’Ing Riboni portò avanti in Consiglio omunale la proposta di unire alcuni cortili dell’Attuale Piazza De Gasperi, creando una grande piazza con porticati (simile a quella di Vigevano). L’ala dei “palazzinari” invece iniziò quello che alcuni chiamano il “sacco” di Saronno. Mio padre e Gariboldi (il padre di Alberto uno dei fondatori del Gruppo Alice e fondatore del DES Varese) per protesta strapparono al tessera della Democrazia Cristiana e diegero le dimissioni da consiglieri (onta mai perdonata). Poi ad inizio anni ’70 noi studenti facemmo manifestazioni per eviotare l’abbattimento delle vecchie case di Via Sa. Cristofo minacciate dai soliti “palazzinari”, che fortunatamente (almeno a mio parere) recedettero dalla loro intenzione. Sarebbe bello vedere se da qualche parte vi è traccia di questo progetto