Saronno, dalla scuola allo spazio: l’Istituto Prealpi lancia una sonda per celebrare i suoi 50 anni
15 Maggio 2025

SARONNO – Un cielo terso e una leggera brezza hanno fatto da cornice, questa mattina, a un evento straordinario: il lancio della sonda “CAMPUSprealpi50“, organizzato dall‘Istituto Prealpi di Saronno per celebrare il suo cinquantesimo anniversario. Un’occasione speciale che ha visto protagonisti non solo i docenti, ma soprattutto gli studenti, affiancati dall’Istituto nazionale di fisica nucleare e con il patrocinio dell’Aerospace Cluster Lombardia.
Sul campo di volo di Cogliate, un enorme pallone riempito con quasi 4.000 litri di elio ha sollevato verso la stratosfera una sonda scientifica, frutto del lavoro congiunto delle classi quarte del liceo scientifico biomedico e di alcuni ragazzi del liceo scientifico sportivo. Un progetto ambizioso e di grande valore formativo che ha coinvolto anche gli studenti del Pnrr “Ufficio stampa”, presenti oggi come giovani cronisti per raccontare l’impresa.
Il pallone-sonda, una volta gonfiato, ha raggiunto un diametro di circa 10 metri. Riempito con elio altamente compresso (un materiale strategico il cui costo può arrivare fino a 500 euro per bombola) ha portato la sonda fino a 32.000 metri d’altitudine, nella cosiddetta “near space“, la zona che precede ufficialmente lo spazio. Al suo interno, un carico di 2,6 kg: due computer di bordo, un gps, un rilevatore di particelle cosmiche, due videocamere per catturare immagini ogni 5 secondi e video mozzafiato della curvatura terrestre. Immancabile anche la mascotte scelta dai ragazzi: un piccolo dinosauro blu, simbolo del loro entusiasmo e impegno.
Come spiegato dal professor Valerio Bocci, dell’Istituto nazionale di fisica nucleare – sezione di Roma, la sonda raccoglierà dati su: raggi cosmici, particolato atmosferico (PM2.5 e PM10), radiazioni UV, micrometeoriti e microrganismi in ambienti estremi. “Noi siamo bombardati ogni minuto da raggi cosmici, ma per fortuna l’atmosfera ci protegge. Quando questi raggi entrano nell’atmosfera, producono uno sciame di particelle che cresce con la quota fino a un massimo intorno ai 15.000 metri, per poi diminuire. Con questa sonda osserveremo proprio l’andamento di questo flusso”, ha spiegato Bocci.
Il progetto è stato costruito passo dopo passo: inizialmente con lezioni teoriche sui principi della fisica e sulla strumentazione, poi con attività pratiche, come esperimenti per la cattura dei raggi cosmici e delle polveri sottili. Gli studenti hanno partecipato attivamente anche all’assemblaggio della sonda, realizzato in tre incontri pomeridiani extrascolastici, occupandosi persino della saldatura dei componenti elettronici. Ettore Biffi, uno degli studenti coinvolti, ha raccontato: “Abbiamo fatto ore pomeridiane extra. Prima ci hanno spiegato le leggi fisiche e cosa avremmo rilevato, poi siamo passati alla parte pratica. L’ho trovato molto interessante e coinvolgente.”
Anche il design ha avuto un ruolo importante: gli studenti si sono divisi in gruppi per creare due loghi, e quello più votato è stato stampato sulla sonda, simbolo tangibile del loro lavoro.
Il lancio, inizialmente previsto per le 9.10, è stato posticipato alle 11 a causa della finestra aerea ristretta, ma non ha perso nulla in emozione. Dopo aver gonfiato il pallone e misurato la spinta con un dinamometro, si è svolta la check-list finale. Poi, tra applausi, foto ricordo e un emozionante conto alla rovescia, la sonda è partita, accolta da grida di gioia e occhi puntati al cielo.
La traiettoria, monitorata in tempo reale via computer, prevede l’atterraggio nella zona del Parco Agricolo Sud di Milano, un’area ideale perché composta prevalentemente da terreni agricoli. La sonda tornerà a terra a una velocità di circa 20 km/h grazie a un paracadute.
Presenti all’evento numerosi ospiti: i docenti del Prealpi, tra cui la dirigente scolastica Angela Strano, l’assessore all’istruzione di Cogliate Gloria Basilico, i professori dell’Infn Valerio Bocci e Francesco Iacoangeli, e l’ingegnere Antonino Brosio, responsabile dell’ABProject Space, che ha seguito il progetto fin dall’inizio. Proprio Brosio ha confermato che esperienze simili permettono di avvicinare i giovani alla scienza in modo concreto e affascinante. “Prima delle missioni spaziali con i razzi, questo era l’unico modo per studiare l’alta atmosfera. Oggi, strumenti come questo vengono ancora utilizzati per ricerche scientifiche e persino per test satellitari“.
Anche il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, ha voluto esprimere il suo apprezzamento, facendo sapere, seppur assente, quanto abbia trovato il progetto interessante e innovativo.
Il lancio della sonda “CAMPUSprealpi50” ha rappresentato non solo un evento commemorativo, ma un’esperienza formativa e coinvolgente che resterà nella memoria degli studenti. Una mattinata perfetta, resa ancora più speciale da un cielo senza nuvole e dall’orgoglio di chi ha guardato la sonda salire.
(foto dell’evento)
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