Saronno, dallo stallo della crisi alla volata della campagna elettorale: la sintesi verso le urne
23 Maggio 2025

SARONNO – Come un fulmine a ciel sereno, Saronno è passata dallo stallo alla corsa. Sei mesi fa la città sembrava bloccata in un pantano politico, senza vie d’uscita, prigioniera di uno scenario stagnante. Oggi, invece, è un formicaio in fermento, lanciata a tutta velocità verso un’elezione che nessuno si aspettava così presto, scattata come una molla dopo la mancata approvazione del bilancio previsionale. La caduta anticipata dell’amministrazione ha aperto crepe, risvegliato antiche ruggini.
È un gioco a incastri, rapido e imprevedibile, che lascia appena il tempo di respirare. Se le ultime elezioni erano state figlie della pandemia, con ritmi lenti e sospesi, queste passeranno alla storia per la loro velocità da record con un lungo mix di ponti che hanno reso difficile le prime fasi, con un campo affollato di vecchie conoscenze e nuove geometrie. I candidati in pista sono quattro, tutti già stati in una giunta e pronti a contendersi il timone della città.
Ha dato il via alla corsa Novella Ciceroni, con la civica Obiettivo Saronno, sostenuta da due nuove alleate: Idea Futuro e Saronno SiCura. La sua è una proposta interamente civica, uno strappo deciso con il passato, che vuole intercettare il malcontento e trasformarlo in energia per cambiare.
Nel centrosinistra, la partita si gioca su un terreno più scivoloso. Augusto Airoldi, sindaco uscente, si ripresenta con Saronno Civica e Percorso Democratico. Rivendica quanto fatto in questi anni e la volontà di continuare.
Il centrosinistra è invece di Ilaria Pagani, appoggiata proprio dal Partito Democratico, insieme a Tu@Saronno e Insieme per crescere: la sua rotta è tracciata sui temi dei servizi, del welfare e dell’inclusione, con solide ancore istituzionali.
E poi c’è il centrodestra unito dopo un inizio complesso. Rienzo Azzi è il volto scelto da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Nessuna lista civica al fianco, ma un programma che punta dritto al cuore dei temi classici: rilancio economico e sicurezza urbana.
Sul tavolo della campagna brillano tre carte decisive: sicurezza, mobilità e riqualificazione urbana. Si discute animatamente del futuro dei collegamenti ferroviari con Milano-Centrale, dopo il contestato ridimensionamento, e del nuovo Piano generale del traffico urbano (Pgtu), bocciato da gran parte dei candidati. E poi c’è la grande ombra dell’ex Isotta Fraschini, l’area industriale abbandonata che sogna una rinascita: Giuseppe Gorla, il proprietario, ha fatto sentire la sua voce, dichiarando pubblicamente di preferire “un sindaco donna” indicando come le candidate siano più aperte al dialogo.
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