Tra i binari, Mazzucotelli: “Pianificazione di Bacino e biglietti integrati: Saronno non tocca palla, e subisce”
5 Luglio 2025

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Andrea Mazzucotelli, portavoce del Comitato Viaggiatori Tpl Nodo di Saronno.
Con deliberazioni di consiglio di amministrazione n°21 e n°22 del 16 giugno 2025, l’agenzia Tpl Como-Lecco-Varese ha adottato rispettivamente:
- La proposta tecnica di aggiornamento del sistema tariffario integrato di bacino mobilità (Stibm), che, un giorno, sarà valido sul territorio di competenza;
- La proposta tecnica di aggiornamento del Programma di Bacino, che fungerà da base per i servizi da effettuare attraverso i nuovi affidamenti mediante gara con efficacia attualmente prevista a partire da gennaio 2027.
Si invitano come sempre i lettori alla visione integrale dei documenti, che sono del tutto pubblici, ma è anche possibile richiederli direttamente al comitato viaggiatori Tpl Nodo di Saronno.
I documenti saranno efficaci una volta che Regione Lombardia avrà espresso parere favorevole definitivo in merito al progetto di Stibm ed entrambe le proposte tecniche saranno approvate dall’assemblea dell’agenzia.
Il Comune di Saronno non fa parte dell’assemblea dell’agenzia, non avendo partecipato all’assemblea dei sindaci per la selezione dei comuni non capoluogo tenutasi il 4 luglio 2022, ma dovrebbe provare a interfacciarsi con essa attraverso i comuni di Varese e Castellanza e la Provincia di Varese.
In linea del tutto generale, i commenti che si possono proporre in merito alle due proposte tecniche adottate dall’agenzia sono i seguenti:
Dopo 7 anni di lavoro faticoso e svariate consulenze specialistiche, il progetto di Stibm che risultava dai documenti fino a pochi mesi fa, che era senz’altro da chiarire e perfezionare, è stato del tutto rimosso e sostituito da un altro molto più elementare e semplificato (forse addirittura troppo, come capiremo nel seguito);
Entrambe le proposte tecniche maltrattano la Città di Saronno, risultando evidente che non vi sia stato alcun confronto qualificato ed efficace con il Comune e con il territorio.
Vediamo meglio che cosa significano questi documenti per Saronno.
Il nuovo progetto di Stibm prevede solamente 4 livelli tariffari:
- Io Viaggio Ovunque in Vicinanza, che consentirà l’utilizzo di qualunque mezzo con validità temporale limitata a 15 minuti oppure 1 fermata ferroviaria;
- Io Viaggio Ovunque in Città, disponibile soltanto per i capoluoghi, a Busto Arsizio-Gallarate e nelle rispettive prime cerchie;
- Io Viaggio Ovunque in Provincia, omonimo e di pari validità rispetto all’attuale, ma gestito da agenzia invece che da Regione, che consentirà la libera circolazione in una singola provincia;
- Io Viaggio Ovunque nel Bacino, che consentirà la libera circolazione in tutte e tre le province.
Le tariffe previste, espresse in Euro 2025, da adeguare secondo inflazione al momento di effettiva entrata in vigore, sono le seguenti:
- IVOV: biglietto ordinario 1.8 euro, biglietto giornaliero 6 euro, carnet da 10 16 euro, abbonamento settimanale 15 euro, abbonamento mensile 45 euro, abbonamento annuale 360 euro;
- IVOC: biglietto ordinario 2 euro, biglietto giornaliero 7 euro, carnet da 10 18 euro, abbonamento settimanale 17 euro, abbonamento mensile 50 euro, abbonamento annuale 400 euro;
- IVOP: biglietto ordinario 3.5 euro, biglietto giornaliero 11 euro, carnet da 10 31.5 euro, abbonamento settimanale 20 euro, abbonamento mensile 65 euro, abbonamento annuale 520 euro;
- IVOB: biglietto ordinario 5 euro, biglietto giornaliero 15 euro, carnet da 10 45 euro, abbonamento settimanale 24 euro, abbonamento mensile 80 euro, abbonamento annuale 640 euro.
Questo cosa vuol dire nella pratica per Saronno? Che se si riuscirà a concludere il viaggio entro 15 minuti oppure per raggiungere le fermate ferroviarie di Gerenzano-Turate, Rovello Porro, Saronno Sud, il biglietto costerà 1.8 euro e l’abbonamento mensile 45 euro. Invece, se il viaggio durerà più di 15 minuti o per le fermate ferroviarie di Caronno Pertusella, da Cislago in poi, da Castellanza in poi, il biglietto passerà a 3.5 euro e l’abbonamento mensile a 65 euro; da Rovellasca-Manera in poi, biglietto a 5 euro e mensile a 80 euro. Un ragguardevole gradino.
Ciò è anche diretta conseguenza di non aver voluto istituire anche a Saronno e circondario (Caronno Pertusella, Origgio, Uboldo, Gerenzano, Cislago, Turate, Rovello Porro…) una zona IVOC (biglietto 2 euro, abbonamento mensile 50 euro), pur avendo, e ci mancherebbe, riconosciuto Saronno come località primaria per l’interscambio. Saronno quindi è considerata parte della Valle Olona, esattamente come per la Sanità.
Naturalmente, all’estensione e integrazione con lo Stibm di Milano e Monza non si fa alcun riferimento.
Il nuovo programma di bacino ignora totalmente il piano generale del traffico urbano approvato dal Comune di Saronno; infatti, per quanto riguarda il nostro servizio urbano stabilisce quanto segue:
- “Non presenta[no] linee che non attivino indicatori di debolezza, per quanto non risultino complessivamente deboli; ciò indica la necessità di revisione del servizio, pur non prioritaria”;
- “Viene confermato con l’impostazione di rete esistente ovvero: 4 linee con frequenza 30’ ed appuntamento ai minuti 15 e 45 in viale Italia (stazione) in modo da garantire le coincidenze fra tutte le linee (Linea v231: stazione – Prealpi – stazione, Linea v232: stazione – C.na Ferrara – stazione, Linea v233: stazione – v.le Piave -stazione, Linea v234: stazione – Q.re Mattetotti – stazione); la linea v235 (attuale linea 5) viene ridotta a servizio rivolto all’utenza prevalentemente scolastica con possibilità di modifica del percorso in accordo con la nuova missione (es: passaggio dagli istituti scolastici).”
Lo snaturamento della linea 5 (futura v235) da servizio che era stato creato appositamente per servire la Focris a prettamente scolastico, senza alcun confronto, alcuna comunicazione sul territorio, come unico intervento previsto, caratterizza proprio l’atteggiamento mostrato dal pianificatore nei confronti della nostra città.
Anche gli errori di denominazione di Corso Italia e del Quartiere Matteotti, per quanto banali, sono ulteriore segno dell’assenza del territorio in questa pianificazione.
Tra l’altro persiste l’onnipresente ambiguità nel percorso della linea 4 (futura v234) che nessuno dei pianificatori sembra mai avere effettivamente utilizzato, correndo così il rischio di accorgersi dei veri percorsi che fa.
Inoltre, il Programma di Bacino dell’Agenzia Tpl continua a riportare la scomparsa completa del collegamento ferroviario tra Saronno e Milano Centrale senza prevedere alternative.
Concludiamo questo nostro piccolo contributo cogliendo l’occasione di augurare buon lavoro alla nostra nuova sindaca e alla signora assessora che, assieme a lei, si occuperà di Mobilità, con l’auspicio che, tra le tante questioni di Saronno, riescano a trovare volontà, tempo ed energie per provare a recuperare, per quanto in loro potere e assieme agli altri Enti, anche quella che abbiamo illustrato oggi e che parrebbe già ampiamente compromessa, o quanto meno riuscire a riferire in modo efficace a tutti i concittadini come evolverà la situazione, attribuendone correttamente le responsabilità.
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Commenti
Ma nel 2022 il servizio a Saronno non era mica svolto da un società che si chiama Stie? Cosa c’entra il bacino?
Noi non siamo valle olona, ma con questo artifizio ci rubano servizi a favore di alte zone della provincia care alla Lega. Io voglio entrare nel sistema tariffario milanese e se serve via da Varese che non ci va nessuno.
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Via da Varese? Prima bisogna fare un ragionamento di comprensorio e fare un lavoro di squadra col territorio limitrofo. Questo, troppo spesso, è mancato.
Io in passato mi ero detto favorevole all’ adesione a Città Metropolitana ma:
1) Senza tutto il Saronnese, ivi compresi i comuni che fanno riferimento a Saronno fuori dalla provincia di VA il peso politico sarebbe nullo
2) il meccanismo di Area Metropolitana, tenendo presente che l’ elezione dell’ AM, come la Provincia, del resto è indiretta renderebbe pari a zero il peso della sola Saronno
3) Sarebbe opportuno indire un referendum Comunale consultivo (con o senza quorum: non ha importanza) in cui si esplicitino chiaramente le modalità di adesione ad AM (importantissimo) tra cui eventuali altri comuni coinvolti per poter conoscere adeguatamente per deliberare
4) un’ adesione ad AM potrebbe anche voler dire sacrificare, in modo aperto e definitivo, l’ Ospedale, perché il comprensorio lo perderemmo e addio. Questo va scongiurato.
Personalmente credo che – da soli – non ne valga assolutamente la pena di trasferirsi in AM (Caronno e Busto Arsizio a suo tempo hanno rinunciato). Pagare di più i trasporti dispiace anche a me, ma forse può essere trovato un sistema migliore di un’ adesione ad AM per godere dello stesso trattamento dei comuni della linea di Novara appartenenti all’ AM milanese. Perché questo non può esserci? Davvero è solo un problema di non appartenere all’ Agenzia TPL di MI-MB? Davvero è un problema così insormontabile? Ho i miei dubbi.