Ore contate per la fondazione culturale Pasta? Il Comune ordina il riassetto dell’ente ma il futuro, a partire da cda, da resta un buco nero
30 Settembre 2025

SARONNO – Addio alla fondazione culturale Pasta? Non è da escludere che presto il teatro di Saronno, o almeno la sua forma giuridica, possa cambiare.
A rivelarlo è stato l’assessore al bilancio Mattia Cattaneo durante la presentazione del bilancio consolidato. Ha spiegato che quest’anno, secondo il documento “Le fondazioni pubbliche” redatto dall’Osservatorio enti pubblici e società partecipate e pubblicato a gennaio 2025, la fondazione è rimasta fuori dal bilancio consolidato, con piena condivisione da parte dei revisori. Cattaneo ha illustrato anche l’indirizzo dato dalla giunta.
La situazione del teatro di via Primo Maggio resta complessa, quasi un tabù. Tutto è iniziato con l’appropriazione indebita resa nota a febbraio 2025, con la sottrazione di oltre 400 mila euro. Sono attualmente in corso procedimenti penali e civili. Questo fatto ha reso il teatro, e tutto ciò che lo riguarda, un vero buco nero per maggioranza e opposizione.
A luglio 2025 si è dimesso il presidente Tino Volpi insieme al cda, con una lettera di commiato. Nessun commento è arrivato dalla politica: né sull’addio, né sulla situazione attuale, né sui possibili sostituti. Nessuna dichiarazione nemmeno dopo il ritiro del regolamento sulla nomina del cda da parte della maggioranza, dopo che era stato inserito all’ordine del giorno. Nessun commento sulle dimissioni – le uniche rese note tra le partecipate dopo il cambio di amministrazione – e nessuna ipotesi su un possibile nuovo presidente, sui membri del cda o sul futuro della direzione artistica.
Ora però emerge l’indirizzo della giunta: “Affinché il dirigente dell’area risorse e gli uffici coinvolti avviino un processo di riordino e riorganizzazione della Fondazione Teatro Giuditta Pasta, affinché la stessa assuma la veste giuridica più consona al perseguimento degli obiettivi fondativi e sia, a tal punto, suscettibile di essere inserita nel Gruppo Amministrazione Pubblica del Comune di Saronno quale ente strumentale controllato (effettivo esercizio del potere di controllo per effetto di un più ampio coinvolgimento nelle decisioni strategiche, riconosciuto dallo statuto) o partecipato (determinazione chiara della percentuale di partecipazione in corrispondenza dell’analogo livello di responsabilità gestionale e decisionale) e di conseguenza ricompresa, in mancanza delle esclusioni previste dalla legge, nel perimetro di consolidamento”.
Un obiettivo condiviso anche dall’opposizione. Luca Amadio (indipendente) e il capogruppo di Fratelli d’Italia Gianpietro Guaglianone hanno auspicato maggiore trasparenza sulla situazione del teatro Pasta, non solo sul futuro ma anche sul presente, a partire dai conti e dalla vicenda giudiziaria. Un’attenzione sollecitata anche da Novella Ciceroni di Obiettivo Saronno. Da registrare infine la stoccata di Silvio Barosso di Azione, che ha parlato di eventuali responsabilità politiche: “I costi della cultura sono investimenti, ma restano fondi dei contribuenti, dei quali bisognerà rendere conto”.
Vuoi ricevere le notizie più importanti in tempo reale?
Iscriviti subito ai nostri canali per non perderti nulla:
☑️ Su Whatsapp: manda “notizie on” al numero +39 320 273 4048
☑️ Su Telegram: cerca il canale @ilsaronnobn o clicca qui → https://t.me/ilsaronnobn
☑️ Oppure entra nel nostro canale Whatsapp con un clic → https://whatsapp.com/channel/0029VaDNCKeHwXb7YeZygM09
Lascia un commento
Commenti
Un Grazie sentito alla vecchia Amministrazione che ha affossato il Teatro !
Te pareva che non finiva così! Airoldi salva e rilancia, Pagani chiude.
“I costi della cultura sono investimenti, ma restano fondi dei contribuenti, dei quali bisognerà rendere conto”. Concordo e aggiungo che vanno ridotti i fondi che da il Comune. Serve razionalita’ non buttare i soldi. Nel caso si aumentino i biglietti, non puo’ gravare su tutti i 38.000 quando a Teatro ci vanno in pochi.
Abbandonare sempre l’aula è segno di infantilismo politico, però questo consiglio comunale non ingrana, ogni seduta è un disastro
Quindi Airoldi lo ha salvato e Pagani lo chiude? E perché mai farebbero una cosa del genere?
Per fortuna che il Sindaco Licata e la vice Pagani hanno fatto la campagna elettorale sulla trasparenza, partecipazione e collaborazione!
In pratica? Per farla semplice al cittadino “comune”?
I fondi per ripianare il consueto buco, dopo una operazione “pindarica” del passato assessorato che voluto fortemene la fondazione affittandogli pure parte della struttura dopo averla risistemata semore con denari pubblici, entreranno dalla “porta” anzichè dalla “finestra”???

