Tra i binari, le sfide dell’autunno per il futuro prossimo del Tpl su scala saronnese
4 Ottobre 2025

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Andrea Mazzucotelli, portavoce del Comitato Viaggiatori Tpl Nodo di Saronno.
I mesi da ottobre a dicembre potrebbero essere cruciali per la gestione e la progettazione del Trasporto Pubblico nell’area saronnese. Infatti, come già anticipavamo negli scorsi mesi, potrebbero consolidarsi alcune scelte impattanti sul territorio saronnese ma che evidentemente non sono state condivise in modo efficace, anche complici i mesi di commissariamento e le tempistiche di insediamento della nuova Giunta.
La prima questione da affrontare è quella della politica tariffaria a valere sul sistema tariffario urbano vigente e ferma restando l’attuale offerta di trasporto. L’agenzia Tpl di Como, Lecco, Varese ha approvato in definitiva le tariffe formalmente vigenti dal 1° settembre 2025 con delibera di assemblea n°12 del 17 luglio 2025, senza significative variazioni rispetto alla propria delibera dell’anno precedente. Tuttavia, nell’ambito del bilancio di previsione 2025 del Comune di Saronno, si erano stabiliti livelli tariffari inferiori fino al 31 dicembre 2025, con compensazione della differenza da parte del Comune. Nell’ambito del bilancio di previsione 2026, il Comune sarà nuovamente chiamato a stabilire quanto e come impegnarsi con effetto dal 1° gennaio 2026. L’ultima parola spetta agli organi politici e in particolare al consiglio comunale; la suggestione che potremmo offrire noi qui è quella di non disimpegnarsi totalmente, ma al tempo stesso di valutare le scelte che, con intelligenza, massimizzino il valore e l’efficacia del denaro pubblico che sarà dedicato al differenziale tariffario, tenuto conto che il trasporto pubblico è tipicamente un servizio a domanda rigida: in parole più semplici, l’utilizzo del Tpl non dipende tanto da quanto costa al cliente ma piuttosto da quanto è efficiente e ben comunicato. Paradossalmente potrebbero pure esserci spese inferiori per l’Ente, ad esempio da destinare una comunicazione anche digitale più corretta ed efficace, ma a maggior valore aggiunto per convincere il cittadino ad affidarsi al servizio pubblico invece che all’automobile personale. Agevolare un servizio che funziona è promozione, agevolare un servizio che non funziona è carità. In ogni caso, l’assenza di un sistema integrato e il mancato funzionamento della bigliettazione elettronica regionale permangono condizioni esterne che sfavoriscono il Tpl urbano.
Proprio le prospettive di integrazione tariffaria sono un altro punto che in contumacia rischia di costarci caro: con delibera di Cda n°21 del 16 giugno 2025, l’Agenzia Tpl di Como, Lecco, Varese ha approvato lo schema di Sistema Tariffario Integrato di Bacino di Mobilità (Stibm) per le Province di competenza, da sottoporre a Regione Lombardia e alla propria Assemblea per l’approvazione definitiva. Lo Stibm proposto dall’agenzia penalizza Saronno, non riconoscendo, a noi e ai comuni contermini fortemente interconnessi, una zona “urbana” come invece previsto per i capoluoghi e per Busto-Gallarate. Questo vuol dire che, superati i 15 minuti in autobus oppure alla seconda fermata ferroviaria, si dovrà acquistare come minimo l’intera provincia e il biglietto salterà direttamente da 1.80€ a 3.50€; l’abbonamento mensile da 45€ a 65€. Tra l’altro, è Regione Lombardia stessa a richiedere l’estensione dello Stibm di Milano e Monza a Saronno (Delibera XII/ 4446 del 26 maggio 2025), ma l’Agenzia di Como, Lecco, Varese finora non sembra averla prevista in alcun modo, considerando poi che in assenza della zona “urbana” del saronnese risulta meno agevole definire in modo equo e trasparente le zone entro le quali sarà esteso lo Stibm di Milano e Monza. L’auspicio è dunque che l’Amministrazione di Saronno possa discutere urgentemente con l’Agenzia Tpl e con gli enti in assemblea (Comuni di Varese e Castellanza, Provincia) al fine di ridefinire più ragionevolmente la zonizzazione e i futuri livelli tariffari, compresa l’integrazione con Milano, prima che le scelte attuali siano definitivamente inserite nella documentazione delle gare che l’agenzia dovrebbe bandire a inizio 2026 con avvio dei nuovi servizi, che saranno vincolati alla documentazione di gara, previsto a inizio 2027.
Lo stesso dicasi per l’assetto futuro del servizio urbano: l’Agenzia Tpl ha deciso di non modificare significativamente i percorsi delle linee 1, 2, 3 e 4. Tuttavia, la scarsa frequentazione che quotidianamente si rileva suggerirebbe l’opportunità di rivedere drasticamente il servizio (linearizzazione percorsi e incremento frequenze, inizialmente a pari spesa corrente totale), e inoltre la documentazione finora pubblicata da Agenzia non rispecchia fedelmente i percorsi effettivi della linea 4, che potrebbero quindi risultare “modificati senza accorgersene” quando subentrerà il nuovo vettore, che non potrà fare altro che fare riferimento alla documentazione di gara, non avendo memoria pregressa del passato. Per quanto riguarda la linea 5, che attualmente serve la Focris, l’idea è quella di trasformarla in “linea scolastica” potendone modificare il servizio in qualche modo, ma senza che sia argomentato il perché di questa idea e quali potrebbero essere i percorsi futuri.
Altra occasione importante quella offerta dal Bando dell’Agenzia Tpl di Como, Lecco e Varese (Determina n°277 del 25 luglio 2015) per la riqualificazione delle fermate con possibilità di pensiline “a verde”. Domande da presentare entro e non oltre le ore 12.00 del 10 ottobre 2025 salvo eventuali proroghe.
Questa potrebbe essere davvero l’ultima chance per intervenire in modo decisivo sulla progettazione del Tpl e sulla tariffazione integrata nel nostro territorio; purtroppo un compito così sfidante ricade su una Amministrazione appena insediata che nel medesimo periodo è chiamata, prima di ogni altro aspetto, a preparare il proprio primo Bilancio di Previsione; d’altra parte la situazione in cui ci troviamo ora è frutto dell’inerzia degli ultimi 11 anni almeno e lasciarla sfuggire potrebbe voler dire rassegnarsi a subire decisioni prese dall’alto, senza che noi come comunità saronnese fossimo attivamente presenti.
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Commenti
Complice questo e quell’altro ormai la Pagani è lì da quattro mesi e non condivide niente con nessuno. Non danno notizie di quello che fanno gli interessa la Palestina e Hamas ma se ne fregano di Saronno. Bel risultato
Basta guardare la mappa dell’ATM con le fasce tariffarie e si vede un buco enorme, il saronnese, ma la provincia di Varese è oltre anche la geometria euclidea e mette fuori dalla circonferenza ciò che è ampiamente dentro. Via dalla provincia di Varese, via da Busto Arsizio, leviamoci di dosso queste sanguisughe!