Le vittime dimenticate di Cosa Nostra: il cogliatese Nicholas Ninno lancia “Memorie di Mafia”
5 Ottobre 2025

SARONNO / COGLIATE – Raccontare la mafia per sensibilizzare ed educare, soprattutto i giovani, attraverso il sapere: si tratta dell’ambizioso progetto del cogliatese Nicholas Ninno, 22 anni, che lo scorso giugno ha aperto la pagina Instagram “Memoriedimafia“.
“Si tratta di un progetto nato dal desiderio di diffondere questi aneddoti che vengono trascurati dalla memoria – così spiega il giovane – ci sono diverse attività che si occupano di attivismo, io voglio occuparmi di divulgazione, al fine di far conoscere storie dimenticate e diffondere la memoria di vittime della mafia che non fanno parte della coscienza comune”.
La pagina è attiva al momento su Tiktok e, soprattutto, Instagram, dove conta più di 1200 followers (anche se, come sottolinea subito Nicholas, “Non c’è una finalità di acchiappare followers”): tra i 124 post, molti sono memoriali di vittime, da Carlo Alberto Della Chiesa a Libero Grassi, ma anche nomi passati più in sordina come quello di Domenico Russo, Rocco Chinnici e Emanuela Setti Carraro. Talvolta la memoria arriva anche con la collaborazione dei parenti: tra questi, un esempio è il post realizzato con Marino Fardelli, nipote dell’omonimo carabiniere caduto nella strage di Ciaculli e autore del libro “I mandarini rossi di Ciaculli”.
Si tratta di un tema che al ragazzo è molto caro. Lo scorso luglio, infatti, il ventiduenne si è laureato in Storia, all’università di Milano, discutendo una tesi dal titolo “Mezzogiorno, mafia e memoria: genesi e impatto della strage di Ciaculli”: “Furono ammazzati sette uomini, di cui quattro carabinieri, due uomini dell’esercito e un poliziotto con un’autobomba. E’ una di quelle stragi che vengono dette un po’ “di serie B” nella storia mafiosa, non perché le vite coinvolte siano meno importanti o perché non abbia avuto conseguenze fondamentali per la storia del nostro Paese, ma perché non ha toccato la coscienza pubblica”.
L’interesse per il tema è nato durante la pandemia, quando il ragazzo si trovava in terza superiore, al liceo linguistico Legnani di Saronno, e ha visto, durante la quarantena,”Il traditore”, film di Marco Bellocchio, che tratta della figura di Tommaso Buscetta come boss dei due mondi. Da qui l’interesse ad approfondire sempre di più: “In quinta superiore – racconta – abbiamo affrontato un modulo di educazione civica incentrato sulla mafia, coprendone tutta la storia nel Novecento. E’ stato qualcosa di veramente interessante, anche se mi rendo conto essere un po’ atipico. Sicuramente voglio continuare a conoscere e approfondire, anche per portare altra conoscenza attraverso i social”.
E’ stato lanciato da poco anche il podcast di Memorie di Mafia su Spotify, dove gli stessi contenuti della pagina Instagram e Tiktok, verranno approfonditi ulteriormente attraverso puntate molto più lunghe, per chi fosse interessato ad approfondire il tema. A chi fosse interessato, inoltre, Ninno propone un’altra iniziativa: “Dal 10 al 12 settembre, all’università di Milano, l’osservatorio sulla Criminalità organizzata e il dipartimento di studi internazionali, giuridici e storico-politici, organizzano la “Tre giorni di studio” dal titolo: “L’acerba scienza. Gli studi sulla criminalità organizzata in Italia”. Si tratta di un’occasione per approfondire il tema, insieme a ricercatori, studiosi e professori universitari”.
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