Saronno, il Collettivo Adespota sui cortei pro Gaza e Flotilla: “Bloccare tutto è possibile. Sorprendente la risposta di Saronno”
8 Ottobre 2025

SARONNO – E’ stata condivisa online stamattina, mercoledì 8 ottobre, la nota del Collettivo Adespota in merito ai cortei e alle manifestazioni pro Gaza e Flotilla che si sono tenute negli ultimi giorni a Saronno.
Le giornate appena trascorse ci hanno dato tantissima energia. Spendiamo quindi due parole per raccontare le giornate del uno, due e tre ottobre a Saronno.
Primo ottobre, attacco alla Flotilla
Tramite tam tam ci si trova alle 21.30 in piazza Libertà, prima poche timide decine nella città dormiente, poi si supera il centinaio. Qualche sguardo, qualche parola e pur nella totale eterogeneità si parte, cori squarciano il silenzio del dormiente centro cittadino, qualche torcia e ci dirigiamo verso la stazione. Una volta lì, improvvisando, ci si butta davanti a un treno in partenza con bandiere palestinesi e slogan. La lieta novella è aver trovato un macchinista solidale che incrocia le braccia e applaude il blocco.
Due ottobre, ancora
Sempre tramite tam tam un presidio più giovanile viene indetto vicino alla stazione, presenti questa volta anche i gendarmi, due macchine di carabinieri e tre digos telecamera-muniti. Raggiunto il centinaio abbondante di manifestanti si riparte, corteo, fumogeni, slogan e ancora i binari. Qualche tensione con qualche pendolare che dopo una vita di silenzi sui ritardi di Trenord pensa bene di lamentarsi per dieci minuti di blocco durante un genocidio in corso. Due giorni due blocchi, come on!
Tre ottobre, esondazione
Nelle giornate precedenti, e anche nel corso dello sciopero del 22 settembre, ci siamo conosciuti. E allora spontaneamente qualche studente chiede megafono e striscione, il giorno dopo c’è aria di brio. E infatti. Puntello alle 8.30 in piazzale del Santuario, alle 8 un corteo di un centinaio di studenti è già in giro a trotterellare per la città. Poesia. Un giro in centro, tempo di due parole e si riparte, cosa abbiamo da dire? Dobbiamo fare. Ad ogni giro il corteo si ingrossa, fino a raggiungere più di mille persone verso le 10. Dopo aver già fatto tre cortei si riparte tutti insieme, direzione stazione, e questa volta senza indugiare un secondo e senza bisogno di dirsi granchè si sciama tutti e tutte sui binari. È un’invasione, mille e passa persone, le tue disparate, insieme sui binari. Chi ride, chi piange, chi suona e canta Imagine, chi mette musica in altro modo, chi percula gli sbirri, chi sta sul marciapiede e applaude. Poi ancora corteo, e infine in qualche centinaio sotto il liceo scientifico a chiedere a chi ha deciso di entrare di uscire.
Il peso reale delle lamentele per le due vetrine infrante in centrale a Milano il 22 settembre? Una scoreggia in una giornata di vento.
Milioni di persone sono scese in piazza in quelle tre giornate con ben chiaro l’intento: non testimonianza ma azione diretta, bloccare tutto. E bloccare tutto è possibile farlo ovunque.
La diffusione della pratica a Saronno è stata sorprendente. Prima le remore morali. Scendere dal marciapiede, checchè ne si dica, rimane uno scoglio enorme in tempi di pacificazione sociale. Lo sappiamo bene. Eppure l’energia nell’aria ha fatto sì che il blocco è diventata una pratica di massa proprio quando è diventata una delle forme di lotta più duramente represse con il nuovo DDL 1660. Poi l’atteggiamento degli sbirri che non sorprende: quando hanno provato a imporre il divieto di accesso a una stazione sono stati rispediti indietro a calci in culo (vedi stazione di Milano), per il resto si sono limitati perlopiù a monitorare la situazione, sapendo di poter fare poco quando l’argine vacilla in così tante città differenti nel medesimo momento.
I recuperatori per eccellenza (Cgil e Pd) sono al lavoro. Ma la coperta del recupero al momento è corta, e il mondo della guerra è tanto capillare quanto scoperto. Ce lo hanno mostrato con efficacia i compagni e le compagne a Torino e Lecco, decidendo di usare la giornata del 3 ottobre per attaccare la Leonardo (a Torino) o bloccare la Fiocchi (a Lecco).
L’autunno è appena cominciato, continuiamo a lottare!
Mille pratiche, un solo orizzonte: basta guerre!
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Commenti
Forse manca una N nel titolo…
Quindi non è un “riceviamo e pubblichiamo” ma un “ho letto e lo riporto di mia iniziativa sul mio giornale on line”
Grazie kompagna Giudici per il servigio reso alla causa
Se ci fosse stato lo stesso entusiasmo e la partecipazione per le problematiche cittadine, avremmo già risolto almeno la metà dei problemi.
Invece no, per Gaza, con tutto il rispetto.
Cercate almeno di essere credibili.
Il PD era con voi
https://ilsaronno.it/2025/10/04/pd-saronno-ieri-anche-noi-in-piazza-per-fermare-il-massacro-a-gaza/
Di cosa vi lamentate?
Per la cronaca, quali partiti e o associazioni si sono aggregate a questi cortei non autorizzati?
Quanta enfasi nel descrivere dei fatti ver-go-gno-si.
Ditemi: questi blocchi quale vantaggio hanno dato ai palestinesi e quali danni hanno causato a Israele?




