Ex macello, Volontè: “Porro, sii saggio, ripensaci”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo un lungo intervento del consigliere comunale di Saronno al Centro Enzo Volontè che, punto per punto, confuta le cifre e le verità del sindaco Luciano Porro sulla ristrutturazione dell’ex macello e invita il primo cittadino a “mettere da parte le decisioni prese anni fa dimostrando saggezza, lungimiranza e attenzione per il valore dei denaro pubblico”.
“A fronte delle “verità” del Sindaco Porro ritengo utile esprimere qualche considerazione.
Gestione dell’occupazione dell’ex macello: le esternazioni dell’ex Assessore Fontana e l’avvenuto recente sgombero di un edifico privato in soli tre giorni credo che possano sostituire ogni commento.
La destinazione d’uso dell’ex macello: Porro afferma che è stata decisa tre anni fa. Ma la situazione socio economica di tre anni fa era sicuramente diversa e meno pesante dell’attuale. Il coraggio di rivedere le proprie decisioni a fronte di sopravvenuti imprevisti appartiene alle persone sagge.
Porro afferma che l’edifico ristrutturato consentirà di allocarvi una serie di servizi comunali. Rinvio ad altra occasione, solo per motivi di spazio, ogni commento relativo alla prospettiva di destinazione degli stabili comunali da parte dell’amministrazione Porro, argomento che richiede assoluta attenzione per il futuro della città.
Porro afferma che un “politico con un evidente conflitto di interesse visto che fa il costruttore” afferma che la riqualificazione ha un costo abnorme. Appare strano che il parere espresso da un politico mirato a risparmiare il denaro pubblico, venga bollato come conflitto di interesse in quanto espresso da presunto costruttore, senza entrare invece nel merito.
A prescindere dalla qualifica di costruttore, che nel caso era riferita evidentemente al sottoscritto ( senza considerare che il mio tempo da oltre tre anni, entrato in “pensione”, è speso prevalentemente nel sociale e davvero poco nel privato), mi chiedo perchè Porro tenti di mascherare dietro un presunto inverosimile conflitto di interesse (ma come potrebbe mai esserci nella ristrutturazione di un edificio pubblico)una considerazione di assoluta oggettività economica.
Ho sostenuto che il costo previsto per la ristrutturazione (indicato nel bilancio di previsione 2014 in € 580.000) è assolutamente fuori mercato e che soprattutto, in considerazione che la spesa riguarda denaro pubblico, occorre preventivamente e razionalmente valutare la bontà dell’intervento.
Per spiegare quanto affermavo ho bisogno di citare alcuni numeri.
L’attuale edificio ha una dimensione lorda di superficie, comprensiva dei muri, (piano terra e piano primo) di mq. 250.
L’ampliamento previsto dal progetto porterebbe la superficie a mq. 345.
Con una semplice divisione si ottiene il costo di ristrutturazione per metroquadro, che risulterebbe pari a 580.000 : 345 = € 1681 circa. E’ pur vero che l’immobile è anche dotato di un piccolo spazio di cantina (circa 40 mq.) ma il suo costo di ristrutturazione risulta trascurabile rispetto al totale.
Il costo a nuovo di un edificio si aggira oggi intorno a € 1.100/mq o poco più.
E’ evidente che la spesa prevista per ristrutturare è assolutamente esagerata: sarebbe meglio piuttosto abbattere e ricostruire ex novo.
Ma al di là di questa considerazione economica, ponevo un altro interrogativo: siamo sicuri che la realizzazione di un ampliamento di poco più di 40 mq. per piano sia necessaria per un efficace utilizzo della struttura ?
Perché non pensare di ristrutturare la superficie che già oggi abbiamo (mq. 250) ad un costo preventivabile di € 150.000 o poco più e trovare per l’edificio una destinazione che sia consona alla sua attuale dimensione?
L’Amministrazione risparmierebbe circa 430.000 (580.000 – 150.000).
Io auspico che Porro, che ho sempre stimato come persona assolutamente intelligente, possa rinunciare a sostenere, per partito preso, una decisione assunta in condizioni diverse oltre tre anni fa, per prendere atto di una realtà di numeri importante: i soldi di cui sia parla sono pubblici, sono perciò di proprietà della comunità cittadina. Non si possono sperperare.
I soldi risparmiati potrebbero essere impiegati per altre urgenze (l’ex Assessore Fontana ne indicava alcune) ma potrebbero servire anche a non compromettere la grande potenzialità per il futuro di Saronno di un altro edificio, l’ex Tribunale: invece che programmare la sua parziale destinazione a caserma della Guardia di Finanza (con evidenti spese conseguenti), perchè non spendere un importo assolutamente limitato (si parlava di poco più di € 70.000) per ristrutturare un immobile che la stessa Guardia di finanza aveva individuato lungo Via Varese (ex ufficio della polizia municipale)?
Risultato finale:
– avremmo un edificio da destinare a quanto di meglio verrà individuato di circa mq. 250 che ci costerà poco più di € 150.000;
– avremmo sistemato la nuova caserma della Guardia di Finanza senza compromettere il Palazzo di Giustizia con soli € 70.000;
– avremmo a disposizione ancora l’importo di € 360.000 (la differenza con i 580.000 previsti) per interventi urgenti.
E poi, non dimentichiamolo, avremo a disposizione, a seguito del trasferimento della Saronno Servizi nei due appartamenti acquistati alla’asta di via Roma, l’intero primo piano di Villa Gianetti.
Un’ultima considerazione relativamente a quanto affermato da Porro nelle “sue” verità:
“Non accetto proposte di destinazione alternative perché sarebbe una ingerenza politica in quanto deciso dalla maggioranza” Qualcuno potrà qui ricordare atteggiamenti appartenenti a pagine tristi della storia passata.
Forse bisognerebbe ricordare che il mondo è cambiato e che il confronto, il dialogo e la partecipazione, costituiscono non solo un insieme di parole da utilizzare quando fa comodo, ma costituiscono alcuni pilastri della democrazia.
Invito nuovamente Porro e la sua maggioranza politica a fermarsi a riflettere sulle decisionii assunte tanto tempo fa, e ad avere la capacità e la saggezza di rivederle: le scelte che oggi dice di voler fare costituirebbero un vero danno i per i cittadini e per la Saronno di domani”.
17022014
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Commenti
E intanto Palazzo Visconti cade in rovina…
Volonte’ e’ saggio
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Saggio e, si spera, che abbia imparato dai suoi errori. Altrimenti le elezioni le perde anche stavolta.
Grazie Volontè per la chiarezza di idee e di numeri. Finalmente qualcuno che parla chiaro.
Porro non può continuare a far del male alla città.
Saronno va amministrata da persone competenti e affidabili che hanno già dimostrato nella propria vita di essere capaci, senza aspettare di essere nominati amministratori per cercare di dimostrare qualcosa che non hanno.
“Forse bisognerebbe ricordare che il mondo è cambiato e che il confronto, il dialogo e la partecipazione, costituiscono non solo un insieme di parole da utilizzare quando fa comodo, ma costituiscono alcuni pilastri della democrazia”
Davvero delle belle parole, le ho sentite pronunciare tante volte, purtroppo però non le ho mai viste mettere in pratica…
replica alla Porro & Co.(-1) assolutamente motivata e dettagliata in ogni particolare: mi unisco all’invito di Volontè affinchè le scelte di destinazione dell’immobile siano ampiamente condivise per il bene di Saronno e non frutto di un dictact politico camuffato da una pseudo ingerenza politica.
d’accordissimo