Delitto di Mozzate: indagato lo zio dell’assassino
MOZZATE – Nuovo colpo di scena del caso del delitto passionale di Silvio Mannina e Lidia Nusdorfi uccisi, il 28 febbraio e il primo marzo, lui a Rimini con il corpo occultato in una cava e lei nel sottopassaggio della stazione di Mozzate, dal pasticcere albanese Dritan Demiraj che ha deciso di vendicarsi dei tradimenti dell’ex compagna con la complicità della sua attuale compagna la cameriera 36enne Monica Sanchi.
Gli inquirenti hanno ricostruito i movimenti di tutti i protagonisti di questa complicata vicenda in cui, nelle ultime ore, è entrato anche lo zio di Demiraj, un pescatore 60enne che ora sarebbe indagato. Secondo le ipotesi investigative lo zio era presente il 28 febbraio a casa del nipote dove era stato attirato, da Monica Sanchi, l’ultimo amore di Lidia, il 30enne Silvio Mannina. Secondo la ricostruzione l’uomo fu costretto a chiamare la sua fiamma per darle appuntamento per il giorno dopo e, sanguinante per le botte prese, fu strangolato con un filo elettrico. Il corpo avvolto in un lenzuolo venne poi seppellito nella cava lago azzurro di Santarcangelo.
Secondo gli elementi raccolti dall’accusa ci sarebbero stati tre uomini: Dritan Demiraj, che ha confessato il delitto, lo zio 60enne che al momento ha però negato ogni coinvolgimento nella vicenda e una terza persona la cui identità resta tutt’ora sconosciuta.
03052014