SARONNO - "Lo scorso 4 luglio abbiamo assistito a un consiglio comunale aperto molto poco informativo sul tema della riqualificazione dell’Isotta Fraschini. Noi, come molti altri cittadini, desideravamo conoscere le linee guida fondamentali dell’azione della Giunta, i punti fermi della trattativa, gli obiettivi strategici che il sindaco Augusto Airoldi intende perseguire investendo su questo progetto".
Inizia così il comunicato stampa di Azione in merito al consiglio comunale aperto che si è tenuto martedì sera con tema l'ex Isotta Fraschini.
"Il momento è stato fortemente voluto da una parte dell’opposizione con l’intento – ci è sembrato – di realizzare una specie di processo pubblico all’amministrazione sul tema dell’Isotta Fraschini. Il sindaco ha preso parola al termine della seduta e ha risposto alle domande spesso volutamente polemiche che gli sono state rivolte, evitando però di rispondere alla questione centrale, a più riprese emersa dalle parole dell’assemblea dei cittadini e del consiglio comunale: con quali chiari obiettivi l'amministrazione si pone nel confronto con la proprietà e con Ferrovie Nord?
Prima di avviare una negoziazione così complessa, sarebbe stato fondamentale definire e condividere con i cittadini alcuni obiettivi chiari per la città, da difendere e da conciliare con le legittime ambizioni della proprietà e degli altri attori privati coinvolti. Solo per fare alcuni esempi, potremmo ricordare alcuni dei nostri suggerimenti dei mesi scorsi: un parco con un’apertura in direzione del quartiere Matteotti e il superamento del fascio dei binari, con la conseguente ricucitura della città divisa dalla ferrovia.
Questo avremmo soprattutto voluto sentire. Invece i consiglieri di Obiettivo Saronno hanno contestato, in ordine sparso:
Il Sindaco ha risposto a queste varie accuse e così facendo ha potuto evitare di rispondere alla domanda più rilevante: cosa vogliono ottenere lui e la sua Giunta da questa riqualificazione per Saronno?
Abbiamo assistito, insomma, a un gioco delle parti tra un Sindaco sostanzialmente reticente e un’opposizione poco orientata alla sostanza. Il risultato è che vanno a casa tutti contenti, sia coloro che andavano in cerca di visibilità sia la Giunta, riuscita a rinviare nuovamente il momento della verità. Gli unici scontenti sono i cittadini, ancora privi di risposte e di rappresentanza.
Chiediamo dunque all’Amministrazione: dobbiamo riferirci ancora alla scheda di piano presente nell’attuale PGT per comprendere quali siano gli obiettivi strategici del comune? Se così non fosse, in nome di quale interesse pubblico si sta considerando la possibilità di concedere delle varianti in riferimento a questo progetto?
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SARONNO - "Sono ormai di dominio pubblico le effrazioni che hanno portato soggetti non meglio identificati a occupare di notte alcuni locali dell'edificio Ignoto Militi, sede della scuola elementare e della sezione distaccata del liceo Legnani".
Inizia così la nota di Azione Saronno che sollecita un intervento dell'Amministrazione dopo i ripetuti episodi.
"Oltre al danno materiale arrecato alle pertinenze scolastiche, queste intrusioni hanno interferito con il normale svolgimento delle attività scolastiche, dal momento che si sono rese necessarie operazioni di pulizia e sanificazione negli spazi della palestra per rimuovere siringhe, sporcizia e rifiuti. Questi interventi, uniti a quelli di riparazione degli ingressi, comportano inoltre costi indirettamente a carico dei cittadini e delle famiglie utenti. Infine, questi fenomeni hanno ingenerato in studenti e operatori un senso di insicurezza e di impotenza che rappresentano una sconfitta per tutti noi, membri della comunità educante e politica della città.
Chiediamo dettagli in merito a modi e tempi con cui l'Amministrazione intende intervenire, ribadendo l’urgenza che la situazione comporta per ragioni di sicurezza sociale ed educativa, incolumità fisica dei ragazzi, riduzione dei costi di manutenzione straordinaria e decoro urbano.
È doloroso vedere la sicurezza dei nostri giovani messa a repentaglio nel luogo stesso deputato alla loro educazione, e ci interpella allo stesso modo il fatto che soggetti evidentemente vittima di disagio sociale siano abbandonati a loro stessi e liberi di recare danni e di minacciare l’incolumità di minori".
(foto archivio)
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SARONNO - "La Giunta ha deliberato a fine novembre le proposte relative al bilancio di previsione 2023, che dovranno essere approvate nel prossimo Consiglio Comunale. Tra queste, alcune in particolare riguardano da vicino le “tasche dei saronnesi”.
Inizia così la nota di Azione Saronno in merito all'aumento della tassazione comunale che sarà discusso nel prossimo consiglio comunale.
"È stato previsto un aumento dell’Imu per alcune tipologie di locazioni a canone concordato, per le proprietà degli istituti case popolari e per le unità concesse in comodato d’uso ai parenti di I grado, allo scopo (citiamo dalla delibera) “di fronteggiare le molteplici situazioni che si sono venute a verificare, quali in primis la ripresa a regime delle attività e dei servizi a valle delle ‘riaperture’ post covid, mantenendo tuttavia tutti gli accorgimenti del caso e la crescita esponenziale dei costi dell’energia”;
È stato previsto anche un aumento dell’addizionale comunale Irpef per i redditi superiori a 15 mila euro, considerata (citiamo dalla delibera) “la necessità di garantire gli equilibri di bilancio tra entrate e spese, nonché di mantenere, pur nell'attuale grave contesto economico, i servizi essenziali erogati dal Comune alla cittadinanza, soprattutto in considerazione delle persone più in difficoltà”.
È vero che il Governo non sembra intenzionato a stanziare risorse che aiutino gli enti locali ad affrontare i maggiori costi energetici. Vero è anche che lo stesso Governo ha proposto una manovra economica che poco si ispira ai principi della progressività fiscale previsti dalla Costituzione e che accentua le disuguaglianze.
L’assessore al Bilancio Mimmo D’Amato ha quindi dichiarato che è stato necessario adottare una “manovra di armonizzazione sui tributi che punta, in una fase di crisi sociale ed economica, ad aiutare ancora di più le famiglie in difficoltà, le più colpite da questa situazione generata anche dall’incrocio terribile tra la pandemia e la guerra”.
Ma la proposta della Giunta, con l’intento certamente meritevole di aumentare la fascia di esenzione da 10 a 15 mila euro, prevede aumenti dell’addizionale Irpef che vanno a colpire con incrementi di oltre il 35% le fasce di reddito tra i 28 e 50 mila euro, e con incrementi di oltre il 30% le fasce oltre i 50 mila euro. Inoltre, l’aumento dell’Imu rischia di scaricarsi in gran parte sulle famiglie in affitto, con il possibile ritorno al mercato libero degli affitti rispetto a quelli a canone concordato.
Ci chiediamo se non fosse possibile evitare o mitigare tale nuovo prelievo, anche considerando gli effetti dell’inflazione, che comporta un aumento automatico di tutti i costi per una famiglia nella media. Non si sarebbe potuto incidere maggiormente sulla revisione dei costi dell’ente locale o investire preventivamente risorse sul contenimento strutturale della spesa energetica, almeno per quanto riguarda gli edifici pubblici? Il timore è che la scelta operata sia stata la più semplice, ma non per questo la migliore.
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SARONNO - "Da poco sono iniziati lavori in via Milano in vista di un restyling dell’attuale pista ciclabile. A gennaio vedrà la luce anche il cantiere relativo alla ciclabile lungo il secondo tratto di via Roma (da via Piave al comune di Solaro). Il tutto come annunciato nella serata di presentazione alla cittadinanza dello scorso 19 luglio. Apprezzabili, in merito a questi due progetti, il tentativo di rendere la città maggiormente compatibile con una mobilità “dolce” e lo spirito di apertura al confronto, anche se tardivo, visto che l’ascolto dei saronnesi è arrivato soltanto a progetti già approvati dalla Giunta".
Inizia così la nota di Azione Saronno che punta ad accendere i riflettori sul tema delle ciclabili.
"Emergono però non poche perplessità in merito agli aspetti progettuali. In particolare, la ciclabile di via Roma sarà deviata all’altezza della Regina Pacis, per proseguire poi sulla via vecchia per Solaro, dove sarà delimitata unicamente da una striscia. Questo contestualmente all’imposizione del divieto di sosta su un lato della strada e al mantenimento della circolazione automobilistica nei due sensi.
Pur ritenendo migliorativa tale ipotesi rispetto a quella originaria, che correva integralmente lungo via Roma, notiamo come la soluzione proposta possa determinare problemi legati alla sosta disordinata di auto, che facilmente finirebbe per compromettere l’effettiva utilizzabilità della ciclabile. Come già visto nel primo tratto di via Roma, voler mantenere troppe funzioni su una sezione stradale limitata porta facilmente a soluzioni sub-ottimali.
Se ci fosse stato un dibattito prima di arrivare a un progetto definitivo, avremmo chiesto di considerare due possibili soluzioni alternative.
In ultimo, sul tema ciclabilità, risollecitiamo l’Amministrazione a trovare una soluzione che metta in sicurezza il sottopasso di via I Maggio, tema sul quale si è persa un’occasione nell’ambito della riqualificazione dell’area di via Diaz. Si tratta di un intervento non facile e costoso, ma basta assistere ogni mattina allo slalom di biciclette tra le automobili, spesso di studenti diretti verso il polo scolastico, per rendersi conto di come tale intervento sia ben più importante del recupero della ex Saronno-Seregno. Anche in questo caso, la replica di Casali in merito alla contrarietà di Ferrovienord ad inserire l’intervento nell’accordo col Comune non ci lascia del tutto convinti se pensiamo ad altri interventi meno urgenti inseriti nello stesso accordo.
Riteniamo, quindi, che su questo intervento dovranno essere concentrati eventuali fondi reperibili con bandi sulla ciclabilità, ancor prima del collegamento tra l’ex Saronno-Seregno e via Milano.
In sostanza, ci ritroviamo pienamente nello spirito di questi progetti, ma su tempi e modalità di realizzazione c’è ancora molto da “pedalare” per individuare le giuste priorità e soluzioni.
Un serio confronto pubblico dovrebbe avvenire sui progetti di fattibilità tecnico-economica perché possa rivelarsi realmente utile e capace di trarre valore dagli spunti che vengono dalla cittadinanza.
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SARONNO - "L’ultimo Consiglio comunale è stato reso ostaggio del dibattito in merito all’opportunità o meno di discutere pubblicamente della nomina del coniuge dell’assessore al Bilancio come componente della commissione giudicatrice di un concorso pubblico. Purtroppo, è stata l’ennesima occasione per dimostrare un livello bassissimo di funzionamento della macchina amministrativa comunale. È pertanto nostra intenzione tenerci fuori dalle polemiche e provare a rifocalizzare l’attenzione del dibattito politico su alcune tematiche, a nostro avviso, ben più serie".
Inizia così la nota di Azione che riaccende i riflettori sul tema Isotta Fraschini e recupero delle aree dismesse.
"Per fare questo, cogliamo lo spunto offerto da un progetto infrastrutturale che si va sviluppando proprio mentre da noi dibattiamo d’altro: è il progetto di “Bergamo Porta Sud” (https://www.lacittadelfuturo.it/). Il progetto nasce per assolvere a due funzioni urbanistiche fondamentali: riqualificare un’area dismessa e - con l’occasione - eliminare la cesura tra il centro e le aree periferiche, determinata dalla presenza della stazione ferroviaria di Bergamo. Particolarmente significativo l’intervento sull’area della stazione, che - da barriera che era - si trasformerà in un ponte verde ciclopedonale in grado di connettere le due parti della città.
Non suona familiare? Non esiste un’altra città in Lombardia dove un’importante area da riqualificare è posta a ridosso di una stazione ferroviaria e dove esiste una importante divisione tra il centro e l’area al di là della ferrovia?
Stiamo parlando di Saronno, dei progetti di riqualificazione dell’“ex Isotta Fraschini” e della stazione (parte del progetto “Fili”, ad oggi ancora oggetto misterioso). Riguardo al primo progetto, la recente conferenza stampa dimostra le difficoltà di Amministrazione e proponente nel trovare un accordo; sul secondo è calato ormai solo un grande silenzio in merito a tempi e modi di realizzazione.
Eppure, su questi interventi, come in pochi altri casi, si gioca il futuro urbanistico della città.
Sulla riqualificazione della stazione, come Azione Saronno, abbiamo a suo tempo dato alcuni spunti per migliorare l’accordo con Ferrovienord, puntando a più verde e a collegamenti ciclopedonali che unissero la città sull’asse est-ovest; sull’ex Isotta Fraschini, fino ad ora ci siamo astenuti dall’intervenire, vista anche l’assenza di un reale dibattito, fatta eccezione unicamente per la serie di eventi organizzati dal proponente, che ben illustravano la sua visione dell’intervento.
In un contesto in cui gli elementi pubblici di chiarezza non sono molti, ci sentiamo di suggerire solo alcune linee guida che dovrebbero guidare l’operato dell’Amministrazione; per fare questo ci permettiamo di richiamare i punti già proposti tempo fa dall’ex consigliere comunale Gilardoni:
A Bergamo, un’amministrazione capace in questo caso di dialogare con le Ferrovie dello Stato, con la Regione e con i privati sta cogliendo l’opportunità di far convergere gli interessi di terzi per riqualificare una considerevole parte della città, realizzando obiettivi di pubblica utilità. A Saronno assistiamo sconsolati ad un’Amministrazione che, al momento, subisce gli eventi senza riuscire a governarli, capace di scontentare spesso sia i privati che i cittadini.
Auspichiamo un cambio di passo su questi temi. Per realizzare i progetti immaginati è necessario dimostrare di avere una visione della città, di saper dialogare costruttivamente e anche di saper negoziare con i privati, senza far fallire i tavoli di confronto. Invitiamo quindi l’Amministrazione comunale a fornire con urgenza aggiornamenti in Consiglio comunale in merito a status, tempi e prospettive di questi progetti.
(foto archivio, uno dei rendering dell'ex Isotta Fraschini "visto" dalla stazione)
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SARONNO - Il commissario provinciale Silvio Barosso lo scorso sabato 19 novembre a Napoli ha partecipato all’Assemblea nazionale di Azione.
“Intendo innanzitutto ringraziare il nostro segretario Carlo Calenda e il presidente uscente Matteo Richetti - esordisce il saronnese recentemente nominato delegato per la provincia di Varese - faccio anche i miei migliori auguri di buon lavoro alla nostra nuova presidente Mara Carfagna.
Il messaggio chiave è stato il seguente: 'Adesso si fa sul serio'. L’entusiasmo e la convinzione di volontari e attivisti ci hanno portato dove siamo oggi. Adesso è il momento di un cambio di marcia, dobbiamo puntare a crescere ulteriormente, dobbiamo sconfiggere il bi-populismo con la forza del pragmatismo, facendo dell’analisi seria dei problemi e del far realmente accadere le cose i nostri principali segni di riconoscimento".Vogliamo diventare il primo partito in Italia, insieme a ItaliaViva e a chi dimostrerà con parole e fatti di condividere il nostro progetto”.
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Il saronnese Silvio Barosso, già coordinatore cittadino di Saronno in Azione, è stato nominato dalla Direzione Nazionale di Azione Commissario per la provincia di Varese.
“Sono molto onorato della nomina" - afferma Barosso. "Ringrazio la segreteria regionale e la segreteria nazionale per la fiducia e il sostegno.
Nonostante le indubbie difficoltà, il partito in provincia ha saputo governare al meglio la campagna elettorale nazionale, con risultati più che soddisfacenti per il terzo polo.
Ringrazio tutti per la collaborazione ed assicuro il mio massimo impegno per traghettare nel migliore dei modi il partito alla prossima stagione congressuale. Una sempre più accentuata attenzione verso le problematiche del territorio ed una sempre più convinta collaborazione con Italia Viva saranno le direttrici principali da seguire nel prossimo futuro. Mi appresto a partecipare alla prossima assemblea nazionale di Azione a Napoli, il cui ordine del giorno prevede - tra l’altro - proprio l’approvazione dell’accordo federativo tra i due partiti. Sarà inoltre indetta nei prossimi giorni una riunione tra tutti i tesserati di Azione della provincia di Varese per discutere sia dell’organizzazione del partito che delle nostre future strategie politiche".
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SARONNO - "Ringraziamo il comitato viaggiatori tpl del nodo di Saronno per aver sollevato il tema del futuro dei collegamenti di Saronno con l’aeroporto di Malpensa e con le stazioni di Milano Porta Garibaldi e Milano Centrale".
Inizia così la nota di Azione Saronno sull'eliminazione del collegamento tra la Saronno e Centrale.
"Ovviamente non ci sfugge che i necessari interventi di potenziamento della tratta ferroviaria tra Gallarate e Rho - con il connesso collegamento tra Gallarate e l’aeroporto di Malpensa - creeranno nuove opportunità per lo sviluppo della mobilità in Lombardia, tra cui il collegamento col polo fieristico di Rho.
Questi interventi infrastrutturali, stando alla delibera richiamata dal Comitato, creeranno nuovi collegamenti anche per la nostra città, sia con lo stesso aeroporto sia con la stazione di Gallarate, aprendo nuove interessanti opportunità per meglio collegare Saronno a diverse aree della nostra provincia.
È però innegabile la rilevanza per il territorio saronnese di un collegamento ferroviario con le principali
stazioni milanesi e da lì con i treni nazionali e internazionali.
Condividiamo, quindi, il senso dell’appello firmato dal gruppo consiliare “Con Saronno”, che invita il Sindaco ad attivarsi con Regione Lombardia per avere garanzie in merito al futuro dei collegamenti ferroviaridella nostra città con Milano Centrale e Milano Porta Garibaldi, elemento per lo
sviluppo di Saronno.
I chiarimenti forniti dai consiglieri regionali della Lega, Andrea ed Emanuele Monti, non tranquillizzano:
La scadenza del 2024 non è semplicemente “riportata dalla stampa”, come sostengono, ma è citata espressamente nella delibera;
Nei loro interventi non si propongono soluzioni, ma si dice solo che le si troverà;
L’unica ipotesi menzionata, il potenziamento del collegamento Cadorna-Malpensa, non rappresenterebbe di per sé una soluzione: non solo si tratta di una diversa tratta, ma il servizio è ad oggi riservato alla prima classe e avulso dal resto dei servizi regionali.
A nostro avviso non può essere una deliberazione che poco c’entra con la programmazione dei servizi a stabilire incidentalmente simili aspetti fondamentali per lo sviluppo di un intero territorio.
La legge regionale 6/2012 impone invece a Regione Lombardia di stabilire, tramite un apposito strumento di pianificazione (il “programma dei servizi ferroviari”, mai approvato, contrariamente a quanto previsto da una legge approvata 10 anni or sono), lo sviluppo dei collegamenti ferroviari che riguardano la nostra città e - più in generale - l’intera Lombardia.
Auspichiamo che la Giunta regionale in scadenza sappia fornire al Sindaco da subito adeguate rassicurazioni e che la prossima riservi alla tematica della programmazione dei servizi ferroviari, alla sua condivisione col territorio e, più in generale, alla qualità del servizio ferroviario la giusta rilevanza che in questi anni non abbiamo visto.
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SARONNO - "La lista Azione-Italia Viva ha conseguito un risultato eccezionale nella nostra città, raccogliendo – stando alle ultime rilevazioni disponibili – più del 13% dei consensi dei saronnesi e rivelandosi la terza forza politica in ordine di preferenze, dopo FdI e Pd, con oltre 2600 voti ottenuti".
Inizia così la nota di Azione Saronno ai risultati elettorali (qui tutti i dati relativi alla città di Saronno)
“Questo conferma la qualità del lavoro svolto in questi ultimi due anni e il valore della proposta politica che l’alleanza tra Azione e Italia Viva è in grado di offrire alla nostra città e al nostro Paese” dichiara Silvio Barosso, coordinatore locale di Azione.
“I risultati nazionali saranno commentati in giornata dalle dirigenze dei due partiti che compongono la nostra lista, ma, per quanto riguarda Saronno, è impossibile non osservare l’esito superiore in media a quanto accade in tutto il resto del Paese. Possiamo solo ringraziare i cittadini per la fiducia che hanno riposto nella nostra lista e lavorare sempre più per proporci al più presto anche come una concreta alternativa di governo” conclude Barosso.
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SARONNO - In vista delle prossime elezioni politiche, domenica 18 settembre, a Caronno Pertusella, Maria Chiara Gadda, deputata e candidata capolista alla Camera per la lista Azione-Italia Viva, incontrerà i cittadini e le associazioni per parlare di terzo settore ed economia sociale. L’incontro si svolgerà, a partire dalle ore 21:00, presso la biblioteca comunale “G. Pellegrini” di Caronno Pertusella, in via Campo Sile, 77, con accesso libero. Con lei dialogherà Salvatore Semeraro, Direttore Generale del Consorzio SIR - Solidarietà in Rete.
«Il Terzo Settore rappresenta il 5% del nostro prodotto interno lordo ed è in continua crescita da anni. Parliamo di un settore produttivo strategico su cui investire e un modello a livello internazionale per la sua diffusione e per la sua capacità di innovazione e impatto nella società» - afferma Maria Chiara Gadda.
«Le emergenze in corso, da quella energetica a quella pandemica, hanno messo a dura prova le oltre 350.000 realtà attive in questo ambito, rischiando di limitare quel patrimonio di valore sociale, occupazionale ed economico che contribuisce a garantire quotidianamente ai cittadini assistenza sociosanitaria, educazione e formazione, inserimento lavorativo, cultura, sport, ricerca, ambiente e valorizzazione del territorio e dei beni comuni. Ho sollecitato in queste ore il governo affinché anche il terzo settore fosse incluso nelle misure di sostegno, un primo passo è stato fatto nei confronti delle strutture residenziali e semi residenziali socio assistenziali ma bisogna estendere a tutte quelle realtà che a causa dei costi energetici dovranno altrimenti limitare molto le attività a servizio dei cittadini”.
“Il nostro impegno politico guarda alla definizione di politiche di sistema, che riconoscano il ruolo del terzo settore nella capacità di progettare con le istituzioni pubbliche la risposta ai bisogni e generare valore sociale ed economico nella società. C’è chi parla alle associazioni solo durante le campagne elettorali, noi durante il governo Renzi abbiamo scritto la riforma del Terzo Settore, la legge antispreco per favorire le donazioni, l’agricoltura sociale, il dopo di noi, il welfare aziendale. E in questa legislatura il family act, l’assegno unico universale, i fondi per asili nido e centri estivi, il reddito di libertà per le donne vittime di violenza, sono misure della ministra Bonetti che riconoscono la necessità di investire in modo strutturale su famiglia e servizi territoriali. È da questa consapevolezza e dall’ascolto del territorio che nascono alcune nuove proposte che abbiamo fatto in questa campagna elettorale, come per esempio l’estensione di industria 4.0 al non profit per favorire gli investimenti in innovazione e formazione, l’esenzione IRAP per il terzo settore, l’estensione a tutti i volontari di alcune misure oggi valide per la protezione civile come la possibilità di beneficiare di permessi retribuiti per lo svolgimento di attività sociali, e l’estensione del pacchetto di welfare aziendale a dipendenti pubblici come forze dell’ordine, insegnanti e sanitari» - conclude Gadda.
«L’economia sociale coinvolge una serie di organizzazioni, come le imprese sociali, le cooperative, le società di mutuo soccorso, le associazioni senza scopo di lucro e le fondazioni. Questi soggetti – gestiti in modo partecipativo – pongono le persone e l’ambiente al centro della loro missione e reinvestono la maggior parte dei loro profitti nell’organizzazione stessa o in una specifica causa sociale» - continua Salvatore Semeraro.
«Questa affermazione della centralità delle persone non deve ridursi a un vuoto slogan, ma deve recuperare la sua radicalità, che implica una precisa responsabilità nella progettazione e nella realizzazione delle politiche sociali.
In un momento storico in cui diversi modi di intendere la comunità si propongono a livello internazionale, il modello sociale europeo, ancora incompiuto, non può essere dato per scontato. I principi e i diritti essenziali che regolano i nostri mercati del lavoro e i nostri sistemi di welfare devono difesi e devono dare vita a un regolamento sociale europeo.
In Italia, grazie anche agli strumenti previsti dalla recente Riforma del Terzo Settore, la consultazione e la partecipazione attiva dei cittadini per la rilevazione dei bisogni, per la definizione di politiche di sviluppo sul territorio e per la corretta allocazione delle risorse sono riconosciuti come fondamentali. Solo attraverso la conoscenza diretta delle problematiche e delle risorse presenti sul territorio si può svolgere un’efficace azione volta alla promozione della coesione sociale, della sicurezza sociale e delle attività di interesse generale» - conclude Semeraro.
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SARONNO - "Il pre e il post scuola sarà presente in tutti gli istituti scolastici cittadini anche se non si è raggiunto il numero minimo degli iscritti e quindi con un contributo dell'Amministrazione comunale". Sono le parole con cui l'assessore all'Istruzione Gabriele Musarò affronta un tema del servizio pre e post scuola essenziali per molte famiglie saronnesi per "sincronizzare" gli orari dei genitori con quelli dei bimbi.
Negli ultimi giorni il servizio era stato al centro dell'appello delle famiglie, rilanciato da Azione Saronno, preoccupate che il servizio non venisse attivato in quei plessi scolastici in cui non si era raggiunto il numero minimo necessario perchè gli iscritti coprissero i costi.
"Abbiamo fatto una prima finestra di adesioni al termine dell'anno scolastico - ha spiegato l'assessore all'Istruzione Gabriele Musarò - e poi un'altra a fine agosto in modo da dare alle famiglie il modo di valutare la situazione al meglio. Al momento risultano iscritti 145 studenti al pre scuola e 150 al post scuola. In alcuni istituti non c'era effettivamente il numero minimo di adesioni per attivare il servizio ma abbiamo deciso di garantirlo lo stesso con fondi comunali. Come avvenuto l'anno scorso".
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