CARONNO PERTUSELLA - Lo scorso lunedì si sono aperte le iscrizioni per i centri estivi promossi dalla Fondazione Artos e dal Comune, la scadenza per la presentazione delle domande sarà il 5 maggio, accedendo al sito.
Le proposte saranno due: una dedicata ai bambini della scuola primaria ed una per i bambini che frequentano la scuola dell'infanzia; la proposta per i primi avrà come titolo "Tempo di avventure", e si terrà dal 12 giugno al 4 agosto, alla Ignoto Militi di corso della Vittoria 531; per ulteriori informazioni: [email protected].
Il tema per il centro estivo che sarà invece dedicato alla scuola per l'infanzia sarà "Un'estate da sogno" e si terrà alla scuola materna Collodi di via Martiri di via Fani; per ulteriori informazioni: [email protected].
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CARONNO PERTUSELLA - Sarà Fondazione Artos ad occuparsi di assicurare il servizio di post-scuola per i bimbi che frequentano la scuola dell'infanzia. Coinvolte, in particolare, alle famiglie con figli che frequentano le scuole dell'infanzia Collodi e Montessori con esigenze tali da usufruire del servizio che permette ai bambini di stare a scuola fino alle 18.
Affinché il progetto parta, è necessaria l'iscrizione di un numero minimo di dieci bimbi al post-scuola in ogni istituto comprensivo. Le iscrizioni si sono aperte nella giornata di lunedì 12 settembre e sarà possibile dare il proprio nominativo fino a domenica 18 settembre, seguendo il procedimento indicato sul sito web di fondazione Artos. La conferma dell'attivazione del servizio avverrà entro il 23 settembre.
(foto d'archivio: un momento in una scuola del circondario)
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Il 30 settembre scorso abbiamo assistito a una brutta pagina del Consiglio comunale di Saronno.
L’intervento del consigliere Rossetti del Gruppo Misto, sul punto relativo all’approvazione del bilancio consolidato del Comune, è stato un riprovevole quanto infimo attacco alla Fondazione Artos e alla sua struttura dirigenziale, che oggi gestisce una realtà con 60 dipendenti e oltre 1.800.000 euro tra ricavi e contributi dell’amministrazione comunale.
A fronte di questi numeri, il consigliere ha caldeggiato l’ipotesi di tornare al modello del 2006, in cui i ruoli dirigenziali erano affidati a volontari.
Tutto questo mi dà modo di fornire ai cittadini la corretta narrazione di questo fiore all’occhiello del nostro Comune, gestito con professionalità e competenza dall’attuale Consiglio di amministrazione e dai suoi collaboratori.
La figura del direttore retribuito (non volontario) fu introdotta dalla Giunta Bonfanti (2011-2016) dopo aver riscontrato una precedente gestione contabile disordinata, che aveva generato incomprensioni anche con l’Agenzia delle Entrate.
Nel 2010 la Fondazione e il Comune furono infatti convocati perché si erano verificati i presupposti di scioglimento della Fondazione, avendo speso il proprio fondo di dotazione.
L’ufficio ragioneria del Comune intervenne per ricomporre la situazione.
Nel maggio 2017, durante la prima Giunta Giudici, fu nominata presidente della Fondazione Artos la dottoressa Marina Gargiulo, che per questo ruolo non percepiva e non percepisce alcun compenso.
Il Consiglio di amministrazione (con membri di maggioranza e minoranza) le affidò anche l’incarico di direttore, come previsto dallo statuto, con un compenso annuo iniziale di 23.000 euro oltre Iva e accessori di legge, poi adeguato nel 2020 a 30.000 euro.
Prima della sua nomina, le due figure di presidente e direttore percepivano complessivamente 30.305 euro lordi.
Costo a bilancio: 38.023 euro (comprende Iva e oneri accessori non detraibili)
Importo liquidato annualmente: 32.064 euro
6.864 euro per Iva
7.200 euro per Irpef e addizionali
2.400 euro per contributi previdenziali alla cassa dei dottori commercialisti
➡️ Totale versato allo Stato: 16.464 euro
➡️ Compenso netto annuale: 15.600 euro (1.300 euro mensili)
L’inquadramento economico della dottoressa Gargiulo fu deliberato dal Cda di Fondazione Artos a fronte di un maggiore impegno dovuto all’ampliamento dei servizi, al crescente numero di dipendenti e alla maggiore complessità gestionale, come dimostrato dai bilanci.
Oltre alla gestione di asilo nido, sostegno scolastico, accompagnamento disabili e altri servizi alla persona, sono stati aggiunti:
Centro estivo scuola primaria e secondaria di primo grado
Assistenza educativa domiciliare ai minori
Sportello per Dsa (disturbi specifici dell’apprendimento)
Doposcuola Dsa
Spazio Artos, ampliato anche alla scuola primaria
Assistenza educativa extra-territorio
Servizio di post scuola infanzia
Supervisione pedagogica e psicologica
Servizio amministrativo al punto prelievi Ats di via Adua
Progettazione locale ed europea
Potenziamento del servizio Sad (assistenza domiciliare anziani)
Nel 2017 la Fondazione contava 36 dipendenti, oggi ne ha 60.
I ricavi totali del 2016 (pre-Gargiulo) erano 330.356 euro più 528.000 euro di contributo comunale.
Nel 2024 i ricavi totali ammontano a 762.432 euro più 1.072.000 euro di contributo comunale, raddoppiando così il valore complessivo.
L’assenza di scopo di lucro significa impossibilità di distribuire utili e obbligo di reinvestire gli avanzi nell’attività dell’ente.
Non implica che chi vi lavora debba operare a titolo volontario.
Dalla fine del 2023, sono stati introdotti due responsabili interni, per gestire il forte incremento dei volumi di lavoro, evitando la nomina di un nuovo direttore esterno.
Il direttore e i due responsabili coordinano 60 persone.
Il Cda è composto da 7 membri, inclusa la presidente, tutti volontari in rappresentanza di maggioranza e minoranza consiliare.
Esiste un organo di controllo contabile esterno che verifica trimestralmente i conti.
La Fondazione è un ente che si prende cura delle persone della comunità e per farlo servono professionalità, esperienza e responsabilità, che vanno giustamente retribuite.
I volontari restano figure preziose, ma non possono sostituire la gestione professionale richiesta oggi.
Il consigliere ha ipotizzato di affidare la gestione dei servizi a volontari o, in subordine, a una cooperativa.
Va ricordato che uno dei primi atti del Consiglio di amministrazione guidato da Marina Gargiulo fu quello di unificare tutti i contratti dei dipendenti sotto il contratto Uneba, abbandonando quello delle cooperative.
Il passaggio ha portato:
Assistenza sanitaria
Quattordicesima mensilità intera (nelle cooperative è ancora al 50%)
Maggiori ore di permesso retribuito
Adeguamento dei livelli in base ai titoli di studio
Affidare oggi i servizi alle cooperative significherebbe peggiorare le condizioni di lavoro.
La mission della Fondazione è rimasta invariata: solidarietà, socialità, assistenza, educazione e comunità.
Oggi l’intervento di Artos è richiesto anche da altri Comuni limitrofi, segno di eccellenza riconosciuta.
Come sindaco, a nome di tutta l’amministrazione comunale, esprimo gratitudine alla presidente, al Consiglio di amministrazione e a tutti i dipendenti della Fondazione per la professionalità, l’impegno e i risultati raggiunti in questi anni.
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