SARONNO - Riceviamo e pubblichiamo la nota di Marina Ceriani, vice presidente della commissione Sport delegata da Fratelli d'Italia.
Ho seguito con attenzione il convegno organizzato da Rete Rosa, Rotary Club e dall' Amministrazione saronnese tra le iniziative proposte in occasione della giornata contro la violenza alle donne. I contributi, potenti e competenti delle relatrici ospiti del convegno, ci hanno ricordato quanto ancora oggi, in una società che si ritiene evoluta, sia necessario riproporre il tema e sollecitare le coscienze. Perché entrare nel merito di quello che succede nel corso dell'iter giudiziario conseguente alla denuncia di una violenza, rivela quanto siamo ancora condizionati da certi stereotipi che, come ha ribadito il gip Piera Bossi, ancora si insinuano in modo strisciante nel linguaggio giuridico e nella percezione che abbiamo verso questi reati fino a ritenere la vittima colpevole o complice dell' offesa subita. La tutela e l'assistenza che una associazione come Rete Rosa offre alle donne che, spesso faticosamente, decidono di sottrarsi ad una violenza il più delle volte domestica, non bastano.
Occorre che si diffonda una conoscenza e una coscienza che partendo dalla famiglia , passi attraverso tutta la società: come vicini di casa, colleghi di lavoro, amici, operatori sanitari, docenti possiamo essere tutti attori di un cambiamento di mentalità e soprattutto essere in grado di riconoscere situazioni di disagio o di offrire supporto e comprensione. Il messaggio è chiaro: non contro, ma per l'eliminazione di una violenza che ogni giorno fa vittime. "Com'eri vestita?" una mostra in sala Nevera da visitare per comprendere quanto pesi il giudizio morale di ciascuno di noi nella lettura di fatti di cronaca ancora troppo numerosi.
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SARONNO – “L’inclusione non è la bacchetta magica che risolve i problemi di microcriminalità e, sfortunatamente per Tu@Saronno, nemmeno la formula per nascondere i problemi di sicurezza sotto il tappeto”. Così Gianpietro Guaglianone, capogruppo di Fratelli d’Italia, replica alla lista civica Tu@Saronno, che in una nota ha criticato le sue parole pronunciate durante il consiglio comunale del 13 ottobre.
“Capisco che a qualcuno piaccia giocare con le parole – spiega Guaglianone – ma la sicurezza non è un esercizio di retorica: è un problema concreto, che a Saronno si tocca ogni giorno nel centro e nella zona della stazione. Se davvero l’inclusione bastasse a garantire sicurezza, avremmo già risolto tutto con un corso di buoni sentimenti e un applauso finale. Ma purtroppo non funziona così”.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia torna quindi sul tema, ribadendo la posizione espressa in aula: “Io non ho nulla contro l’inclusione, anzi. Ma dire che con l’inclusione si fa sicurezza è come dire che con una poesia si spegne un incendio. Servono risposte serie, uomini sul territorio, controlli e soprattutto decisioni politiche e amministrative. Tutto quello che oggi manca”.
Guaglianone parla poi di una città ferita, che ha bisogno di essere curata con determinazione e non con slogan: “Saronno vive una situazione di degrado e insicurezza evidente. Le cronache locali lo raccontano quasi ogni giorno. Servono azioni concrete, una strategia chiara, la volontà di riportare serenità nei quartieri e fiducia nei cittadini. Invece si continua a rimandare, a valutare, a confrontarsi, ma senza risultati. Basti vedere l’intervento in consiglio comunale della sindaca: dal piano del commissario di maggio al temino stile elementari ‘Cosa fa la polizia locale'. Tanto fumo e poco altro”.
Il consigliere non risparmia infine un riferimento politico diretto: “Ho aspettato qualche giorno prima di intervenire, sperando in una parola post consiglio del Partito Democratico, la forza principale della coalizione di maggioranza. Ma, come già accaduto su altri temi – penso alla vicenda del teatro – anche in questo caso il silenzio è diventata la loro strategia politica. Un silenzio che pesa, perché la sicurezza non è un argomento su cui si può tacere”.
E chiude con un affondo: “La maggioranza è ferma, il risultato è sotto gli occhi di tutti. Noi continueremo a denunciare questa paralisi, perché la sicurezza non si difende con gli slogan, ma con il coraggio delle azioni”.