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marco castelli

Dopo la maxi grandinata, Castelli (Lega): “I cittadini stanno pulendo le strade da soli. Dov’è Casali?”
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1 Marzo 2021
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9 Agosto 2020

SARONNO - "Se è vero che l'uomo può poco nulla per evitare le manifestazioni più violente della natura è pur vero che può adoperarsi, nel limite del possibile, per limitare le criticità e sistemare al più presto i danni subiti"

Inizia così la nota di Marco Castelli, esponente della Lega di Saronno, in merito ai "day after" della maxi grandinata di martedì 26 luglio.

"Per la serie, non puoi impedire un'abbondante nevicata, ma puoi spargere il sale e successivamente pulire le strade, non puoi impedire una violenta grandinata ma puoi pulire strade e marciapiedi da foglie e detriti così che si eviti un intasamento dei tombini in caso di piogge successive - oltre ad essere più decoroso per cittadini e commercianti. Proprio su questo punto si concentrano le nostre perplessità riguardo l'operato dell'assessore Casali, visto che a fronte della violentissima grandinata che ha travolto Saronno martedì sera, non ha ancora predisposto la pulizia delle foglie dalle strade e dai marciapiedi, costringendo addirittura cittadini e commercianti a fare da sé, come testimonia l'episodio di via Mazzini"

Il riferimento va ad un post di "share Saronno" che su instagram ha condiviso alcune immagini "di due commercianti di Via Mazzini hanno preso scopa e ramazza e da sole hanno pulito da una montagna di foglie tutto lo spiazzo sotto gli alberi, raccolto tutto in sacchi e poi contattato Amsa per il ritiro".


Questo fatto ci riporta alla nevicata di dicembre 2020, in cui l'assessore è stato colto totalmente impreparato nonostante gli avvisi della protezione civile, che avrebbero dovuto portare all'attuazione delle comuni misure emergenziali come ad esempio l'uscita per tempo degli spargisale. A ciò si aggiunge l'aspetto politico oltre che organizzativo: non è accettabile che siano cittadini e commercianti a prendersi cura della pulizia delle strade, visto che si paga e non pogo per questo servizio. Visto che l'assessore è così celere nel fare una serie di interventi assolutamente ideologici (vedi ZTL e 30 all'ora), ci chiediamo come mai snobbi le questioni pratiche e sostanziali come la pulizia delle strade e dei pozzetti, e costringa la cittadinanza a provvedere alle sue mancanze.


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SARONNO - Riceviamo e pubblichiamo la nota di Marco Castelli in merito all'incontro di giovedì sera dedicato al referendum.

Ogni referendum genera dei bei momenti di incontro e partecipazione. E anche questo referendum previsto per il 12 Giugno sta confermando queste aspettative, nonostante il curioso silenzio dai media nazionali non aiuti a portare sulle prime pagine il dibattito si sta verificando in moltissime occasioni.


Anche nella serata di Giovedì 19 Maggio, organizzato dalla Lega Lombarda di Saronno e dal Comitato per il Sì, è emerso un’interessante occasione di approfondimento dei quesiti e delle motivazioni politiche che hanno indotto la realizzazione di questa occasione per riformare la giustizia italiana.

Grazie all’Avvocato Monica Alberti c’è stata l’occasione di entrare nello specifico delle tematiche tecniche che caratterizzano questa tornata referendaria, sviscerando i legittimi dubbi e perplessità riguardo i cambiamenti reali che la giustizia italiana compirà se dovesse passare il Sì. Gli approfondimenti tecnico politici hanno visto un brillante intervento dell’Avv. Mauro Rotondi, consigliere comunale saronnese in quota PD, che ha sottolineato l’esigenza di muoversi verso questo cambiamento, trovandosi allineato con i promotori del referendum, sia su un piano tecnico che su quello politico di architettura dello stato, approfondendo la specifica per gli amministratori locali.
Dello stesso avviso il Sen. Lega Stefano Candiani che ha riportato l’esperienza parlamentare per chiudere il quadro della serata, e ha sottolineato, come la trasversalità di questo tema evidenzi la necessità e l’urgenza di compiere insieme questo passo importante e storico per l’Italia intera.
Non sono mancate le domande dal pubblico che ha sottolineato a più voci come queste serate servano a colmare il vuoto che l’informazione generalista sta lasciando al cittadino per poter affrontare con la giusta consapevolezza l’importate chiamata referendaria.

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SARONNO - "Siamo alle solite. Bottigliate tra ubriachi alle 4.30 del mattino in zona stazione, baby gang che dalla stazione a via Varese importunano e aggrediscono gli studenti e aggressione con coltello a ridosso del centro cittadino ai danni di un quattordicenne. A tutto questo si aggiunge il ritorno dei senza tetto in ospedale".

Inizia così la nota di Marco Castelli, esponente cittadino della Lega, in merito al tema sicurezza tornato sotto i riflettori in città dopo gli ultimi fatti di cronaca.

"Nulla di nuovo dal fronte saronnese magistralmente guidato dalla giunta dei “competenti”, e dal loro capitano Augusto Airoldi: quelli del “fact checking”, della “Saronno più vivibile”, del “fallimento Fagioli sul fronte sicurezza”, ormai non rispondono nemmeno più delle voragini amministrative e politiche di cui sono responsabili.

Caso vuole tutti i fatti di cronaca che si apprendono dalla stampa, si concentrano in quelle zone maggiormente attenzionate dalla passata amministrazione, che con costanza aveva riscosso sostanziali successi in cinque anni. Ma per i “competenti” tutto questo era solo uno spot per telecamere e vigilanza. Così abbiamo sotto gli occhi i risultati del loro modello di sicurezza: aggressioni, risse e rapine, principalmente in stazione e in centro.  

Curioso anche il capitolo “senzatetto”: dal 29 dicembre 2018, l’amministrazione Fagioli aveva messo a disposizione dei senzatetto l’ex sede dei vigili di quartiere al Prealpi, al fine di far trovar loro riparo, giaciglio, servizi igienici, calore e acqua corrente per la notte. Airoldi invece, in perfetta coerenza con la sua estrazione politica, preferisce farsi fotografare di fianco ai meritevoli volontari della Casa di Marta e della cooperativa Intrecci, che dal primo dicembre scorso forniscono il servizio per i senzatetto. Senza dubbio l’iniziativa è meritevole e rafforza le sinergie tra il sindaco e il prevosto, ma non è evidentemente sufficiente a risolvere la problematica cittadina, che, ricordiamolo, è responsabilità del Comune e non può dipendere unicamente dal buon Cuore delle Associazioni.

Vista la situazione di assoluta precarietà politica e amministrativa in cui versa la Giunta, mentre Airoldi spulcia i cv degli eventuali assessori che vorranno imbarcarsi nella sua personale avventura, stringe qualche mano su qualche santissimo sagrato e sorride plasticamente a qualche fotografo, può pensare di assumere provvisoriamente Alessandro Fagioli per gestire concretamente la città. Magari potrebbe trovarsi miracolosamente una città un po’ più sicura e decorosa. Fact Checking alla mano!"

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SARONNO - Argomento molto dibattuto a livello nazionale, la "bocciatura" del Ddl Zan a Roma fa discutere anche a Saronno. In un comunicato il punto di vista della locale sezione della Lega.

Questi, per il progressismo italiano sono giornate pessime: il Senato ha affossato il Ddl più glamour della storia Repubblicana italiana. La sconfitta politica del Ddl Zan ha prodotto svariate isterie nel mondo mainstream: influencer, opinionisti, giornalisti si sono stracciati le vesti gridando allo scandalo per la "sconfitta della democrazia".
Un normale iter parlamentare per certi soggetti è al di fuori della democrazia. Quella per intenderci, che si regge sul granitico principio “Se va come dico io vince la democrazia, altrimenti c’è il pericolo fascista”. Gli stessi che in questi giorni stanno sputando veleno, invettive, e urlando contro i "complottisti" – tanto oggi è sempre di moda - indicono una caccia alle streghe per gli "infedeli" che si sono opposti all’auto proclamata “legge contro l’odio”. Così in perfetta applicazione del contrappasso aristotelico, pagano lo scotto di aver provato a fare il colpaccio, fondando il suddetto testo su principi inaccettabili e basandosi su una propaganda messianica che continua attraverso le parole molto poco inclusive dei suoi grandi sostenitori. Ma forse, più delle perplessità sull’equiparazione dell’identità percepita con il genere biologico, più della paura di derive liberticide con l’articolo 4, più ancora della preoccupazione per l’educazione “inclusiva e genderless” sin dalle scuole elementari, secondo noi ha inciso la mancata comunicazione da parte dell’amministrazione comunale che era stata votata una mozione a favore del DDL Zan dalla maggioranza di Saronno.

Airoldi & compagn* avrebbero sicuramente smosso le coscienze dei contrari, che una volta saputo come la maggioranza consigliare saronnese avesse a cuore il problema, si sarebbero unitamente convertiti alla fede arcobaleno nel futuro progressista. Però, purtroppo per loro, nessuno si è ricordato di inviare per tempo tale comunicazione, e le pecorelle smarrite non hanno potuto trovare la salvifica redenzione grazie al soccorso arcobaleno saronnese.

Non è che qualche vecchio volpone della politica saronnese abbia anch’egli complottato nelle segrete stanze di Sala Vanelli per far mancare proprio questo piccolo, ma strategico apporto alla causa progressista? Questo non si saprà mai, ma di certo tra un asterisco sempre pronto e una scritta fresca sulla mano, le armate del progresso saranno già all’opera per una nuova battaglia ricca di priorità e densa di significato. Noi, invece, forti delle armi identitarie ci prepariamo alla prossima battaglia, guardando con fiducia l’oscura figura che si aggira silente nei corridoi della sala consigliare per attuare sabotaggi strategici con l’abnegazione che la contraddistingue.

Marco Castelli Lega Lombarda Saronno

01112021

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La frecciatina rivolta alla giunta Fagioli sul suo comunicato inerente alla sicurezza, è un abile tentativo di continuare l’operazione di denigrazione dell’avversario, rigorosamente mentendo" Inizia così la nota di Marco Castelli della Lega in merito alla comunicazione del sindaco Augusto Airoldi sul fronte della sicurezza dopo le due rapine avvenute in pieno centro a pochi giorni di distanza. "Infatti, come per tutta la campagna elettorale, l’azione di Airoldi fu volta a cercare con successo ad appiccicare al sindaco Fagioli l’etichetta di “incompetente”, di “non aver fatto nulla per Saronno”, di “essere la causa dell’imminente chiusura dell’ospedale”, di essere un “cementificatore” e di “aver fallito su tutto in particolare sulla partita sicurezza”. Ora vista la situazione traballante della sua giunta, e l’inconsistenza del suo operato, ci riprova con il collante che ha unito proprio in campagna elettorale le forze dell’attuale maggioranza, riprendendo le stoccate sul Fagioli Immaginario che gli attuali amministratori cittadini hanno costruito a dovere. Ma anche in questo caso il buon Airoldi, nonostante la sua immagine di fact-checker si scontra proprio con i fatti: il sindaco Alessandro Fagioli per la sicurezza ha fatto eccome, dal punto di vista di investimenti su uomini e mezzi, ma anche ristabilendo una stretta collaborazione del comune con Prefettura e forze dell’ordine - inesistente con la giunta Porro - che hanno permesso azioni coordinate sul territorio. Ha avviato e concretizzato il progetto di collaborazione tra le polizie Locali di Saronno, Varese, Busto Arsizio e Gallarate, che, anche grazie all’instaurarsi della collaborazione con le associazioni d’arma per attività di volontariato, ha garantito più prevenzione e controllo sul territorio. Per le emergenze ha approvato del nuovo piano della protezione civile, e non ultimo ha realizzato il nuovo impianto di illuminazione pubblica a led, che garantisce più luce e un sensibile risparmio. Il risultato più visibile ed emblematico, quindi furbescamente bistrattato dal sindaco fact – checker Airoldi, è di aver ereditato la zona stazione di Saronno Centro come un luogo noto alle cronache nazionali per spaccio, furti, degrado, e di averla radicalmente trasformata. Non a caso però il gioco comunicativo del caro Airoldi, non si basa sui fatti, ma sulle impressioni e sulle suggestioni che con la sua squadra riescono ad indurre: infatti la passata amministrazione non è stata “travolta” dalla sicurezza - era con l’era Porro sindaco e Airoldi presidente del consiglio comunale che le TV nazionali venivano a Saronno per registrare servizi per la cronaca nera, e non con il quinquennio Lega – ma dall’abilità dei professionisti della disinformazione che hanno cucito su Alessandro Fagioli una cornice, o frame se preferite, totalmente falsa e smentita dai fatti. Ma è anche altrettanto noto che se “ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità”, vedremo solo quanto risulterà possibile per i cittadini saronnesi tollerare un’inconsistenza amministrativa che si limita ad attribuirsi meriti non suoi e ad impallinare il nemico immaginario per sentirsi uniti e fantasiosamente migliori" 27062021 [post_title] => Sicurezza, la Lega bacchetta Airoldi: "Denigra l'avversario per ricompattare la maggioranza" [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => sicurezza-la-lega-bacchetta-airoldi-denigra-lavversario-per-ricompattare-la-maggioranza [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2021-06-27 06:07:12 [post_modified_gmt] => 2021-06-27 04:07:12 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://ilsaronno.it/?p=250104 [menu_order] => 0 [post_type] => post [post_mime_type] => [comment_count] => 19 [filter] => raw ) [5] => WP_Post Object ( [ID] => 247665 [post_author] => 1 [post_date] => 2021-06-11 13:27:22 [post_date_gmt] => 2021-06-11 11:27:22 [post_content] => SARONNO - Si apre mercoledì 23 giugno alle 19.45 nel giardino di via XXV aprile a Saronno, il ciclo di appuntamenti dedicati al benessere all’aria aperta promossa dall’ASD Polisportiva Repax e dal Comune di Saronno nella persona dell’assessore allo Sport Gabriele Musarò e dell’assessore all’ambiente Franco Casali. Una palestra a cielo aperto, questo il titolo dell’iniziativa, offrirà a chiunque fosse pronto a mettersi in gioco, un ciclo di lezioni di gruppo con il Wellness Coach Matteo Castelli. L’iscrizione sarà gratuita grazie al contributo di Italiana Assicurazioni - Agenzia Ferrario Assicurazioni, che finanzierà gli eventi: un modo per festeggiare i 100 anni di attività sul territorio. Gli allenamenti si svolgeranno dal 23 giugno al 24 luglio tutti i mercoledì alle 19.45 e il sabato alle 8.30. L’outdoor training è un ottimo allenamento rivolto a tutti per tonificare i muscoli del corpo, non è richiesto uno specifico allenamento. L’attività è unicamente su prenotazione per il rispetto delle norme Covid sul sito www.ferrarioassicurazioni.it e su www.eventbrite.it La prenotazione fino ad esaurimento posti. Durante gli allenamenti al parco sarà richiesto di portare un tappetino da palestra, acqua e un asciugamano. Alla prima iscrizione verrà regalato un utile gadget per continuare i tuoi allenamenti. Per informazioni: www.ferrarioassicurazioni.it [email protected] tel. 02.9609285 whatsapp 391.3314900 [post_title] => Lezioni con il Wellness coach con la Repax e il Comune: si parte mercoledì [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => lezioni-con-il-wellness-coach-con-la-repax-e-il-comune-si-parte-mercoledi [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2021-06-11 13:29:56 [post_modified_gmt] => 2021-06-11 11:29:56 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://ilsaronno.it/?p=247665 [menu_order] => 0 [post_type] => post [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [6] => WP_Post Object ( [ID] => 246403 [post_author] => 1 [post_date] => 2021-06-01 05:59:57 [post_date_gmt] => 2021-06-01 03:59:57 [post_content] => SARONNO - "La gravissima notizia giunta dalla denuncia di un genitore in merito alla (o forse “alle”) baby gang operanti nei pressi della zona stazione, conferma quanto già sottolineato in questi mesi, ovvero il progressivo degrado di alcune zone della città". Inizia così la nota di Marco Castelli esponente della Lega che dopo Gianpietro Guaglianone (FdI) incalza l'Amministrazione partendo dalle segnalazioni di alcune mamme e papà sulla presenza di ragazzi che in gruppo terrorizzano, minacciano e in alcuni casi rapinano gli studenti nel percorso tra la scuola e la stazione. Sicuramente sarebbe limitante soffermarsi unicamente su questo gravissimo evento, che richiede una forte ed intransigente reazione, poiché situazioni di delinquenza si stanno verificando nei più disparati poli della città. Ad esempio, le zone boschive del parco Lura, sempre più invase da spacciatori e acquirenti, stanno progressivamente diventando una piazza di spaccio a cielo aperto, sul triste modello del parco Groane. Sebbene il caso Lura non sia una situazione ordinaria né facile da gestire, che richiederebbe un certo coordinamento logistico tra amministrazione e forze dell’ordine, risulta però inaccettabile che la stazione non sia presidiata adeguatamente, visto anche il grandissimo numero di pendolari e di frequentazioni. Come altresì non risulta accettabile la mancanza di una forte presa di posizione dell’amministrazione, che non pare aver dato peso agli eventi di cronaca già sottolineati, discussi e ridiscussi. Altre volte cittadini esasperati ed evidentemente non ascoltati dall’amministrazione, si erano rivolti alla stampa per segnalare situazioni di pericolo. Forse questo è il primo e concreto primato del sindaco e della giunta. Dal momento che la campagna elettorale sembri essere ancora in atto da parte dell’amministrazione, in particolare nello scarica barile nei confronti della passata giunta, saremmo curiosi di conoscere qualcosa riguardo al piano Airoldi per la sicurezza. Come già detto in precedenza, non pretendiamo né bacchette magiche, né altri slogan preconfezionati, ma di sapere nel concreto quale siano le priorità in tema sicurezza dell’attuale amministrazione e come si concretizzeranno in termini di contrasto diretto e di prevenzione. [post_title] => Baby gang e sicurezza, Castelli: "Airoldi non pretendiamo la bacchetta magica ma attenzione e interventi concreti" [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => baby-gang-e-sicurezza-castelli-airoldi-non-pretendiamo-la-bacchetta-magica-ma-attenzione-e-interventi-concreti [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2021-06-01 06:23:42 [post_modified_gmt] => 2021-06-01 04:23:42 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://ilsaronno.it/?p=246403 [menu_order] => 0 [post_type] => post [post_mime_type] => [comment_count] => 5 [filter] => raw ) [7] => WP_Post Object ( [ID] => 245153 [post_author] => 2 [post_date] => 2021-05-21 10:21:55 [post_date_gmt] => 2021-05-21 08:21:55 [post_content] => SARONNO - Prosegue il dibattito fra le forze politiche cittadine sul Ddl Zan. Ospitiamo l'intervento di Marco Castelli della sezione locale della Lega. La spiegazione offerta dal Pd saronnese, è preziosa ed educata, ma non solo non smentisce le motivazioni addotte nel mio comunicato precedente, ma addirittura le conferma. Infatti la sezione Dem risponde, da manuale, dicendo che “Se uno viene picchiato, il reato non sarà più o meno grave a seconda delle preferenze sessuali della persona offesa, ma sarà più o meno grave se quella aggressione, quella violenza fisica sono impartite per umiliare il ragazzo omosessuale o la persona disabile.” Quindi se un delinquente, perchè quello resta, volesse pestare un soggetto per umiliarlo in quanto omosessuale o disabile, avrebbe un’aggravante specifica che non sarebbe prevista se il soggetto aggredito e umiliato per altre stupide e perverse ragioni, fosse eterosessuale. In questo il disegno di legge è molto chiaro. E confermo la lettura dicendo che concretamente va a creare una differenza, o sperequazione se preferite, se la vittima in questione è omosessuale o eterosessuale, disabile o normo dotato. Al pari dell’ articolo 4, che la sezione saronnese Pd spiega molto bene dicendo che “Il Ddl Zan non persegue l’opinione in sé che taluno possa avere su transgender, omosessuali o disabili ma se tali “parole” siano usate per incitare all’odio, alla discriminazione e alla violenza.” Ancora grazie, per la conferma. Infatti, probabilmente nel mio precedente comunicato ho dato per scontato questo passaggio: il punto è che la discrezionalità per quel che riguarda la nuova legittimità di espressione è nelle mani dei giudici che dovranno decidere se un’opinione espressa sia o meno discriminatoria. Quindi già di per sè questa eventualità aggiunge un limite alla libertà di espressione. Fatto salvo per gli eccessi, già normati dai reati di calunnia, ingiuria, minaccia o istigazione a delinquere, il problema si aprirebbe per tutte quelle posizioni molto dibattute, come ad esempio poter affermare che “Esistono solo maschi e femmine”, oppure poter ribadire la propria contrarietà all’adozione per le coppie omosessuali, o dichiarare che “l’unica famiglia è quella tradizionale” e via discorrendo. E a sostegno di tali tesi vi sono numerosissimi casi registrati nei paesi “progressisti”, alcuni dei quali citati nel mio precedente comunicato. Ringrazio la sezione del Pd saronnese per continuare il dibattito nello specifico, mentre per quel che concerne i giudizi alla Fedez espressi nei confronti della Lega non mi sembra il caso di commentare. Forse la serenità che tanto vedono mancante in noi, faticano a trovarla loro stessi perchè troppo impegnati a cercare di ingraziarsi a fine elettorale la comunità Lgbt, a cui evidentemente sono ancora troppo debitori per potersi permettere di correggere un Ddl che si conferma essere un bavaglio ideologico, altrimenti ingiustificato. 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Raccogliamo con interesse queste uscite entusiastiche, mentre per quel che riguarda il Ddl più glamour d’Italia, dove non è inutile risulta essere dannoso. Vediamo in che senso" Inizia così la lunga nota di Marco Castelli esponente della Lega Saronno in merito al dibattito in città sul DDl Zan. Riguardo la tutela delle persone omosessuali e disabili da eventuali aggressioni il Ddl è inutile nella misura in cui tali tutele esistono già, con tanto di aggravanti per crudeltà e futili motivi. Risulterebbe dannoso qualora passasse il concetto che aggredire un omosessuale sarebbe più grave che aggredire un eterosessuale, visto che si andrebbe a creare una sorta di gerarchia sociale in base all’orientamento sessuale, e non credo esista oggi nulla di più divisivo. In buona sostanza a riguardo le leggi già ci sono e non serve aggiungere altro, fatto salvo che potrebbe avere senso inasprire ulteriormente le pene per aggressioni fatte per futili motivi e con crudeltà come viene proposto in un disegno di legge presentato dalla Lega. Ma non è evidentemente su questo che verte il disegno di legge in questione. Infatti già all’articolo 1 si equipara il sesso al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere, ossia all’auto percezione: se un uomo dovesse sentirsi femmina, questo dovrebbe essere riconosciuto dallo stato, e, indipendentemente da eventuali transizioni di genere e di conseguenti adeguamenti all’anagrafe, potrebbe iscriversi alle competizioni femminili, come usufruire delle quote rose in una lista elettorale. E tutto questo non è fantascienza, purtroppo, ma è già realtà in diversi paesi definiti progressisti: ad esempio il partito Fuerza por México ha presentato ben 18 candidati maschi per le elezioni che si terranno nello stato di Tlaxcala. Le loro candidature sono state però respinte perché non avrebbero rispettato la parità legale, tra uomini e donne candidati. Per risolvere il problema i candidati, precedentemente registrati come uomini, si sono “autodeterminati” donne, e il tribunale, in ottemperanza a una legge sorella del Ddl Zan, non ha potuto fare a meno che riconoscerne la validità. Oppure il caso di Valentina Petrillo, nata come Fabrizio Petrillo, l’atleta che correrà i 200 metri nei campionati paralimpici assortiti nella categoria T12, quella riservata agli ipovedenti, rigorosamente in una competizione fino ad ora riservate alle donne, o la sollevatrice di pesi neozelandese Laurel Hubbard, al secolo Gavin, che da due anni fa incetta di medaglie d’oro gareggiando nella categoria donne. E ovviamente già questo primo articolo rende particolarmente scontente in primis le femministe e le attiviste di arci lesbica che si vedono scavalcare in molte conquiste, non dal terribile patriarcato, ma dalla corsa astratta e folle degli autoproclamati “diritti civili”. Sic transit gloria mundi… Ma se andiamo avanti nel disegno di legge tanto sostenuto anche dalla nostra progressista amministrazione, vediamo che nell’articolo 2, è prevista la gattabuia per chi “propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, istigazione a delinquere e atti discriminatori e violenti per motivi razziali, etnici, religiosi o fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità”: in parole povere, se un soggetto dovesse esprimere posizione che potrebbero essere ritenute “discriminatorie” dalla comunità Lgbt rischierebbe processo e condanna. E ciò già avviene, ad esempio nell’avanzatissima Inghilterra, dove il 23 aprile scorso un pastore protestante, John Sherwood, è stato arrestato perché in luogo pubblico ha citato Genesi 1 “[…]maschio e femmina li creò[…]” facendo come suo solito un sermone…ora il 73enne dopo essere stato ammanettato e trattenuto per una notte in cella è in attesa di processo. Un altro esempio sarebbe affermare che la famiglia è solo quella naturale composta da uomo e donna, oppure dichiararsi fermamente contrari all’utero in affitto. Infatti un diritto rivendicato dalle famiglie arcobaleno (come ribadito dai Sentinelli durante la manifestazione all’Arco della Pace lo scorso 8 Maggio) è il diritto alla riproduzione, ossia non solo di adottare un bambino, ma di partecipare attivamente alla fecondazione. Visto che per caratteristica specifica di una coppia omosessuale è l’impossibilità di tale evento, si apre la questione tanto dibattuta della “surrogata etica” o “gravidanza solidale”, in soldoni l’utero in affitto. Tale pratica, fortunatamente ancora fuori legge in Italia, prevede l’affittare sotto pagamento una donna e tramite fecondazione assistita ingravidarla, farle fare la gestazione e farla partorire, togliendole subito dopo il bambino per consegnarlo ai committenti. Se un soggetto dovesse esprimersi in disaccordo con tale pratica, per l’articolo 2 della proposta Zan, sarebbe passabile di propagandare odio omofobo. Signora libertà… Si potrebbe facilmente proseguire sull’articolo 4 in cui i gentilissimi autori e sostenitori riconoscono che “sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni”, troppo gentili, purché non vengano ritenute discriminatorie in base ovviamente ai criteri precedentemente elencati, oppure l’articolo 7 in cui viene prevista la giornata nazionale contro omofobia, bifobia, lesbofobia, transfobia (che fine hanno fatto i disabili??) con tanto di (ri)educazione gender nelle scuole attraverso aberrazioni già note nel panorama globale, come il cambio di abiti (bambini in gonna e bambine con baffi disegnati), fiabe dove principesse baciano altre principesse e principi azzurri, allegrissimi, che fuggono insieme su cavalli dorati. La questione è che questa è una legge bavaglio, che non tutela nessuno ma aiuta solo ad imporre modelli aberranti e astratti, fondati su capricci irrealizzabili, con toni distopici, repressivi e metodologie manipolatorie nei confronti di minori. Il tutto camuffato da battaglia per i diritti, rigorosamente in assenza di doveri. Mi chiedo cosa pensa l’elettorato cattolico che ha sostenuto l’elezione di Airoldi dell’entusiasmo di questa amministrazione così impegnata a scrivere sulle mani il nome della legge che, de facto, imporrebbe la fine della professione pubblica della loro fede. E Mi farebbe piacere sapere anche cosa pensano gli ex comunisti delle parole di Marco Rizzo, un avversario per noi, ma almeno coerente con sé stesso, che senza mezzi termini decreta l’ovvio affermando che “i desideri non sono diritti”, che la pratica dell’utero in affitto è un crimine, e che la giornata dei lavoratori ha visto come punta di diamante un rapper miliardario che vende smalti per uomini propagandare tutto ciò, mentre si rischiano migliaia di licenziamenti. [post_title] => Ddl Zan, Castelli (Lega): "E' inutile quando non è dannoso, cosa ne pensa l'elettorato cattolico che ha sostenuto Airoldi?" 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Il 25 Marzo si pensa che Dante iniziò quel viaggio narrato nella Commedia, un viaggio terribile e meraviglioso, come ogni viaggio iniziatico che si rispetti. Attraverso la totale padronanza della Parola, suo più grande talento, Dante ci accompagna nel suo lungo percorso di trasformazione, spiegandoci nel dettaglio ogni fase che lo caratterizza. Lo smarrimento della selva oscura, l’incontro con la prima guida, quando il “Maestro” Virgilio lo raccoglie fragile e disorientato e lo accompagna nel percorso più duro attraverso la porta degli Inferi fino al paradiso terrestre, dove giungerà ad impartirgli l’iniziazione alla Maestria, incoronandolo quale “Signore di Sé Stesso”, in uno dei canti più densi di significato anche se magari meno popolare di altri: «[…] Non aspettare più una mia parola o un mio cenno; il tuo arbitrio è libero dal peccato, giusto e sano, per cui sarebbe un errore non agire in base ad esso: dunque, io ti incorono signore di te stesso». Il maestro, quindi, esaurito il suo compito lascia spazio alla seconda guida, Beatrice, motore immobile dell’opera di Dante e oggetto delle più variegate speculazioni del mondo accademico. Colei a cui Dante deve tutto, l’Anima del Poeta, lo conduce in un percorso contemplativo atto non più ad osservare e capire, ma a comprendere la natura dell'amore, quindi dell’agire divino, e per far ciò è necessario un totale abbandono all'Anima che condurrà il Poeta nei lidi dovuti. Anche i lidi in cui Beatrice lo guida sono fonte di profonda trasformazione come attesta Dante stesso poco prima che ella lasci posto alla terza guida: «Dio che con il suo amore rende quieto questo cielo accoglie sempre l’anima che vi entra con un simile saluto, per renderla capace di sostenere la sua immensa luce». Dopo essere stato condotto dentro la Rosa Celeste, Dante si volta per parlare con Lei, ma come è giunta, senza proferir parola, Beatrice ha già lasciato il posto a un vecchietto, la terza ed ultima Guida: San Bernardo di Chiaravalle, grande mistico che condurrà il Poeta all’interno dello Spirito, attraverso la pratica della preghiera. Dante potrà così accedere al Mistero Primo, innanzi al quale anche lui, Maestro assoluto della lingua dovrà cedere: «Da qui in poi la mia visione fu maggiore di quanto possa esprimere la parola, e la stessa memoria cede per un tale eccesso». Quello che anni fa ci indusse ad iniziare un fortunato percorso di studi e divulgazione su Dante fu la domanda apparentemente banale “Perché leggere Dante Oggi?”. Nella nota lettera a Cangrande della Scala Dante stesso ci indica i quattro livelli di lettura e fruizione della sua opera: quello letterale, allegorico, morale e anagogico, ossia il significato spirituale, eterno. Partendo da questa preziosissima indicazione si capisce come “sotto il velame” della contestualizzazione storica e letteraria a cui l’accademia ha fatto riferimento principale nell’importantissima opera di studi danteschi, vi sia un significato concreto a cui si può accedere prendendo le precise indicazioni che il Sommo Poeta ci lascia in eredità. Perché il grande passaggio che rende imprescindibile la Commedia anche dalle altre opere di Dante sta proprio nel fatto che qui Dante rappresenta l'intera umanità, in nome della quale compie il suo viaggio verso l’Eterno. E dopo 700 anni dalla sua morte terrena, per chi vuole celebrare sul serio Dante Alighieri non resta che aprire il suo grande libro e ripercorrere il viaggio che lui ci ha indicato, leggendo le sue parole e applicandone gli insegnamenti. 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Marco Castelli Coordinatore Accademia Diciannove (foto archivio: un evento pre-covid di Accademia Diciannove) 25032021 [post_title] => Dantedì, a Saronno spunti di riflessione da Accademia Diciannove [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => dantedi-a-saronno-spunti-di-riflessione-da-accademia-diciannove [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2021-03-25 20:34:29 [post_modified_gmt] => 2021-03-25 19:34:29 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://ilsaronno.it/?p=238787 [menu_order] => 0 [post_type] => post [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [11] => WP_Post Object ( [ID] => 237658 [post_author] => 1 [post_date] => 2021-03-16 12:19:08 [post_date_gmt] => 2021-03-16 11:19:08 [post_content] => SARONNO - "La tematica riguardo al “treno della felicità” fa sicuramente riflettere su diversi aspetti che questo episodio mette in luce". Inizia così la nota di Marco Castelli, della Lega di Saronno in merito alla presentazione del libro “Il treno dei bambini” già commentata da Alfonso Indelicato e Maria Assunta Miglino Innanzi tutto va sottolineata la meritevole solidarietà che ha caratterizzato i territori e le famiglie ospitanti, parimenti segnate dai bombardamenti e dalla sanguinosa guerra civile, e la forza d’animo che deve aver contraddistinto i bambini e le famiglie d’origine per accettare la dolorosa separazione in nome di un futuro che altrimenti si sarebbe fatto incerto. In un’analisi più approfondita emerge una scelta politica precisa che ha visto preferibile trasferire dei bambini separandoli dalle famiglie, rispetto cercare di costruire i presupposti per un futuro dignitoso in loco. Buffardi, che ebbe cura di intervistare alcuni dei protagonisti, testimonia come questi bambini furono individuati, “ripuliti”, attrezzati di cappotti e documenti di identità pronti a lasciare le località del centro sud, spaventati e senza capirne il perché. La naturale meraviglia dell’arrivo, fatto di cure e di un’abbondanza a cui i bambini non erano abituati, non sottrae la responsabilità politica di chi, a nostro avviso, avrebbe dovuto pensare a ridare la dignità a quei territori al posto di limitarsi a cercare una migliore collocazione a circa 70mila bambini. Al momento del ritorno a casa infatti, molti dei protagonisti ricordano come a malincuore dovettero separarsi dalle famiglie ospitanti a cui si sentivano giustamente e reciprocamente grati e legati, per tornare in territori ancora poverissimi in cui ben poco era cambiato. La storia, sicuramente bella e suggestiva che sottolinea speranza e solidarietà, parimenti sottolinea una scelta politica tipica della metodologia della sinistra dell’epoca e della sinistra di oggi: preferire il trasferimento delle persone, in questo caso sicuramente bisognose e senza dubbio meritevoli di cure, ignorando il problema che affligge i territori, non curandosi quindi del cuore del problema. Infatti il forte stigma di “operazione di vuota propaganda” con il quale la Democrazia Cristiana di allora tacciò tale iniziativa, evidenzia senza dubbio la faziosità e l’ostilità ideologica presente in quegli anni, ma solleva anche l’esigenza di osservare la questione con un occhio più ampio rispetto all’inquadratura, non certamente disinteressata, fornita dal PCI: il partito comunista senza dubbio ha aiutato quei 70mila bambini, ma non ha badato alle macerie lasciate dai bombardamenti angloamericani che tali sono rimaste per lungo tempo, ossia per tutto il tempo che è trascorso mentre dalle stazioni partivano treni carichi di bambini e dopo anni tornavano carichi di ragazzi e adulti. 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Osserviamo contemporaneamente, però, che ogniqualvolta Saronno fu teatro di tali tristi episodi di cronaca, le stesse parti politiche ad oggi responsabili della amministrazione comunale, non attendevano molto prima di attaccare con uscite stampa e comunicati infuocati, l’ex sindaco Alessandro Fagioli (trovandosi quest’ultimo sempre al centro del mirino), e cavalcando l’occasione di una opposizione non tanto dura quanto opportunistica, additavano l’ex sindaco come non curante di tali eventi. Tutto ciò ignorando il dato di realtà su quanto fatto in tema di sicurezza (forse ci siamo scordati la situazione criminale in zona stazione e non solo), ampliando la collaborazione con le istituzioni e con altre amministrazioni comunali per arginare e prevenire certe condotte. Ci si riferisce specificamente alla situazione di degrado cui i pendolari del binario 7, (delegato al trasporto presso la tratta Saronno-Albairate) devono confrontarsi. Situazione sicuramente non facile fronteggiare, visto la portata del fenomeno di spaccio che prende piede lungo tutta la zona adiacente alle Groane, cui il suddetto treno era ed è utilizzato come corriere da tossicodipendenti e frequentatori del noto “bosco di spaccio”, realtà della zona contro cui l’amministrazione di Ceriano ha combattuto e ha cominciato a riportare significative vittorie. Nonostante questo atteggiamento poco costruttivo e polemico, spesso senza veri fondamenti in merito alla conoscenza dei fatti avvenuti, ci si domanda altresì perché la ormai ex opposizione non intraprenda azioni preventive e mirate in tema di sicurezza, in modo coerente con quanto paventato, facendoci sorgere un ulteriore e conseguente interrogativo: non essendoci più il solito ex sindaco Alessandro Fagioli da additare come capro espiatorio, allora adesso il sindaco Airoldi può considerarsi al pari co-responsabile della inadeguata gestione di tali eventi? Come intende muoversi? È possibile intavolare una discussione in commissione sicurezza anche con i rappresentanti della minoranza, al fine di giungere ad una sintesi costruttiva, attraverso il “dialogo democratico” tanto paventato retoricamente, ma mai verificatosi nella prassi? Attendiamo di sentire il pensiero del primo cittadino e saremo talvolta pronti a dare il nostro contributo, sempre che dalle parole e dagli slogan si passi ad una azione vera, nitida ed intransigente, per impedire il reiterarsi dell’accaduto. O forse sarà più comodo l’ormai smodato strumento dell’additare come fuori luogo qualsiasi nota su ciò che non funziona, dal momento che ogni fatto negativo hic et nunc, potrà comunque riferirsi alla “pessima, grossolana e populista” amministrazione Fagioli, matrice prima di ogni problema; un classico trend scaricabarile, per non guardare in faccia la realtà e continuare a vaneggiare tramite dialettiche astratte. Nel mentre i problemi non solo sussistono, si moltiplicano nel mezzo dell’incuranza più assoluta" [post_title] => Marco Castelli (Lega): "Lite con coltello e due rapine... attendiamo che Airoldi rompa il silenzio" [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => marco-castelli-lega-lite-con-coltello-e-due-rapine-attendiamo-che-airoldi-rompa-il-silenzio [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2021-03-01 16:32:50 [post_modified_gmt] => 2021-03-01 15:32:50 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://ilsaronno.it/?p=236047 [menu_order] => 0 [post_type] => post [post_mime_type] => [comment_count] => 19 [filter] => raw ) [13] => WP_Post Object ( [ID] => 222402 [post_author] => 1 [post_date] => 2020-11-06 09:16:33 [post_date_gmt] => 2020-11-06 08:16:33 [post_content] => SARONNO - "Sin dall’inizio dell’emergenza Covid abbiamo assistito ad una vera e propria presa di posizione ostile da parte della compagine di governo contro la nostra regione, che è culminata con l’istituzione della zona Rossa in Lombardia". Inizia così la nota a sostegno "della Lombardia e di Fontana" firma da Marco Castelli della Lega di Saronno. "Nonostante sia la regione che ha fatto e continua a fare più tamponi di qualsiasi altra, ad oggi vi sono 4 regioni con il tasso maggiore di positivi ogni 100.000 abitanti, e 5 regioni con il tasso maggiore di positivi ogni 100 tamponi. E’ inutile dire che non tutte le regioni maggiormente colpite dai contagi sono state dichiarate zona rossa, a dimostrazione che oltre a non aver dati scientifici a suo supporto, questa è l’ennesima presa di posizione del governo verso la Lombardia. Per essere più specifici non pare strano che la Campania sia considerata Zona Gialla con 19,28 positivi ogni 100 tamponi mentre la Lombardia è Zona Rossa con 17,75 postivi ogni 100? E’ altresì inaccettabile imputare al Governatore Attilio Fontana e non al Governo, delle responsabilità riguardo la gestione sanitaria in questi mesi. La filastrocca dell’asse PD-5S si riassume nel dare la colpa di questa situazione a Fontana, che fu il primo a febbraio a chiedere di disporre maggiori controlli per isolare eventuali contagi, mentre gli esponenti più in vista del PD come ad esempio il sindaco di Milano Sala, il segretario Zingaretti, il sindaco di Bergamo Gori, fiancheggiati dai “Virologi da Talk Show”, si lanciavano in campagne comunicative di grande successo come l’arcinoto “AperiVirus”, “Milano Non si Ferma”, “Il razzismo uccide più del Virus”, e simili. E’ irrispettoso l’atteggiamento di accusa verso il governatore che ha realizzato in meno di una settimana e in piena emergenza l’ospedale in fiera con 200 posti di terapia intensiva, basandosi unicamente su donazioni di privati e senza gravare di un euro sui contribuenti lombardi, già fin troppo vessati dallo stato centrale, che anche in questo caso si conferma essere inefficiente e dannoso. Definire la sanità in Lombardia come “disastrosa” fa parte di un’operazione diffamatoria di lungo corso, che si scontra facilmente con la realtà delle migliaia di pazienti fuori regione che vengono ospitati ogni anno nei nostri ospedali, e le fila di VIP anche della politica che scelgono la “disastrosa” Lombardia per venirsi a curare, come ad esempio il 5 Stelle Casalino che due mesi fa fu ospitato al San Raffaele. Peggio ancora troviamo l’accusa verso la popolazione. Sentirsi accusare come lombardi di essere gli untori e i responsabili della pandemia, aggiunge solo vigore al giramento di scatole di essere il motore economico sociale e morale di un paese, ed essere derisi e strumentalizzati dai partiti che, nostro malgrado, sono al governo. Ci auspichiamo che tutti i Lombardi, di qualsiasi estrazione, si facciano forza in questi momenti difficili ritrovandosi uniti nell’affrontare la situazione politicamente grottesca e a livello sanitario quantomeno confusa. 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In questi giorni si possono leggere discorsi, anche ben formulati, in cui esponenti dell’opposizione rivendicano uno “stile”, a loro dire, migliore del nostro, e si lanciano in slogan. Questioni per l’appunto di priorità. Priorità confermate dal glissare provvidenzialmente ogni forma di contenuto che l’amministrazione Fagioli può portare a sostegno del lavoro fatto in cinque anni di governo cittadino. Le accuse oscillano tra “le differenze stilistiche” e un’improbabile “assenza di contenuti”, ovviamente smentite anche solo dai numeri degli obiettivi raggiunti e finora riportati. Il tutto condito da parole d’ordine, di per sé condivisibili e senza dubbio auspicabili, ma che restano nell’astrazione in cui la sinistra si è trovata spesso un po’ a sonnecchiare. Ad onor del vero sarebbe un po’ difficile per alcuni candidati, che hanno svolto ruoli anche importanti all’interno della giunta Porro, spiegare alla cittadinanza in che modo, questa volta, andrebbero concretamente a cambiare in meglio la città vista la precedente occasione mancata. Noi preferiamo parlare del nostro operato partendo da ciò che è stato fatto, proprio a partire da quegli uffici comunali in cui ci si accusa esserci chiusi dentro. A partire dalla sicurezza, con importantissimi investimenti a favore della polizia locale dimenticata e quasi ostracizzata dalla precedente amministrazione, come la sostituzione del parco macchine e moto, la sistemazione e l’ampliamento del sistema di videosorveglianza e l’acquisto di droni. Per proseguire con la messa a norma e la creazione di nuovi impianti sportivi, con l’installazione delle colonnine elettriche per una mobilità sempre più sostenibile, e l’utilizzo di finanziamenti e bandi per la realizzazione di opere attese da decenni e per nuovi progetti. Fino al miglioramento sostanziale della gestione pubblica di ricchezze cittadine come il Teatro, finalmente in attivo, e la Focris, con un bilancio che vede una forte riduzione delle passività. Anche queste son priorità. Starà alla cittadinanza scegliere fra chi sta negli uffici comunali per portare i risultati di cui parleremo approfonditamente, o chi preferisce starne fuori per replicare un’esperienza fallimentare già bocciata dai saronnesi. Questione di stile e di priorità. [post_title] => Castelli (Lega): "Assenza di contenuti? Sono i numeri degli obiettivi raggiunti a raccontare quello che abbiamo fatto" [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => castelli-lega-assenza-di-contenuti-sono-i-numeri-degli-obiettivi-raggiunti-a-raccontare-quello-che-abbiamo-fatto [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2020-08-09 10:43:22 [post_modified_gmt] => 2020-08-09 08:43:22 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://ilsaronno.it/?p=211762 [menu_order] => 0 [post_type] => post [post_mime_type] => [comment_count] => 31 [filter] => raw ) ) [post_count] => 15 [current_post] => -1 [before_loop] => 1 [in_the_loop] => [post] => WP_Post Object ( [ID] => 301667 [post_author] => 1 [post_date] => 2022-07-30 05:56:00 [post_date_gmt] => 2022-07-30 03:56:00 [post_content] =>

SARONNO - "Se è vero che l'uomo può poco nulla per evitare le manifestazioni più violente della natura è pur vero che può adoperarsi, nel limite del possibile, per limitare le criticità e sistemare al più presto i danni subiti"

Inizia così la nota di Marco Castelli, esponente della Lega di Saronno, in merito ai "day after" della maxi grandinata di martedì 26 luglio.

"Per la serie, non puoi impedire un'abbondante nevicata, ma puoi spargere il sale e successivamente pulire le strade, non puoi impedire una violenta grandinata ma puoi pulire strade e marciapiedi da foglie e detriti così che si eviti un intasamento dei tombini in caso di piogge successive - oltre ad essere più decoroso per cittadini e commercianti. Proprio su questo punto si concentrano le nostre perplessità riguardo l'operato dell'assessore Casali, visto che a fronte della violentissima grandinata che ha travolto Saronno martedì sera, non ha ancora predisposto la pulizia delle foglie dalle strade e dai marciapiedi, costringendo addirittura cittadini e commercianti a fare da sé, come testimonia l'episodio di via Mazzini"

Il riferimento va ad un post di "share Saronno" che su instagram ha condiviso alcune immagini "di due commercianti di Via Mazzini hanno preso scopa e ramazza e da sole hanno pulito da una montagna di foglie tutto lo spiazzo sotto gli alberi, raccolto tutto in sacchi e poi contattato Amsa per il ritiro".


Questo fatto ci riporta alla nevicata di dicembre 2020, in cui l'assessore è stato colto totalmente impreparato nonostante gli avvisi della protezione civile, che avrebbero dovuto portare all'attuazione delle comuni misure emergenziali come ad esempio l'uscita per tempo degli spargisale. A ciò si aggiunge l'aspetto politico oltre che organizzativo: non è accettabile che siano cittadini e commercianti a prendersi cura della pulizia delle strade, visto che si paga e non pogo per questo servizio. Visto che l'assessore è così celere nel fare una serie di interventi assolutamente ideologici (vedi ZTL e 30 all'ora), ci chiediamo come mai snobbi le questioni pratiche e sostanziali come la pulizia delle strade e dei pozzetti, e costringa la cittadinanza a provvedere alle sue mancanze.


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