SAN FRATELLO / SARONNO - Il 23 e 24 settembre a Piazza Armerina, si sono svolte due importanti Manifestazioni all’insegna del binomio tra “leggerezza” e cultura: il Mad fest, organizzato dall’Amministrazione Comunale, insieme al club per l’Unesco, all’associazione Culturama, ai quattro Quartieri storici, impegnati in una kermesse di chiusura delle manifestazioni estive legate al sessantasettesimo palio dei Normanni, la cui leggenda è stata celebrata in un video-mapping proiettato sulla facciata del Palazzo Trigona; la II edizione delle Giornate europee del patrimonio, bandite dal consiglio d’Europa insieme all’Ue, con lo scopo di promuovere i territori e scoprirli attraverso gli occhi di chi li vive, organizzate dal club per l’Unesco di piazza Armerina insieme a clubs, associazioni ed enti operanti nel territorio. Nel contesto delle Gep 2023 si colloca l’evento di approfondimento storico-linguistico che si è svolto il 23 e 24 Settembre con uno sguardo sulle origini aleramiche della città di piazza Armerina, sul Galloitalico considerato un patrimonio vivente che unisce ancora le popolazioni del nord e del sud Italia ed in particolare della Sicilia, sullo studio del dna in queste aree interessate.
L’ evento si è concluso domenica 24 con la presentazione del docufilm “Aleramici in Sicilia, viaggio in Europa alla scoperta delle radici di un popolo” , del sito “Le vie Aleramiche” e con la firma di un patto d’amicizia da parte dei sindaci di tre comuni uniti dalla storia aleramica: il sindaco di piazza Armerina, Nino Cammarata, Enzo Daniele, sindaco di Sezzadio (paese in provincia di Alessandria dove, secondo la tradizione, sarebbe nato Aleramo del Monferrato fondatore della stirpe aleramica) e l’assessore Daniele Greco di Patti, città che custodisce le spoglie di Adelasia/Adelaide del Monferrato, moglie del Gran Conte Ruggero e madre di Ruggero II re di Sicilia.
Notevole l’interesse suscitato dalla storia medievale tra Normanni ed Aleramici: agli studiosi Francesco Barone, Salvatore Lo Re e Paolo Giordano il difficile compito di sfrondarla dei tanti miti che la incrostano e che fanno la felicità di cultori delle tradizioni popolari, organizzatori di feste in costume, palii e tornei.
Gli esperti hanno proposto una rilettura delle pagine di Storia medioevale risalenti ai primi tre secoli dell’anno Mille, caratterizzati da una migrazione al contrario da nord a sud (dalla Marca Aleramica alla Sicilia, passando anche per altre regioni tra cui Puglia e Calabria), dall’avvento dell’aleramica Adelaide Del Vasto accanto al normanno Conte Ruggero, dalla sua lunga reggenza dopo la morte del marito fino alla salita al trono di Sicilia del figlio Ruggero II, al matrimonio della nipote Costanza con Enrico VI di Svevia e al lungo impero di Federico II (lo stupor mundi); inoltre, una riscrittura della cronologia delle chiese medievali di Piazza Armerina e Aidone, a volte facendo scivolare la loro fondazione di qualche secolo, con la consapevolezza e la speranza di trovare altri documenti che possano meglio contestualizzarli, magari affiancando gli studi alla ricerca archeologica carente quanto mai in Sicilia.
l progetto “Aleramici in Sicilia”, nato nel 2017 dall’idea di Fabrizio Di Salvo e Roberto Maestri e che a piazza Armerina ha trovato un degno connubio per le ricerche e gli studi compiuti fin dal 2013 dalla Fidapa (presieduta da Agata Caruso), dal club per l’Unesco (presieduto da Anna Maria Di Rosa Placa) e dal Copat (presieduto da Lucia Giunta), vanta la presenza di un prestigioso Cts di cui fanno parte illustri studiosi italiani e stranieri, tra cui Henry Bresc, Johanna Drell, che hanno rilasciato un’intervista on-line come anteprima del docufilm.
Sul maggiore retaggio che Normanni ed Aleramici hanno lasciato fino ai nostri giorni, il dialetto galloitalico (diventato galloitalico di Sicilia per le peculiarità che lo contraddistinguono da quelli del Nord Italia), si è espresso Salvatore Trovato che in un intervento molto stimolante ha illustrato i numerosi termini galloitalici, oltre duecento, che alla fine di una lunga ricerca è riuscita a rintracciare nei dialetti propriamente galloitalici e nel siciliano, ricerca raccolta in un prezioso volume “Parole galloitaliche in Sicilia” (Palermo 2018).
Il professore presiede l’associazione per la Conoscenza e la salvaguardia dei dialetti Galloitalici della Sicilia, che raccoglie, studiosi, cultori e amanti del nostro patrimonio linguistico. Ultimo lavoro la ristampa anastatica dell’opera di Filippo Piazza ad un secolo dalla sua prima pubblicazione, per farla riscoprire ed incentivare qualche studioso locale ad impegnarsi per la produzione del Vocabolario del dialetto galloitalico di Piazza Armerina da pubblicare all’interno della grande raccolta del Progetto Galloitalici creata da Giorgio Piccitto e realizzata da Giovanni Tropea e dallo stesso Trovato.
Luca Sineo e Marco Nania sono i responsabili del progetto di ricerca demo-genetica che si propone di ritrovare negli abitanti della enclave della cosiddetta Sicilia Lombarda tracce dell’antica migrazione di popolazioni, provenienti per lo più dal Monferrato e dalla Liguria, al seguito degli Aleramici nella Sicilia normanna. Nella loro relazione hanno illustrato lo studio fin qui condotto a Moltalbano Elicona, San Fratello e Fondachelli-Fantina.
Sebbene i risultati conseguiti siano ancora parziali, partendo soprattutto dalle tracce linguistiche, hanno individuato una settantina di comunità toccate dal fenomeno migratorio medievale, grandi e piccolissime, “emerse e sommerse”. Alcune di queste come Aidone, Piazza Armerina, Corleone sono le prossime candidate all’indagine. I principali indicatori seguiti, in prima istanza, sono appunto le tracce linguistiche e fonologiche e l’onomastica che comprende cognomi, nomi e toponimi.
Fabrizio Di Salvo da anni percorre in lungo ed in largo l’Italia e l’Europa, pur lavorando nei paesi arabi, per portare avanti il Progetto (concepito insieme al compianto Roberto Maestri) “Aleramici in Sicilia”, ampliato successivamente in “le Vie Aleramiche Normanne-Sveve“ insieme all’ambiziosa meta con la nascita di una “Federazione euromediterranea per lo studio delle antiche migrazioni medievali”.
Di Salvo, nella sua prolusione, ha fatto il punto sul Progetto che vede San Fratello e Piazza Armerina tra i Comuni più attivi, ma che raccoglie al suo interno anche Aidone, Nicosia, Corleone etc… e poi Associazioni, Università, Regioni e Città del Nord Italia e della Sicilia, con propaggini in Normandia (patria dei Normanni) e il Baden-Württemberg, culla degli Svevi. Gli stessi luoghi che ha visitato per realizzare il docufilm, ancora in lavorazione, di cui sono stati proiettati brevi saggi sulle tre città di Piazza Armerina, Sezzadio e Patti. Gli amministratori delle tre Città, a conclusione delle due giornate, hanno firmato un patto di amicizia tra tre Comuni uniti dalla storia aleramica. L’incontro si è chiuso con la lettura (a cura della Proloco di Patti) del brano “La regina infelice”, tratto dal romanzo “Rapsodìa paesana” di Michele Mancuso: Silvia Mollica ha interpretato in modo emozionante l’ultima fase della vita di Adelaide del Vasto, ritiratasi a Patti dopo il ripudio da parte di re Baldovino di Gerusalemme.





SAN FRATELLO - Tanti i saronnesi in apprensione per le notizie provenienti dalla Sicilia, dalla cittadina di San Fratello ormai da tanti anni legata da un rapporto "speciale" con Saronno, grazie anche all'impegno di tanti sanfratellani abitanti in città. Le due località, anche se sinora non è stato mai messo "nero su bianco", sono praticamente gemellate e tanti sono ogni anno le visite reciproche. E dunque si comprende come mai molti cittadini di Saronno stiano seguendo da vicino l'evolversi della situazione a San Fratello dove ieri mattina si è verificata una grossa frana; un enorme masso è caduto per la strada.
Non ci sono stati feriti ma grande è stata la paura da parte di molti residenti in zona, alcuni dei quali si sono prudenzialmente allontanati dalla propria abitazione.
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(foto: l'enorme masso che è franato in strada a San Fratello)
13052023
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Durante la conferenza, che sarà ospitata nella sala conferenze del Museo Etno-Antropologico "E. Latteri" (San Fratello) dalle 10.30 alle 12.30, si discuterà sulla questione dell’origine geografica dei coloni che popolarono la medievale San Fratello (all’epoca San Filadelfio) e del rapporto con le aree di provenienza dall’Italia settentrionale, argomenti che, dalla seconda metà dell’Ottocento fino ai giorni nostri, hanno ricevuto l’attenzione di importanti studiosi: storici, demologi, cultori locali e, soprattutto, linguisti.
Nel corso dell'evento relazioneranno diverse personalità: il professor Luca Sineo e il professor Marco Nania, per l'ambito antropologico, il professor Giuseppe Foti, che si dedicherà alla parte linguistica dell'incontro, e il dottor Fabrizio Di Salvo, responsabile del progetto, con la partecipazione straordinaria della cantautrice Eleonora Bordonaro, interprete siciliana che, da alcuni anni, dedica particolare attenzione ai progetti cantautoriali incentrati sull’uso del dialetto galloitalico di San Fratello.
La conferenza si terrà in occasione dell'intitolazione della sala conferenze alla cara memoria del professore Salvatore Mangione, al quale il professor Antonio Matasso dedicherà un discorso commemorativo.
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TRADATE / SARONNO - Originario di San Fratello, la cittadina della provincia di Messina "amica" di Saronno e docente all'Ite "Montale" di Tradate, Salvatore Di Bartolo ha pubblicato "Metamorfosi politica", con la prefazione di Stefania Craxi.
Pubblicato con la storica casa editrice Aracne di Gioacchino Onorati il saggio di Di Bartolo pone l’attenzione su alcuni dei temi cruciali dell’attuale legislatura. Il libro è impreziosito dalla prefazione della senatrice Stefania Craxi e dall’intervento del giurista Angelo Lucarella. L’autore spiega in quarta di copertina da cosa origina il saggio incentrandosi su filoni politici come “istruzione, fisco, lavoro e giustizia”.
Perché quest’ultimi hanno caratterizzato più di tutti il dibattito pubblico italiano dell'epoca Covid e su cui le riforme strutturali da attuarsi rappresentano la condizione necessaria per rispettare quell'ampia apertura di credito che l'Europa ha predisposto con i fondi che, loro volta, rientrano nel c.d. PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Temi cruciali della XVIII Legislatura che, per certi versi, hanno diviso e continuano a dividere le diverse forze politiche generando accesi confronti e non pochi attriti, ma che al contempo sembrano indurre le stesse a mettere d'accordo i rispettivi elettorati. Questioni attuali e sempre meno caratterizzate, però, da certezza risolutiva.
La capacità di metamorfosi degli attori, tendendo alla più ampia trasversalità politica, saprà dare ancora risposte alle sfide delicate che il Paese attraversa in questa fase delicata? Tra alti e bassi, scelte di prospettiva discutibili ed urgenze, la Legislatura si appresta a vivere gli ultimi passaggi e non è detto che non vi saranno altri colpi di scena. C'è un unico obbiettivo a cui le varie compagini politiche e le diverse declinazioni in metamorfosi dovranno far fronte comune: consegnare alle future generazioni un Paese più moderno e competitivo all'interno di una Europa più solida e solidale.
Chi è Salvatore Di Bartolo?
Laurea in Economia nel 2015 presso l'Università degli studi di Messina. E’ docente di istituti di istruzione superiore, dottore commercialista e revisore legale. Dal 2021 è docente del dipartimento di studi politici, costituzionali e tributari della Federiciana Università Popolare.
Interviene e pubblica analisi di politica ed economia su diverse riviste e testate tra cui: Il Conservatore, Il Sycomoro, NicolaPorro.it e Filodiritto. È spesso ospite opinionista in trasmissioni Radio e Tv.
17032022
[post_title] => Da Tradate "Metamorfosi politica": libro di Salvatore Di Bartolo con prefazione di Stefania Craxi [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => da-tradate-metamorfosi-politica-libro-di-salvatore-di-bartolo-con-prefazione-di-stefania-craxi [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2022-03-16 11:33:03 [post_modified_gmt] => 2022-03-16 10:33:03 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://ilsaronno.it/?p=283923 [menu_order] => 0 [post_type] => post [post_mime_type] => [comment_count] => 1 [filter] => raw ) [4] => WP_Post Object ( [ID] => 265751 [post_author] => 1 [post_date] => 2021-10-29 05:56:00 [post_date_gmt] => 2021-10-29 03:56:00 [post_content] =>SARONNO - "Basta liste d'attesa infinite": società della cura torna a parlare dei problemi dell'ospedale
Grande cordoglio anche a Saronno per la scomparsa dai Salvatore Favazzo sanfratellano 71enne
Ubriaco sviene in mezzo alla strada
Ezio Tursi racconta la sua Venice Marathon
Bloccata dalla decisione del presidente del consiglio comunale la mozione sul commercio delle opposizioni
Malore al cimitero di via Milano
Aperte le prenotazioni per la vaccinazione antiinfluenzale
Le foto di Armando Iannone e i commenti dei protagonisti sul concento "Omaggio a Beethoen"
SARONNO - "Ciao Salvatore. È stato un onore conoscerti e quei giorni trascorsi insieme li porterò nel cuore! Le nobili note della tua tromba ti accompagnino in questo ultimo viaggio! La vicinanza della comunità saronnese alla Famiglia. Sentite condoglianze!".
E' l'accorato messaggio di cordoglio del fotografo saronnese Armando Iannone per ricordare Salvatore Favazzo 71enne che si è spento mercoledì 27 ottobre a San Fratello.
Il sanfratellano era stato protagonista dei tanti momenti d'incontro sia a San Fratello sia a Saronno. Salvatore era uno dei Giudei della Fanfara di San Fratello ed era stato protagonita anche di diverse iniziative nella città di Saronno ed immortalato proprio nella mostra fotografa dedicata alla fanfara.
"Perdiamo un amico ed una colonna portante della storica fanfara dei giudei" il commento di Adelfio Crivillaro sanfratellato d'origine ma saronnese d'adozione.
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E' entrato nel vivo il progetto "Le vie aleramiche normanno-sveve". Si tratta di un' analisi antropologica e genetica del comprensorio linguistico gallo-italico. Il progetto coinvolge le Università di Palermo e di Bologna. Sono in atto il campionamento e l'indagine a San Fratello. La comunità del paese alla porte del parco dei Nebrodi è molto vicina a quella saronnesi non solo per la presenza di diversi sanfratellani nella città degli amaretti ma anche per le tante iniziative culturali, gastronomiche e sociali che hanno unito le due realtà alla scoperta di punti in comune e differenze. Di questo nuovo progetto si era parlato anche negli ultimi scambi a Saronno pre pandemia. (Nella foto, da sinistra, Marco Nania, responsabile dell' indagine sul campo e i sui collaboratori, Mariella Iraci, Carmen Di Piazza, Filadelfio Crivillaro, Rosalia Carrini e Luigi Carroccetto. 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Coinvolti anche due bimbi https://ilsaronno.it/2021/04/04/lite-nel-pomeriggio-di-pasqua-a-lazzate-5-persone-contuse-fra-cui-2-bambini/ A Solaro incidente fortunatamente senza gravi conseguenze https://ilsaronno.it/2021/04/04/pasqua-di-silenzio-a-san-fratello-i-giudei-rinunciano-alle-trombe/ A Origgio, sabato sera investito un cervo https://ilsaronno.it/2021/04/04/origgio-investito-cervo-in-via-per-cantalupo/ Gli auguri di sindaco e prevosto https://ilsaronno.it/2021/04/04/airoldi-fa-gli-auguri-con-saronno-amica-e-annuncia-la-nascita-dellalbo-dei-volontari/ https://ilsaronno.it/2021/04/04/pasqua-il-messaggio-del-prevosto-don-armando-il-piu-forte-segno-di-discontinuita/ Pasqua di silenzio nella quasi gemella San Fratello https://ilsaronno.it/2021/04/04/pasqua-di-silenzio-a-san-fratello-i-giudei-rinunciano-alle-trombe/ [post_title] => Ieri su ilS: lite tra famiglie con 5 feriti a Lazzate, incidente con auto ribaltata a Solaro, cervo investito e i volontari a Saronno [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => ieri-su-ils-lite-tra-famiglie-con-5-feriti-a-lazzate-incidente-con-auto-ribaltata-a-solaro-cervo-investito-e-i-volontari-a-saronno [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2021-04-05 05:31:25 [post_modified_gmt] => 2021-04-05 03:31:25 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://ilsaronno.it/?p=239870 [menu_order] => 0 [post_type] => post [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [9] => WP_Post Object ( [ID] => 239748 [post_author] => 1 [post_date] => 2021-04-04 14:00:53 [post_date_gmt] => 2021-04-04 12:00:53 [post_content] => SANFRATELLO - SARONNO - Sarà una Pasqua diversa a San Fratello cittadina in provincia di Messina legata da un'ormai solida unione con la città degli amaretti. Tradizionalmente nella settimana santa il paese viene colorato dalle giacche e dai copricapi dei Guidei di San Fratello che vanno di casa in casa con le loro trombe anteprima della fanfara protagonista dei più importanti momenti di celebrazione cittadina. Quest'anno per la prima volta niente fanfara (ospite anche di tanti appuntamenti a Saronno) e niente trombe. La motivazione la spiega Alfredo Cracò capo fanfara dei “Giudei di San Fratello” in un articolo de ilsycomoro. “Quest’anno abbiamo scelto la via del silenzio. Troppi morti, troppe famiglie affrante dal dolore. Anche qui nel nostro paesino abbiamo avuto delle perdite. Confidiamo nel Signore, e nel silenzio offriamo la nostra preghiera e i nostri sacrifici affinché tutto questo finisca presto. La tradizione non si annulla e non sparisce se ci fermiamo un anno. Quando sarà possibile riprenderemo a vivere e tramandare alle nuove generazioni tutte le tradizioni che i nostri padri ci hanno trasmesso. 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"Nella città di Saronno è molto nota la famiglia Reina, fondatore dell'Illva, azienda produttrice del celebre amaretto DiSaronno - commenta Di Salvo - Reina è senza dubbio un cognome saronnese, ma i Reina sono presenti in 416 comuni italiani con 326 famiglie in Lombardia e 599 in Sicilia. Oppure il diffusissimo Colombo è presente con 14 mila e 491 famiglie in Lombardia ma medaglia d'argento è la Sicilia con ben 413 famiglie di cui 80 sono nel comune di San Fratello dove si tratta di un'immigrazione documentata". Molte di queste migrazioni sono avvenute quando per "Lombardia" si intendeva un territorio che 900 anni fa, cioè quando venne rifondato San Fratello da popolazioni gallo-italiche, comprendeva gli attuali Lombardia, Piemonte, Liguria e parte dell'Emilia Romagna. E prima ancora alcuni di quei cognomi giungevano da altre parti d'Europa, ad esempio gli "Aleramici" dalla Borgogna francese e trasferitisi inizialmente in Piemonte e Lombardia. La migrazione della corte della contessa Adelaide del Vasto - che andava in sposa al normanno conte Ruggero I di Sicilia - ha spostato nobili, cavalieri, soldati, artigiani, commercianti, contadini. A muoversi era tutto il popolo che ruotava attorno ad Adelaide per consentirle di vivere con tradizioni, prodotti e cibi a lei più abituali. "Avvenne così una grande migrazione - racconta Di Salvo - che portò in Sicilia buona parte delle 1200 famiglie che ancora oggi portano cognomi tipicamente lombardi come i brianzoli Colnago o i Sessa diffusi tra Milano e il Canton Ticino... ma anche in Sicilia oltre che in Lazio e Campania". I cognomi sono intimamente connessi alle popolazioni al pari della lingua. 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Il marketing territoriale è alla base dell’attrattiva turistica e dell’interesse economico comunale. Al Pacino cittadino onorario della città siciliana porterà notorietà e una visita della star di Hollywood, magari accompagnata dal recupero delle abitazioni originarie della famiglia, può fare solo che bene all’economia del paese. Ha fatto lo stesso Gioia del Colle con Sylvester Stallone e grazie a questo, il paese d’origine di “Rocky” è stata location dello spot di “Dolce e Gabbana“ con le sorelle Stallone protagoniste portando un introito decisamente elevato nelle casse del Comune che per 6 giorni è stato main set". Così il regista, produttore e politico saronnese Luciano Silighini Garagnani.SAN FRATELLO / SARONNO - Il 23 e 24 settembre a Piazza Armerina, si sono svolte due importanti Manifestazioni all’insegna del binomio tra “leggerezza” e cultura: il Mad fest, organizzato dall’Amministrazione Comunale, insieme al club per l’Unesco, all’associazione Culturama, ai quattro Quartieri storici, impegnati in una kermesse di chiusura delle manifestazioni estive legate al sessantasettesimo palio dei Normanni, la cui leggenda è stata celebrata in un video-mapping proiettato sulla facciata del Palazzo Trigona; la II edizione delle Giornate europee del patrimonio, bandite dal consiglio d’Europa insieme all’Ue, con lo scopo di promuovere i territori e scoprirli attraverso gli occhi di chi li vive, organizzate dal club per l’Unesco di piazza Armerina insieme a clubs, associazioni ed enti operanti nel territorio. Nel contesto delle Gep 2023 si colloca l’evento di approfondimento storico-linguistico che si è svolto il 23 e 24 Settembre con uno sguardo sulle origini aleramiche della città di piazza Armerina, sul Galloitalico considerato un patrimonio vivente che unisce ancora le popolazioni del nord e del sud Italia ed in particolare della Sicilia, sullo studio del dna in queste aree interessate.
L’ evento si è concluso domenica 24 con la presentazione del docufilm “Aleramici in Sicilia, viaggio in Europa alla scoperta delle radici di un popolo” , del sito “Le vie Aleramiche” e con la firma di un patto d’amicizia da parte dei sindaci di tre comuni uniti dalla storia aleramica: il sindaco di piazza Armerina, Nino Cammarata, Enzo Daniele, sindaco di Sezzadio (paese in provincia di Alessandria dove, secondo la tradizione, sarebbe nato Aleramo del Monferrato fondatore della stirpe aleramica) e l’assessore Daniele Greco di Patti, città che custodisce le spoglie di Adelasia/Adelaide del Monferrato, moglie del Gran Conte Ruggero e madre di Ruggero II re di Sicilia.
Notevole l’interesse suscitato dalla storia medievale tra Normanni ed Aleramici: agli studiosi Francesco Barone, Salvatore Lo Re e Paolo Giordano il difficile compito di sfrondarla dei tanti miti che la incrostano e che fanno la felicità di cultori delle tradizioni popolari, organizzatori di feste in costume, palii e tornei.
Gli esperti hanno proposto una rilettura delle pagine di Storia medioevale risalenti ai primi tre secoli dell’anno Mille, caratterizzati da una migrazione al contrario da nord a sud (dalla Marca Aleramica alla Sicilia, passando anche per altre regioni tra cui Puglia e Calabria), dall’avvento dell’aleramica Adelaide Del Vasto accanto al normanno Conte Ruggero, dalla sua lunga reggenza dopo la morte del marito fino alla salita al trono di Sicilia del figlio Ruggero II, al matrimonio della nipote Costanza con Enrico VI di Svevia e al lungo impero di Federico II (lo stupor mundi); inoltre, una riscrittura della cronologia delle chiese medievali di Piazza Armerina e Aidone, a volte facendo scivolare la loro fondazione di qualche secolo, con la consapevolezza e la speranza di trovare altri documenti che possano meglio contestualizzarli, magari affiancando gli studi alla ricerca archeologica carente quanto mai in Sicilia.
l progetto “Aleramici in Sicilia”, nato nel 2017 dall’idea di Fabrizio Di Salvo e Roberto Maestri e che a piazza Armerina ha trovato un degno connubio per le ricerche e gli studi compiuti fin dal 2013 dalla Fidapa (presieduta da Agata Caruso), dal club per l’Unesco (presieduto da Anna Maria Di Rosa Placa) e dal Copat (presieduto da Lucia Giunta), vanta la presenza di un prestigioso Cts di cui fanno parte illustri studiosi italiani e stranieri, tra cui Henry Bresc, Johanna Drell, che hanno rilasciato un’intervista on-line come anteprima del docufilm.
Sul maggiore retaggio che Normanni ed Aleramici hanno lasciato fino ai nostri giorni, il dialetto galloitalico (diventato galloitalico di Sicilia per le peculiarità che lo contraddistinguono da quelli del Nord Italia), si è espresso Salvatore Trovato che in un intervento molto stimolante ha illustrato i numerosi termini galloitalici, oltre duecento, che alla fine di una lunga ricerca è riuscita a rintracciare nei dialetti propriamente galloitalici e nel siciliano, ricerca raccolta in un prezioso volume “Parole galloitaliche in Sicilia” (Palermo 2018).
Il professore presiede l’associazione per la Conoscenza e la salvaguardia dei dialetti Galloitalici della Sicilia, che raccoglie, studiosi, cultori e amanti del nostro patrimonio linguistico. Ultimo lavoro la ristampa anastatica dell’opera di Filippo Piazza ad un secolo dalla sua prima pubblicazione, per farla riscoprire ed incentivare qualche studioso locale ad impegnarsi per la produzione del Vocabolario del dialetto galloitalico di Piazza Armerina da pubblicare all’interno della grande raccolta del Progetto Galloitalici creata da Giorgio Piccitto e realizzata da Giovanni Tropea e dallo stesso Trovato.
Luca Sineo e Marco Nania sono i responsabili del progetto di ricerca demo-genetica che si propone di ritrovare negli abitanti della enclave della cosiddetta Sicilia Lombarda tracce dell’antica migrazione di popolazioni, provenienti per lo più dal Monferrato e dalla Liguria, al seguito degli Aleramici nella Sicilia normanna. Nella loro relazione hanno illustrato lo studio fin qui condotto a Moltalbano Elicona, San Fratello e Fondachelli-Fantina.
Sebbene i risultati conseguiti siano ancora parziali, partendo soprattutto dalle tracce linguistiche, hanno individuato una settantina di comunità toccate dal fenomeno migratorio medievale, grandi e piccolissime, “emerse e sommerse”. Alcune di queste come Aidone, Piazza Armerina, Corleone sono le prossime candidate all’indagine. I principali indicatori seguiti, in prima istanza, sono appunto le tracce linguistiche e fonologiche e l’onomastica che comprende cognomi, nomi e toponimi.
Fabrizio Di Salvo da anni percorre in lungo ed in largo l’Italia e l’Europa, pur lavorando nei paesi arabi, per portare avanti il Progetto (concepito insieme al compianto Roberto Maestri) “Aleramici in Sicilia”, ampliato successivamente in “le Vie Aleramiche Normanne-Sveve“ insieme all’ambiziosa meta con la nascita di una “Federazione euromediterranea per lo studio delle antiche migrazioni medievali”.
Di Salvo, nella sua prolusione, ha fatto il punto sul Progetto che vede San Fratello e Piazza Armerina tra i Comuni più attivi, ma che raccoglie al suo interno anche Aidone, Nicosia, Corleone etc… e poi Associazioni, Università, Regioni e Città del Nord Italia e della Sicilia, con propaggini in Normandia (patria dei Normanni) e il Baden-Württemberg, culla degli Svevi. Gli stessi luoghi che ha visitato per realizzare il docufilm, ancora in lavorazione, di cui sono stati proiettati brevi saggi sulle tre città di Piazza Armerina, Sezzadio e Patti. Gli amministratori delle tre Città, a conclusione delle due giornate, hanno firmato un patto di amicizia tra tre Comuni uniti dalla storia aleramica. L’incontro si è chiuso con la lettura (a cura della Proloco di Patti) del brano “La regina infelice”, tratto dal romanzo “Rapsodìa paesana” di Michele Mancuso: Silvia Mollica ha interpretato in modo emozionante l’ultima fase della vita di Adelaide del Vasto, ritiratasi a Patti dopo il ripudio da parte di re Baldovino di Gerusalemme.




