Efficenza energetica: “Miglioriamo le nostre scuole” chiede Tu@Saronno
Prosegue Bosaia
Con questa opportunità finalmente si potrà investire per gli edifici scolastici del nostro territorio, ma per capire quale opportunità imperdibile abbiamo dobbiamo fornire qualche numero. A livello nazionale parliamo di 42 mila edifici, usufruiti dal 15 per cento della popolazione. Il 92 per cento di questi edifici è riscaldato da radiatori senza valvole termostatiche, il 60 per cento è munito di infissi con vetro singolo, l’85 per cento degli edifici ha coperture superiori in laterocemento senza alcun isolamento.
In cosa si traducono questi numeri? Possiamo riportare questi valori su tre livelli: il primo è la qualità della vita, quello che viene definito in gergo “comfort ambientale”. Un ambiente non confortevole porta a cali di attenzione, problemi di salute a breve e lungo termine e assenteismo. Parliamo di comfort termico, visivo, acustico.
Il secondo è il consumo energetico, più del 90 per cento degli edifici sono stati costruiti prima del 1990 (la legge 10/91 è un caposaldo che ha rivoluzionato la progettazione degli edifici sotto il profilo energetico), ciò comporta una scarsissima prestazione e uno spreco di energia e di soldi. Il terzo è l’aspetto ambientale: vien da se che impianti obsoleti, sprechi e mancanza di cappotto energetico si traduca in emissioni inquinanti elevate e inutili. Cosa significa efficientamento energetico? Significa agire sull’involucro edilizio con isolamento e cappotti, sugli infissi, sulla centrale, sulla distribuzione del calore, sull’illuminazione e installare il fotovoltaico.
Cosa succede a Saronno? Nell’anno 2013 le spese per l’energia elettrica per gli stabili comunali è stata di 427 mila euro, per l’energia termica invece abbiamo speso 678 mila euro. Un totale di un milione e 105 mila euro, che potrebbe esser ridotta di 387 mila euro annui con interventi a pareti perimetrali, coperture e serramenti (numeri parametrati su interventi effettuati in un plesso scolastico di Sondrio). Un risparmio che si otterebbe senza toccare illuminazione, centrali, e installazione di fotovoltaico.
È noto che molti edifici scolastici e pubblici raggiungano temperature eccessive, con bambini e ragazzi in maniche corte: nel nostro stesso municipio, recentemente, una solerte cittadina ha denunciato temperature dai 23 a 25 gradi, termometro alla mano. È provato che gli investimenti in merito, sarebbero ammortizzati in pochissimi anni, grazie al notevole risparmio economico e energetico. Inoltre, come detto, si otterrebbero una migliore qualità della vita e un sollievo a livello ambientale non indifferente. L’opportunità dello #sbloccascuole non lascia adito a dubbi o tentennamenti: è una grande possibilità che va colta e chiediamo all’amministrazione Fagioli di far sapere ai cittadini in che modo intenda farlo.
10022016