Morti sospette: lo sconcerto, la rabbia e la speranza di Guido Rota Baldini
Effettivamente sotto la guida di Baldini il presidio di piazzale Borrella passò “da 170 ad 800 posti letto, divenne ospedale generale provinciale e sede Ussl riferimento per 15 comuni di tre diverse province, Milano, Como e Varese”.
Un’immagine di professionalità che rischia di essere spazzata via e dimenticata dagli ultimi fatti di cronaca. L’operazione “Angeli e demoni”, che ha portato all’arresto di Leonardo Cazzaniga per 4 morti sospette in pronto soccorso e quello della compagnia l’infermiera Laura Taroni con l’accusa di aver ucciso il marito con un sovradosaggio di farmaci, ha gettato più di un’ombra sull’ospedale soprattutto perchè nei giorni successivi si è parlato a lungo del presunto clima di omertà in cui si è svolta la vicenda.
“Non credo sia possibile immaginare il mio dolore – rimarca Guido Rota Baldini nella sua lettera aperta – la mia amarezza, il mio sconcerto e la mia ancora non dissipata incredulità nell’apprendere quale scempio sia stato perpetrato al Giuramento di Ippocrate da alcuni personaggi che non so come qualificare, perchè non ci sono vocaboli idonei. E quale pena immensa provo per le loro povere vittime”. Malgrado esprima anche una “rabbia terribile pensando ai silenzi colpevoli” l’erede del più noto primario saronnese chiede rispetto per il presidio ospedaliero di piazzale Borella: “So che ancor oggi ci sono reparti che funzionano molto bene e conosco ottimi medici che fanno splendidamente il loro lavoro. Per carità ricordiamolo prima di fare di ogni erba un fascio. Anche nella memoria di padre e di tutti i suoi colleghi e collaboratori e di tutti i medici e infermieri che hanno onorato la loro missione”.
26122016