Coronavirus, lettera aperta della nipote di anziana deceduta alla Focris. “Serve chiarezza”
SARONNO – “Oggi purtroppo ci ha salutati per sempre, per quel maledetto Covid 19, mia zia, la ospite della Focris (Fondazione Casa Riposo Intercomunale di Saronno), di cui era uscita notizia nei giorni scorsi. Il 19 marzo ha iniziato a non stare per nulla bene presso la Focris e solo il 21 marzo hanno deciso di contattare il numero di emergenza ove hanno convenuto di trasferirla in ospedale dov’è
giunta in codice rosso e da dove non è più uscita”.
Inizia così la lettera di una saronnese che torna a parlare dell’emergenza Coronavirus all’interno della casa di riposo Focris: “Desidero scrivere questo appello perché lo devo moralmente a mia zia che non meritava di andarsene senza nessun al suo fianco, e a mia mamma che sta vivendo dei momenti drammatici, come tutti coloro che hanno subito un lutto di questo tipo in famiglia. Privatamente ci stiamo adoperando nel richiedere le cartelle cliniche e tutta la documentazione alla Focris e per quanto svolto fino al giorno del trasporto in pronto soccorso, ma è opportuno, nello spirito della salvaguardia di altre vite umane, richiamare l’opinione pubblica chiedendo come sia possibile che dopo un caso conclamato di Covid-19 presso la Focris non si sappia nulla in merito a cosa stia accadendo ufficialmente all’interno della stessa struttura. Mi raccontano di altri decessi avvenuti in questo periodo, di ospiti con sintomi febbrili ai quali
vengono riscontrate semplici infezioni “generiche”, del sindacato di lavoratori non infermieristici che richiede trasparenza al sindaco di Saronno e Ats.
La saronnese conclude la sua dettagliata missiva con un’accorata richiesta: “Affinché, quindi, il mio dubbio sulla questione corretta dell’emergenza possa essere da subito chiarito, chiedo pubblicamente alle autorità competenti di procedere con le dovute verifiche,
come la mia famiglia agirà nel privato, per tutelare tutte le persone ancora presenti presso la struttura. Ringrazio di cuore se desideriate pubblicare il mio scritto con la speranza che possa essere di aiuto a qualcuno che, a differenza mia, può ancora fare qualcosa per i propri cari”
06042020