Cannabis legale: tutto quello che devi sapere
Negli ultimi anni, in Italia, si parla tantissimo del tema, estremamente dibattuto, della cannabis legale. I motivi sono diversi e tra i principali è possibile comprendere i cambiamenti normativi che, in pochi anni, si sono affacciati sullo scenario nazionale.
Tra i più importanti figura la legge che, dal 2006, consente ai medici di prescrivere sostanze attive caratterizzate dalla presenza di cannabis. Dieci anni dopo è arrivata la svolta.
La Legge 242/2016, redatta con lo scopo di esaltare il carattere sostenibile delle coltivazioni della sopra citata pianta, è entrata in vigore nel gennaio dell’anno successivo e ha reso di fatto legale la cannabis depotenziata, ossia quella caratterizzata dalla presenza di un quantitativo di THC estremamente basso, compreso tra lo 0,2 e lo 0,6%. Quest’ultima percentuale è il livello di tolleranza che il legislatore ha messo in primo piano con lo scopo di facilitare la vita ai coltivatori che, nel mantenere la prima delle due soglie citate, possono incontrare dei problemi.
Cannabis light legale: informazioni fondamentali
Quando si parla della cannabis light legale, è bene rammentare che non ha efficacia medica. Inoltre, non può essere considerata un prodotto alimentare. Si tratta di preciso di Cannabis sativa L. coltivata a partire da semi iscritti al Registro Europeo delle Sementi. Chi la commercializza sia online sia tramite store fisici, è tenuto a consegnare il certificato della suddetta iscrizione al cliente finale il quale, a sua volta, dovrebbe conservarlo per minimo 6 mesi.
La cannabis light, pur non provocando effetti psicoattivi – è ricca di CBD, un fitocannabinoide noto per la sua capacità di tenere sotto controllo quelli provocati dal THC – non può essere acquistata dai minorenni.
Ecco perché, quando si visita uno dei tanti siti che la commercializzano, ci si trova davanti a un banner in cui all’utente viene chiesto, per proseguire, di dichiarare, crocettando un’opzione ad hoc, di essere maggiorenne.
I prodotti disponibili in commercio
La cannabis depotenziata viene utilizzata per la realizzazione di diversi prodotti. Si va dall’olio di CBD, un preparato che vede la sinergia tra cannabidiolo e olio vettore – il CBD puro non sarebbe assimilabile da parte del nostro organismo – noto per la sua efficacia rilassante e per i numerosi studi che, negli ultimi anni, hanno messo in primo piano le sue proprietà antidolorifiche. Per amor di precisione ricordiamo che i prodotti ad alto contenuto di CBD non andrebbero mai assunti prima di mettersi alla guida, in quanto il THC, seppur presente in quantità ridotte, è comunque rilevabile dagli strumenti in dotazione alle Forze dell’Ordine.
Da non dimenticare sono anche le infiorescenze, più adatte a chi ha già dimestichezza con l’utilizzo della cannabis. Nell’ambito degli altri prodotti che vedono come ingrediente la canapa a basso contenuto di THC è possibile citare i cristalli, così come la cosmetica.
Quest’ultimo settore ha fatto passi da gigante negli ultimi tempi. A dimostrazione di ciò, è possibile citare l’inclusione del CBD non sintetico tra gli ingredienti del CosIng, ossia il documento di riferimento per quanto riguarda le materie prime di derivazione cosmetica utilizzabili nei Paesi dell’Unione Europea.
Concludiamo rammentando che, come previsto dall’articolo 2 della Legge 242/2016 – entrata in vigore nel mese di gennaio del 2017 – è possibile coltivare le varietà di cannabis adeguatamente certificate senza bisogno del ricorso all’autorizzazione da parte delle Forze dell’Ordine.
Si consiglia in ogni caso di effettuare apposita autodenuncia facendo riferimento al Corpo Forestale dello Stato o alla Guardia di Finanza. In questo frangente, è necessario presentare la fattura di acquisto dei semi, così come il già menzionato certificato di iscrizione al Registro Europeo delle Sementi.
Dalla coltivazione della canapa è possibile ottenere, oltre a prodotti alimentari e legati all’industria cosmetica, anche, tra i vari risultati, materia prima finalizzata alla bioedilizia e piante per le pratiche di florovivaismo.