Riforma delle Pensioni: critiche, controproposte e dati
Il panorama politico e soprattutto quello economico spingono, in Italia, a guardare strade alternative per il proprio futuro previdenziale. La Riforma delle Pensioni è sempre in continuo divenire, quella appena approvata ha già ricevuto critiche, controproposte, promesse ma soprattutto tagli.
Stando al simulatore “Pensami”, messo online dall’Inps, un lavoratore di 25 anni, che ha iniziato a lavorare da un anno, potrà accedere alla pensione anticipata i 70 anni, ma solo a patto che abbia almeno 46 anni e 4 mesi di contributi. Per questo è bene guardarsi intorno, guardando soprattutto a strategie complementari e integrative. Si tratta dei fondi pensione o anche detti fondi di previdenza, uno strumento di investimento che, una volta raggiunta l’età pensionabile, possono integrare l’assegno previsto dallo Stato.
Per scegliere il fondo pensione giusto è utile guardare una serie di fattori, analizzati dagli esperti di Moneyfarm. Innanzitutto, è bene scegliere un gestore affidabile in grado di offrire la giusta presenza e le giuste garanzie per quello che è un grande investimento per la propria vita. In seconda battuta si devono valutare le prestazioni storiche di quel particolare fondo pensionistico, cercando di capire, anche con l’aiuto di alcuni esperti del settore, quali variazioni ci sono state negli ultimi anni. Infine, è bene diversificare il portafoglio, scegliendo investimenti diversi e diversificando il più possibile, in modo da garantirsi diverse alternative.
Un altro dato interessante e utile è quello di quanti altri italiani hanno scelto questa strada per mettere al sicuro la propria vecchiaia. Come si legge in questo articolo del passato Novembre, Nel 2022 sono stati oltre 9 milioni i cittadini che hanno stipulato un fondo pensionistico, per una crescita di 4 punti percentuali rispeto al 2021. Sono dati resi noti dal Covip, la Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione, che sottolinea in particolar modo l’aumento delle posizioni nei fondi negoziali: “alla crescita delle posizioni hanno contribuito, oltreché i fondi per i quali già da tempo sono state attivate le adesioni contrattuali, ossia quelle che iscrivono automaticamente i nuovi assunti di diversi settori per effetto del versamento di un contributo minimo a carico del datore di lavoro, anche il fondo rivolto al pubblico impiego, per il quale è stata attivata l’adesione attraverso il cosiddetto silenzio-assenso per tutti i lavoratori neo assunti a partire da una determinata data”.
Scegliere tra le diverse tipologie di fondo pensionistico è il primo passo da fare se si vuole intraprendere questa strada. Una strada alternativa, ma sempre più percorsa, per il nostro futuro.