Quanto costa comprare casa a Saronno? Mutuo e affitto a confronto
Vivere a Milano ha ormai costi proibitivi, non solo per gli studenti, ma anche per i giovani lavoratori e per tante famiglie. Sono sempre più numerose, quindi, le persone che si spostano a vivere nell’hinterland, dove il prezzo del mattone non è così alto, e poi continuano a frequentare il capoluogo lombardo come pendolari. Una soluzione che permette di avere una buona qualità di vita, grazie anche alla maggiore presenza di spazi verdi, senza dover sacrificare un’ampia parte del proprio stipendio per comprare la casa.
I prezzi delle case a Saronno
Tra i comuni più interessanti per chi vuole fare questa scelta c’è Saronno, dove acquistare un appartamento da 80 mq costa in media 163.200 euro (2.040 euro al mq), secondo l’analisi condotta dall’Ufficio Studi di Telemutuo, il comparatore di mutui pioniere in Italia, nato nel 1984 e online dal 1999.
Ipotizzando di avere liquidità disponibile per un versamento iniziale di 32.000 euro, si potrebbe chiedere un mutuo di 25 anni a tasso fisso (TAN +3,5%) all’80% del valore dell’immobile, pari quindi a circa 131.000 euro: si pagherebbe così una rata mensile di 653 euro, che scenderebbero a 586 euro se si allungasse la durata del prestito a 30 anni (TAN +3,49%). Dato che il costo medio di affitto di un’abitazione di questo tipo è di 880 euro al mese, il risparmio è considerevole, compreso tra il 26% e il 34%.
Agevolazioni per gli under 36
Una scelta conveniente, soprattutto per i tanti giovani che sono in cerca della loro prima casa e non sanno se comprare o stare in affitto. Per loro, single o in coppia, ci sono anche numerose agevolazioni di cui usufruire, anche se non si è in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, dalla garanzia Consap per chi non ha un garante all’esenzione da alcune tasse. Gli under 36 che non hanno un Isee superiore ai 40.000 euro anni, infatti, non devono pagare l’imposta catastale, quella di registro e quella ipotecaria, e nemmeno l’imposta sostitutiva del mutuo, fino alla fine del 2023. In caso di acquisto soggetto a Iva, è riconosciuto un credito d’imposta di ammontare pari al tributo corrisposto in relazione all’acquisto.
Detrazioni per chi acquista la prima casa
Più in generale, comprare la prima casa è conveniente anche per chi ha più di 36 anni, grazie alla riduzione delle imposte citate, che ammontano a 50 euro l’una nel caso dell’ipotecaria della catastale e al 2%, anziché al 9%, del valore catastale per l’imposta di registro. Questo per chi compra da privato o da impresa Iva esente. Se invece si acquista da un’azienda soggetta a Iva l’importo delle tre imposte è fisso e pari di 200 euro, a cui si aggiunge un’imposta sul valore aggiunto corrispondente al 4% anziché al 10% del prezzo della cessione. Per tutti coloro che acquistano la prima casa, inoltre, l’imposta sostitutiva sul mutuo è ridotta allo 0,25% e si possono detrarre gli interessi passivi per un valore del 19% fino a un massimo di 4.000 euro l’anno.
Effetto portafoglio
A tutte queste agevolazioni e detrazioni fiscali va aggiunto, come spiega Angelo Spiezia, amministratore delegato di Telemutuo, «il cosiddetto effetto portafoglio, ovvero la possibilità di capitalizzare le rate del mutuo a un costo addirittura inferiore a quello del canone di locazione previsto per un immobile della stessa categoria».
Tornando all’ipotesi di un mutuo per acquistare un appartamento da 80 mq a Saronno, in 25 anni si spenderebbero circa 264.000 euro in canoni di locazione, a cui andrebbero aggiunti nel corso del tempo gli aumenti dovuti all’inflazione. Scegliendo invece di acquistare lo stesso immobile con mutuo all’80%, si pagherebbero 195.900 euro, ovvero 68.100 euro in meno rispetto all’affitto. Facendo lo stesso calcolo sui 30 anni avremmo 316.800 euro contro 210.960 euro (-105.840 euro). Come anticipato, il prestito richiederebbe un versamento iniziale di 32.000 euro, ma il risparmio complessivo è decisamente notevole e nel frattempo si acquisirebbe la proprietà del bene, con la libertà di disporne come si vuole, abitandolo, mettendolo a reddito o anche rivendendolo. Per chi non avesse la liquidità necessaria all’accensione del prestito, va infine ricordato che esiste anche la possibilità di chiedere alla banca un mutuo al 100% del valore dell’immobile.