Bitcoin, difficulty crescente per i miner. Boom per questo nuovo sistema di mining
La scorsa settimana Bitcoin ha fatto un raise notevole, salendo sopra i $34.000 e toccando i $35.000. Monitorare i comportamenti dei miner di BTC è molto importante nell’analisi del mercato di Bitcoin in quanto sono elementi fondamentali per garantire la sicurezza della rete, la convalida delle transazioni e, naturalmente, per l’emissione di nuovi Bitcoin.
Tenere d’occhio i miner vuol dire analizzare meglio le tendenze del mercato, inclusi i futuri movimenti dei prezzi e avere consapevolezza maggiore dello stato della rete. In questo momento la difficulty di BTC ha avuto un aumento: come mai e cosa comporta per i miner?
Un token clone di Bitcoin, BTCMTX, intanto vive una prevendita molto interessante, che ha superato $2,8 milioni, forte anche dello stake-to-mine, che rende possibile per tutti fare mining di BTC.
La difficulty di BTC aumenta
Tra il 15 e il 16 ottobre la difficulty di mining di Bitcoin è aumentata del 6,47%: un aggiustamento, avvenuto quando Bitcoin ha superato i $28.000, che riflette il meccanismo di autoregolamentazione della rete allo scopo di mantenere tempi di blocco coerenti.
L’aumento del valore di BTC può aver incentivato i miner ad aderire alla rete, aumentando di conseguenza la concorrenza: se l’aumento del valore di BTC sta a indicare che i premi in USD sono più alti, la concorrenza intensificata potrebbe, di contro, rendere leggermente più difficile ottenere Bitcoin.
Grafico relativo alla variazione percentuale dell’aggiustamento della difficulty di mining di Bitcoin nel 2023 (Fonte: Glassnode ).
Il modello di regressione della difficulty fornisce ulteriore chiarezza sul panorama del mining, in quanto rappresenta il costo stimato per la produzione di un Bitcoin. Il 15 ottobre, questo costo era pari a $24.370, che è aumentato a $25.169 il 29 ottobre.
Questo parametro è molto importante, in quanto offre una comprensione del panorama della redditività per i miner. La crescente disparità tra il costo di produzione e il prezzo di mercato suggerisce un margine di profitto favorevole, che potrebbe a sua volta attirare più partecipanti al mining, aumentando di conseguenza la sicurezza complessiva della rete.
Grafico che mostra il modello di regressione della difficoltà di mining di Bitcoin, ovvero una stima del costo di produzione complessivo di Bitcoin nel 2023 (Fonte: Glassnode ).
Un altro parametro molto importante è relativo alle entrate dei miner, che hanno subito un cambiamento significativo nel mese di ottobre: con l’aumento del valore di Bitcoin, sono infatti aumentate anche le entrate dei miner.
La somma mobile di 365 giorni dei ricavi dei miner, ovvero una misura comprensiva di tutti i loro guadagni annuali, ha superato la media mobile semplice di 365 giorni il 9 settembre, mentre il 29 ottobre si attestava sugli $8,7 miliardi. Questo dato dimostra un flusso di entrate coerente per i miner, che può essere interpretato come un periodo di maggiore attività e redditività.
Grafico che confronta le entrate giornaliere dei miner (arancione) con la somma mobile di 365 giorni (viola) e la SMA a 365 giorni delle entrate dei miner (blu) dal 2 agosto al 30 ottobre 2023 (Fonte: Glassnode )
Infine, la metrica del saldo dei miner rende palesi il sentiment e la strategia dei miner stessi: escludendo il pattern Patoshi, il saldo è aumentato dai 82.800 BTC del 15 ottobre ai 85.500 BTC del 23 ottobre.
È interessante notare che, dopo che Bitcoin ha superato i $30.000, si è verificato un calo di circa 2.000 BTC in questo saldo, suggerendo quindi che alcuni miner hanno guadagnato sui prezzi elevati.
Invece il successivo accumulo indica un potenziale sentiment rialzista a lungo termine tra i miner, che sembrano anticipare un ulteriore apprezzamento dei prezzi.
Grafico che mostra il saldo Bitcoin detenuto e la variazione della posizione netta a 30 giorni per i miner, escluso Patoshi, dal 2 agosto al 30 ottobre 2023 (Fonte: Glassnode )
In conclusione, se analizzati collettivamente, questi parametri suggeriscono che sia in atto un ambiente dinamico ma redditizio per i miner di Bitcoin. L’aumento della difficulty indica la presenza di una rete sicura e solida, mentre l’aumento dei costi di produzione, a fronte di un prezzo di mercato in crescita, mostra una sana redditività.
Inoltre le entrate elevate fanno denotare un’attività sostenuta di mining e gli equilibri in evoluzione suggeriscono che ci sia in atto un processo decisionale strategico tra i miner. Tutti questi fattori, presi insieme, fanno capire come il mercato, in questo momento, sia competitivo e ottimista.
A dare un’ulteriore prova di un sentiment positivo generale c’è la prevendita di Bitcoin Minetrix, che ha realizzato $2,8 milioni in pochissimo tempo e che estende a più utenti la possibilità di fare mining di BTC con lo stake-to-mine.
Bitcoin Minetrix: la prevendita supera i $2,8 milioni grazie allo stake-to-mine
Il settore del mining di BTC è riservato a coloro che possono affrontare costi di energia elevati e che possono acquistare attrezzature dal costo proibitivo. Il cloud mining, poi, che invece permette anche di noleggiare le attrezzature, è ricco di truffatori.
In questo contesto arriva Bitcoin Minetrix, un nuovo progetto protagonista di una prevendita che sta andando molto bene, infatti in brevissimo tempo ha superato $2,8 milioni. La forza di BTCMTX è l’aver introdotto lo stake-to-mine, ovvero il permettere a tutti di fare mining di BTC attraverso un cloud mining sicuro e verificato da Coinsult.
Per iniziare a fare stake-to-mine è necessario acquistare un minimo di $10 di BTCMTX, attualmente in presale al costo di $0,0113 l’uno, metterli in stake e generare così potere di cloud mining e hashrate, per ottenere alla fine le ricompense in Bitcoin.
Agli utenti interessati al progetto piace anche il non dover lasciare depositi in denaro, come accade in genere per il cloud mining, in quanto basterà fare staking di BTCMTX per ottenere crediti per il mining, ovvero token ERC-20 non negoziabili, che possono essere sottoposti al burning in cambio di tempo per il mining.
Il progetto consente inoltre ai detentori di BTCMTX di ottenere delle entrate passive mettendo anche solo in stake i token: chi partecipa alla prevendita e acquista con ETH, può da subito fare stake-to-mine. In questo momento ci sono più di 204.000 bloccati, con un APY attuale del 204%.
Secondo gli esperti BTCMTX potrà fare 10x con il listing, ma questa prospettiva può migliorare grazie a fattori come l’halving di BTC e l’eventuale approvazione degli ETF spot su BTC.
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