Come deve cambiare la dieta in menopausa?
Il corpo femminile, il cui equilibrio è regolato dagli ormoni, vive e affronta fasi molto diverse nel corso della vita. Ciascuna di queste deve necessariamente essere associata a una dieta specifica o – per meglio precisare – ad alcune accortezze alimentari che possono fare la differenza.
Quando inizia la menopausa le cose non cambiano (qui un approfondimento su quando inizia la menopausa): bisogna mettere a punto, possibilmente con l’aiuto di specialisti esperti, dall’endocrinologo, al dietologo, al ginecologo, un piano alimentare mirato.
Quali sono le sue caratteristiche? Premettendo sempre che ogni donna è unica e ha quindi esigenze specifiche, ricordiamo che in linea generale – per quanto possibile – andrebbe ridotto l’apporto di proteine animali, per concentrarsi su quelle vegetali, dando spazio a frutta e verdura di stagione.
Essenziale è anche ridurre i carboidrati ad alto indice glicemico. Non bisogna dimenticare, infatti, che in menopausa si tende ad accumulare più peso rispetto alle altre fasi della vita.
La composizione del pasto
In menopausa e non solo, per avere le idee chiare su come mangiare sano conta molto il focus sulla composizione del piatto. Quella ideale nel momento in cui termina la fase fertile dell’esistenza è caratterizzata da metà piatto a base di verdure, un quarto a base di proteine e la restante parte a base di carboidrati raffinati.
Da evitare sono le farine raffinate e i grassi trans. Inoltre, è opportuno fare almeno un paio di spuntini al giorno, tenendo sempre conto delle regole sopra menzionate riguardanti gli zuccheri.
Le verdure non sono tutte uguali
Nelle righe precedenti, abbiamo fatto cenno all’importanza, nella dieta in menopausa, di portare in tavola le verdure. Attenzione, però: non sono tutte uguali e ce ne sono alcune particolarmente consigliate nel momento in cui la fase della vita fertile è arrivata a conclusione.
Gli esperti consigliano di concentrarsi in particolare sulle verdure crucifere, come per esempio i broccoli. Tra i loro vantaggi è possibile citare la presenza del sulforafano, composto che si contraddistingue per i suoi importanti benefici per la salute delle cartilagini.
Spazio anche a verdure a foglia verde come gli spinaci. In questo caso, l’obiettivo è quello di rendere più agevole il transito intestinale che, come molti meccanismi del corpo, quando arriva la menopausa è interessato da un forte rallentamento.
Quali dolci mangiare in menopausa?
L’importanza di tenere sotto controllo l’apporto di zuccheri semplici e, in generale, quello calorico in menopausa non implica l’impossibilità di concedersi una coccola di comfort food mangiando i dolci. Quello che conta, come in tutti i casi, è sceglierli bene.
Il consiglio è quello di orientarsi verso preparazioni facili da digerire. Essenziale, inoltre, è che siano caratterizzate da un basso contenuto lipidico. Giusto per fare un esempio noto a tutti – e altrettanto apprezzato – citiamo le fragole con la panna.
Si tratta di una chicca che, come ben si sa, è legata a una forte simbologia afrodisiaca, indi ha il suo perché nel momento in cui si decide di ravvivare un po’ il rapporto di coppia con fantasia e novità.
In menopausa, questi due “ingredienti” sono essenziali per vivere un’intimità appagante al di là dei cambiamenti che investono il corpo e l’apparato genitale della donna.
Dieta (e non solo): l’importanza dell’attività fisica
Per stare bene in menopausa, è essenziale, oltre al focus sulla dieta, anche quello dedicato all’attività fisica. Imprescindibile sia per la regolarità del peso, sia per il benessere di articolazioni e ossa, va gestita cercando di concentrarsi su attività a basso impatto.
Yoga, camminata veloce – il nordic walking, sport sempre più popolare che spegnerà tra pochi anni le sue prime 30 candeline, può rivelarsi un’interessante alternativa, benefica per il cuore e utile per muovere anche la parte alta del corpo – trekking: ecco alcune fra le tante opzioni da considerare.
Lo sport fa benissimo anche alla mente: permette, infatti, di lavorare per obiettivi e, in un periodo che per molte donne è complesso, di migliorare l’autostima.