Salvini a Tradate sui vandalismi elettorali a Saronno: “Gente che non ha niente da dire e poco da dare”
TRADATE – I manifesti vandalizzati con le minacce a Isabella Tovaglieri, le novità sulle auto elettriche ma anche ricordi tradatesi e qualche frecciata sulle candidature europee. Sono i passaggi cruciali dell’intervento del segretario della Lega Matteo Salvini ieri sera a Tradate per presentare il proprio libro “Controvento. L’Italia che non si arrende”.
Il segretario commenta i vandalismi sui cartelloni elettori tra Busto e Saronno: “Si tratta di gente che ha poco da dire e poco da dare. Settimana scorsa ero a Livorno a presentare il libro, c’erano trecento persone e fuori c’erano alcuni scalmanati che lanciavano oggetti contro la polizia. Conto che sia una campagna elettorale bella serena e che parli di Europa, di pace, benessere, infrastrutture, lavoro. E non di insulti: se a uno non piace la Tovaglieri, vota qualcun altro. Io penso che prenderà tanti consensi perché ha fatto bene da europarlamentare e la Lega a Busto e in provincia di Varese è fortissima. E lo stesso generale Vannacci è una delle tante possibilità”.
Prima di raggiungere il salone di Villa Truffini affollato di cittadini, militanti e amministratori – a partire dal deputato “di casa” Stefano Candiani – Salvini ha scambiato qualche battuta con Francesco Speroni, ex ministro, senatore ed eurodeputato, a Bruxelles insieme all’attuale leader leghista. Siparietto tra i due, accumunati da una recente pubblicazione. Speroni, infatti, è il “protagonista” de Il volo padano, il libro scritto da Marco Linari sui quarant’anni del Carroccio appena festeggiati.
La serata, così come il libro, si è aperta con un pensiero per Umberto Bossi e Roberto Maroni: “Questo libro non sarebbe esistito se qualcuno, visionario e coraggioso, non fosse partito in provincia di Varese tanti e tanti anni fa. Bossi ti chiamava alle tre di notte. Quando squillava telefono di casa a quell’ora, pensate la gioia dei miei genitori. Non era mai prodigo di complimenti: se chiamava era perché qualcosa che non andava”.
Non solo amarcord e temi locali Salvini a Tradate ha parlato anche di temi internazionali “la Lega sarà sempre contraria a mandare un solo soldato italiano a combattere in Ucraina – ha detto – Se voglia ci vada Macron, ma non rompa le palle all’Italia e nazionali “quanti più cantieri apriamo in tutta Italia, tante più imprese lavorano. Della costruzione del ponte beneficerà in grande parte la Lombardia”. Atteso il passaggio sulla situazione interna della Lega: “Fare il segretario è un lavoro impegnativo che faccio con entusiasmo. Entro l’autunno faremo il congresso federale. Se ci sarà qualcuno che avrà voglia di farsi avanti, non starò attaccato alla poltrona. Finché avrò la stima e la fiducia dei militanti, io sarò a totale disposizione. Qualora arrivasse qualcuno più bravo di me, e ce ne sono, tornerò a fare il militante con la tessera della Lega, l’unica che avrò sempre in tasca”.
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