Librandi: “Chiusura domenicale negozi? Uno spot elettorale”
SARONNO – “La chiusura dei negozi la domenica sembra uno spot elettorale per guadagnare qualche consenso in più. Di Maio, probabilmente sul web, ha trovato qualcuno che gli ha dato quest’idea e facendo un conto dei voti che poteva prendere, l’ha proposta”. E’ l’opinione dell’imprenditore e deputato Gianfranco Librandi. Il saronnese esponente del Pd l’ha espressa venerdì mattina nell’appuntamento on line su Facebook “La graticola di Librandi” che lo vede protagonista di una chiacchierata con il giornalista Roberto Poletti.
“In realtà – chiarisce Librandi – il provvedimento sarebbe un aiuto ad Amazon e agli e-commerce che già stanno aumentando le quote di mercato a sfavore dei commercianti.E’ sbagliato limitare gli imprenditori nella loro attività e i lavoratori che, lavorando nel week-end hanno anche dei vantaggi retributivi e di libertà con i giorni di riposo infrasettimanali. Sono molti gli aspetti che Luigi Di Maio non tiene in considerazione con questa restrizione.
(foto di archivio)
15092018
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Commenti
Ma poi perché si pensa solo a che lavora nei negozi. Alla domenica lavora un sacco di gente: medici, infermieri, ristoratori, camerieri, custodi di musei, ferrovieri, autisti di tram, taxi e bus, secondini, guardie giurate, edicolanti ecc. Per le loro famiglie non varrebbe lo stesso discorso? e quindi dovremmo chiudere ristoranti, bar, cinema, musei, ospedali, carceri, fermare il trasporto pubblico ecc.???
e ci pensate al fatto che alcune aziende per coprire la turnazione delle giornate festive hanno fatto assunzioni??? non c’è il rischio di perdere posti di lavoro?
la questione non è chiudere i negozi la domenica, bensì sfruttare il potenziale occupazionale che può avere, senza penalizzare i lavoratori.
Siamo un Paese dove quasi ogni regione e città ha un proprio potenziale turistico e tale potenziale passa anche dal tenere aperti i negozi nei festivi, ovvero quando c’è più afflusso di turisti.
Semmai occorre evitare che tali aperture portino ad un sistematico sfruttamento dei lavoratori, ma questo non solo nella grande e piccola distribuzione, ma in tutti i settori.
Lei paragona cose imparagonabili….cosa centra lo shopping e gli ospedali è imbarazzante ciò che dice uno è un bene primario che riguarda la salute e l’altro ormai è diventato un momento ludico visto che ha sostituito tutto ciò che si può fare alla domenica con la gita al centro commerciale, siamo proprio caduti in basso, poi è ora di finire di fare terrorismo mediatico le assunzioni sono state pochissime hanno preso il personale già presenti e hanno spalmato il lavoratori su turni di 7 giorni cerchiamo di ragionare il budget di una famiglia per la spesa è rimasto uguale perciò o 6 o su 7 giorni il fatturato non cambia!
Cerchiamo di non confondere i servizi primari con lo shopping…si può fare la spesa tranquillamente dal lunedì al sabato…
Poi lei parla di ospedali ci sono alcuni medici di base che spariscono di venerdì per non parlare delle farmacie che bisogna cercare quella di turno!
Provate ad avere l’obbligo di lavorare tutte le feste e tutte le domeniche e poi ne riparliamo!Resto della mia idea. parlare solo dei negozi è forviante.. Parlo avendo una compagna che lavora tutti (ma tutti) i sabati e le domeniche in un ristorante, lasciando a me la gestione di casa e figli.
Il weekend è il momento ludico per molte persone e il centro commerciale è diventato un luogo di incontro (piaccia o no è un altro discorso) per molte persone. Quindi trovo anacronistica l’idea del ministro Di Maio.
Forse quello degli ospedali non è stato un paragone corretto, ma bar ristoranti, cinema e musei si. Sono luoghi ove passare il proprio tempo libero e nessuno (fortunatamente) si è sognato di proporre la loro chiusura domenicale.
Personalmente non faccio la spese nel weekend e nemmeno mi piace passeggiare nei centri commerciali (preferisco farlo in montagna), ma rendiamoci conto che invece a molti piace spendere così il proprio tempo libero.
Dal mio punto di vista il ministro dovrebbe intervenire sulle regole di turnazione del personale per evitare che siano sempre gli stessi a lavora la domenica. Ma la chiusura generalizzata mi pare improponibile.
Quanto al rischio di perdere posti di lavoro, so per certo che alcuni negozi assumono personale da far lavorare nel weekend. Spesso si tratta di studenti universitari che così facendo si pagano gli studi, le vacanze o più banalmente i proprio “vizi”. Questi sarebbero i primi posti a “saltare”.Basterebbe rendere obbligatorio rimanere chiusi nelle feste comandate più le ricorrenze statali e obbligare i datori di lavoro a maggiorazioni del 50% per le domeniche con l’obbligo di pagare tutta la giornata e non solo la maggiorazione come succede nei nuovi contratti nel commercio.
Illuso non faranno mai una cosa del genere anche perché tranne 2 insegne gli altri sono tutti in crisi di fatturato come già detto in precedenza il budget settimanale per la spesa è da sempre invariato perciò tornare a sei giorni lavorativi sarebbe utile a tutti ritornerei al passato aperti 4 domeniche a dicembre con chiusura obbligatoria nelle giornate di festa e poi le 2 domeniche prima di pasqua e niente di più!
Leggo commenti dal contenuto ovvio e scontato. Le antiche abitudini permettevano di avere spazi lavorativi e spazi per la famiglia è il relax. È semplicemente avere volontà, organizzarsi per soddisfare le proprie necessità e rifiutarsi di accedere nei negozi quando questi sono sempre aperti.
Bisogna concentrarsi sulla famiglia e nn sui centri commerciali aperti. Bisogna ritornare ad ascoltare le partite alla radiolina. Bisogna dare un senso alla vita.
peccato che nella maggioranza dei paesi europei i festivi siano sempre aperti. Poi fate pure i piaceri ai negozianti che votano chi prende questo provvediemnto, ma contro la storia non si può andare. Duc o non Duc a Saronno chiuderanno.
Quando un po di gente sarà licenziata cosa darete, il reddito di cittadinanza?? A oggi non ho sentito un cliente che è un cliente che voglia la chiusura
Ma cosa dice l”Italia è l’unica senza limitazioni.
In Italia si può tenere sempre e dico sempre tenere aperto, basterebbe mettere dei limiti soprattutto per le feste tipo Natale S.Stefano, e così via discorrendo e poi portare gli straordinari festivi al 50% con l’obbligo di pagare tutta la giornata non solo la maggiorazione…poi voglio vedere quanti vogliono temere aperto!Prima di parlare bisogna documentarsi in Europa le aperture festive sono regolamentate in Italia si può stare aperti pure a Natale e non mi sembra corretto, poi secondo non è proprio così vero il discorso dei licenziamenti perché si è spalmato il personale su 7 giorni invece che su sei e nella maggior parte dei casi senza aumenti di stipendio ma facendo recuperare la giornata in settimana, ricordo a tutti di provare a lavorare sempre nelle feste e poi ne riparliamo!
La chiusura festiva è sacrosanta a tutti gli effetti: ci ricorda che non dobbiamo essere schiavi di un sistema economico che sacrifica le persone al lucro e rispetta le radici cristiane dell’Italia. Il settimo giorno anche Dio si è riposato, e l’uomo non dovrebbe
Fenomeno prova tu avere l’obbligo di lavorare tutte le feste e tutte le domeniche senza una giusta maggiorazione poi vediamo se pontifichi ancora…tutti bravi a a fare i fenomeni con la vita degli altri!
Povera Italia i negozi alla domenica vanno chiusi non ci sono stati benefici economici anzi è aumentato solo lo sfruttamento del personale già presente nei negozi prima della liberazione…in Germania nazione più virtuosa della nostra e che prendiamo sempre come esempio i negozi alla domenica sono chiusi!
Ma basta…..
Non si può più sentire…
Magari la sua azienda chiude sia il sabato che la domenica……