Indelicato firma un componimento “europeo”
Europa, Europa, il bianco toro
che ti menò per l’acque dell’Egeo
(ricordi?) sul lido di Creta
mostratosi qual era
tentò farti sua,
ma svelto il malleolo
dal fuco gommoso
agile come la cerva
sparisti nel folto.
Allora l’Egìoco
si diede forma di rapace
e spiccò il volo
e lento rotando nell’aria azzurrina
torse la nera pupilla e vide il tuo peplo
dall’alto: biancicava fra i pinastri
mentre correvi affannosa.
Schivavi i tronchi scagliosi
correndo correndo, ma dove?
Fu gioco al Tonante
planando in silenzio
stremata sorprenderti ai piedi
d’un platano verde.
Ti accolse fra l’ali, ti stese,
ti ebbe.
Diciamolo, Europa:
quel sùbito amplesso
non punto ti increbbe.
Diciamolo, Europa:
fin dai primordi
di lunga tua storia
tu fosti un po’ troia.
Ed ora, invecchiata al mestiere,
contempli le rughe nel vetro
vi spargi il belletto
racconti a te stessa
la favola bella e insincera.
Europa, il ciclo è concluso.
la Storia ti irride.
Lontano, oltre gli oceani e le steppe,
di te si decide.
27062016