L’origgese Ferrario in bici nel deserto
Ma l’origgese ha deciso di non fermarsi e, anzi, dovrebbe tornare in Iran: “La partecipazione alla ultramarathon è stata l’occasione per capire cosa si può fare in bici da quelle parti”, spiega Ferrario che ha avuto il merito di aprire nuove frontiere della cultura del cicloturismo. L’idea è quindi quella di creare un hub, per dare un minimo di assistenza e servizi per chi decide di intraprendere questo tipo di esperienza. per farlo sono in corso contatti con il consolato dell’Iran a Milano.
Ferrario tornerà quindi in Iran: grazie a lui l’ultramarathon dal 2017 potrebbe essere ufficialmente aperta alle biciclette. Anche i progetti non si sono fermati: “Penso al Rajastan in India, ed alla Mongolia fra giugno e luglio, e poi ad andare sino in Cina”, conferma il ciclista.
26122016