Indelicato: “Aspettando il Real Pincopalla”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota del consigliere comunale Alfonso Indelicato dal titolo “Aspettando il Real Pincopalla”.
Il comunicato con il quale il Fronte Ribelle dichiara il proprio intangibile amore per il Saronno FBC e respinge ogni altra soluzione alternativa mi convince ad intervenire sul punto, se non altro perché anche a me la notizia dell’entrata in scena di una diversa compagine aveva suscitato perplessità. Avevo taciuto, confesso, perché pensavo che i miei dubbi fossero solo romanticherie superate dai tempi, ma vedo con piacere che un folto gruppo di baldi giovani le condivide, e questo mi mette di buon umore e mi dà coraggio.
Che cos’è una squadra di calcio? Cosa ne costituisce la personalità? Direi che questa scaturisce da una somma di elementi: il nome, i colori, la presenza di giocatori-bandiera, il radicamento in una città, la tifoseria, la storia e la tradizione.
Faccio un esempio. Considerando Milan ed Inter, nessuno potrà negare che hanno sempre avuto personalità diversissime. Pensi la prima, e ti viene in mente una squadra i cui risultati sono sempre stati la conseguenza di un gioco ben orchestrato, in cui le grandi personalità si fondevano con l’insieme: a buon gioco, (quasi sempre) buoni risultati. Pensi l’Inter, e ti viene invece in mente una squadra corsara i cui risultati erano prodotti dalle grandi individualità, giocatori capaci di rovesciare da soli situazioni e pronostici.
Ora, che senso avrebbe importare una squadra con altro nome, altri colori, altra vicenda?
Non credo che il pubblico saronnese abbia una tale indifferenziata e astratta fame di calcio da accontentarsi di una squadra purchessia, disposta a seguirla negli anni a venire così come ha seguito i biancazzurri nella buona come nella cattiva sorte. Non si è tifosi del calcio, si è tifosi di una squadra. E motivare tale impresa con l’entità delle risorse economiche rese disponibili significherebbe non capire una vera tifoseria, non capire perché essa possa vivere di quella passione che Venditti ha mirabilmente espresso nella sua “Grazie Roma”.
Insomma questa operazione, se malauguratamente realizzata, sarebbe come dire a ognuno dei ragazzi del Fronte, come a tutti gli altri tifosi, di cambiare la loro donna con un’altra perché più ricca, più giovane e perché esotica, venendo da fuori. Se un po’ li conosco, ognuno di loro risponderebbe: “no grazie, mi tengo la mia”.
(foto archivio)