Vino bianco: il prosecco si conferma tra i più amati dagli italiani
Tra i vini bianchi più ricercati nelle enoteche online c’è il prosecco, uno dei prodotti vitivinicoli italiani per eccellenza. Si definisce spesso vino-spumante, in quanto racchiude le caratteristiche di entrambi e si usa sia a tavola che per gli aperitivi.
Sembra che la sua nascita risalga alla seconda metà del 700, quando si ha notizia delle prime produzioni nell’area veneta tra Conegliano e Valdobbiadene.
Ciò che maggiormente caratterizza il prosecco è il grado di dolcezza, mai troppo accentuato, che è maggiore nella versione Dry e minimo in quella Extra Brut. Nel caso si prediliga uno spumante, invece, ci si dovrà orientare verso un Prosecco Superiore.
Prosecco: le principali tipologie
Per la produzione di un prosecco, il vitigno maggiormente utilizzato di solito è quello di uve denominate Glera, autoctone del Triveneto.
Oltre a dare vita a spumanti eccellenti, questo vitigno ha caratteristiche aromatiche che ricordanoi fiori e la frutta, conferendo ai vini sfumature delicate che si accompagnano bene con le carni bianche, i formaggi freschi e gli aperitivi di ogni tipo.
Tipicamente francesi sono invece le uve Chardonnay e Pinot, che danno vita a prosecchi con aromaticità in perfetto equilibrio tra il fruttato e l’acidulo. I vitigni sorgono anche nei nostri territori, sempre nella zona del Triveneto, specie il Pinot Bianco che si coltiva nelle aree collinari dell’Alto Adige: i vini del Sudtirol fermentano spesso in botti di acciaio inox e si accompagnano bene sia ai piatti di mare che a quelli di terra.
Lo Chardonnay, invece, ha una variante nei vitigni che crescono nelle regioni più meridionali della nostra Penisola, ove la maturazione più accentuata diminuisce le note acide in favore di quelle più dolci e fruttate.
A fare la differenza sono spesso i produttori stessi: ad esempio, il Bortolomiol offre sia Brut che Extra Dry e persino una versione di spumante rosè. Dalle sfumature leggermente più acidule è, invece, l’Astoria che predilige i vitigni delle zone calcaree, mentre il Mionetto è soprattutto un Prosecco spumante Superiore.
Prosecco Superiore: un vino di qualità eccellente
Il Prosecco Superiore è uno spumante di qualità tanto eccelsa che è acquistato spesso anche in misura maggiore del tipico champagne francese. Si caratterizza per l’uso esclusivo di uve Glera e per una metodologia di produzione che è denominata Martinotti-Charmat: si tratta di una doppia fermentazione atta a creare spumanti più frizzanti e dagli aromi fruttati, grazie anche alla pressurizzazione delle autoclavi in cui sostano in seconda battuta.
Esclusivamente bianco e mai rosato, il Prosecco Superiore prevede anche l’aggiunta, a seconda dei produttori, di uve Pinot bianco o grigio, Perera o Chardonnay, al fine di variare il bouquet aromatico. In particolar modo, il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene è DOCG perché nasce in un’area compresa tra la culla della Scuola Enologica italiana e la località in cui avviene la produzione vera e propria.
Un prosecco davvero peculiare è quello prodotto a Conte Collalto, anch’esso costituito solo da uve di vitigni Glera: la sua maggiore peculiarità è nel grado molto basso di frizzantezza, dato anche dalla lunga fermentazione sia in botti d’acciaio che in bottiglia prima del commercio.
Tipicamente produttrice di Extra Brut è invece la zona di Asolo, ove il prosecco che viene imbottigliato ha la caratteristica nota agrumata e decisa tendente al sapido. Più tendenti al Dry sono invece i prosecchi di Cartizze che risultano al palato anche gradevolmente persistenti.
Come già accennato, il prosecco è ottimo sia come accompagnamento di un ottimo aperitivo che per piatti a base di verdure, di pesce e crostacei, ma anche salumi non troppo stagionati. Da segnalare anche la sua presenza in cocktail celebri quali il Rossini o il Bellini.