Quali sono i principali tipi di grappa?
La grappa è una delle eccellenze tra i prodotti Made in Italy. Dal gusto deciso e inconfondibile, si tratta di uno di quei liquori che si imparano ad apprezzare con il tempo. I veri intenditori imparano a riconoscerne subito le peculiarità, visto che non tutte le grappe sono uguali. In questo articolo andremo a scoprire assieme quali sono le principali tipologie di grappa. Prima di tutto, però andiamo vedere cos’è la grappa.
Cos’è la grappa?
Si tratta di un distillato di vinacce e la più comune tra i diversi tipi di acquavite. L’acquavite è infatti ottenibile distillando prodotti di vario genere: la canna da zucchero, le bucce di patate o il mosto fermentato, giusto per fare qualche esempio. Cliccando sul link alambicco + https://www.agristorecosenza.it/alambicco-distillatore-a-serpentina potremo trovare i migliori alambicchi per la produzione di grappa.
Quindi identifichiamo la grappa come il distillato ottenuto esclusivamente dalle vinacce. Sfregando qualche goccia di grappa tra i palmi delle mani potremo sentire la fragranza delle vinacce.
I diversi tipi di grappa
La grappa giovane è quella anche più commercializzata. Da sapore secco ed intenso, viene lasciata riposare in botti di acciaio fino all’imbottigliamento. Propone un sapore deciso, che non viene ammorbidito dalla sosta nel legno come avviene per le barricate.
La grappa aromatica viene “corretta” con l’aggiunta di alcune uve aromatizzate, dal gusto caratteristico molto particolare. Il sapore finale dipenderà proprio dal tipo di uva impiegata.
Arriviamo pertanto a parlare della barricata, la più conosciuta tra le grappe. Prende il nome dalla barrique, una botte di legno, solitamente in rovere, dove rimane a riposo per almeno un anno. Il contatto con il legno tende ad ammorbidirne il gusto, esaltando delle sfumature di vaniglia o di cioccolato. Anche il colore tende a divenire più intenso. Si tratta del prodotto che un vero intenditore tende a scegliere. La tipologia di legno con cui è stata a contatto incide molto sul sapore finale.
Così come molti prodotti alimentari, anche per la grappa il tempo gioca un ruolo fondamentale per esaltare alcune caratteristiche di sapore e di profumo. Abbiamo così la grappa invecchiata e la grappa stravecchia. Parliamo di un prodotto di alto livello.
Per ricevere la denominazione di grappa invecchiata deve aver trascorso dai 12 ai 18 mesi in una botte di rovere. La stravecchia è il prodotto di eccellenza, il non plus ultra dei distillati. Per ottenerla bisogna aspettare più di 18 mesi. Con il passare del tempo si inizieranno ad avvertire dei sapori sempre più intensi, identificati dagli intenditori come un sentore di pepe nero e chiodi di garofano.
Si tratta di un prodotto che piace o non piace, non ci sono vie di mezzo. Questo per via del suo sapore deciso e tendenzialmente secco. Per andare incontro al grande pubblico ed attirare anche la fascia di popolazione che ama i liquori dolci le aziende da qualche tempo a questa parte hanno iniziato a produrre delle grappe aromatizzate di ogni genere: al fieno, al rosmarino, alla salvia, al peperoncino. Benché gli intenditori non amino questi compromessi, siamo convinti che anche in questo caso sui gusti non si discute.