Investimenti finanziari: facciamo il punto sul petrolio
In tema di investimenti finanziari le materie prime, in particolare quelle del settore energetico, sono riuscite a ritagliarsi una posizione di assoluto rilievo in una prima parte dell’anno estremamente complessa per i mercati internazionali: difatti non solo il comparto è stato fra i pochissimi nel periodo di riferimento ad evidenziare una tendenza dei prezzi al rialzo, ma anche da un punto di vista fondamentale lo stesso ha catalizzato l’attenzione degli addetti ai lavori, in quanto la tensione sui prezzi delle commodities ha avuto un effetto diretto sui livelli di inflazione e, in seconda battuta, sulla guidance delle Banche Centrali e sul sentiment degli investitori. Il Petrolio, naturalmente, è stato uno degli elementi cardine nel quadro generale appena descritto, non a caso si è reso protagonista di un intenso rally rialzista, come non si vedeva da oltre 10 anni.
Sebbene la quotazione dell’oro nero non sia riuscita a testare e aggiornare il top assoluto del 2008, bisogna tener conto, per chi investe in euro, che allora la moneta unica era decisamente più forte nei confronti del dollaro; inoltre non si può non ricordare da dove ha avuto origine il movimento al rialzo in questione, allorquando nel pieno della crisi pandemica su una scadenza di un contratto future WTI è stato registrato addirittura un valore negativo. Attualmente diversi analisti finanziari ritengono che un rallentamento delle economie globali -o peggio ancora una recessione– possa provocare una brusca frenata del prezzo del greggio a causa della contrazione della sua domanda; tuttavia per molti risparmiatori questa commodity ha rappresentato in una congiuntura avara di rendimenti una delle poche fonti di remunerazione del capitale e pertanto rinunciarvi, pur consci del pericolo, non è affatto semplice.
Come investire sul petrolio
Per comprare petrolio vi sono numerosi canali operativi: ad esempio si possono acquistare titoli di società attive nel settore delle materie prime oppure, per fruire di una maggiore diversificazione, si possono acquistare le quote di fondi -attivi o passivi- che detengono partecipazioni nelle stesse aziende.
Questa è la soluzione più adatta alle immobilizzazioni di lungo periodo con obiettivi rialzisti: difatti, per negoziare strumenti finanziari direttamente collegati al prezzo della materia prima -future, ma anche etc– bisogna prendere in considerazioni diverse variabili, dato che i contratti derivati sul petrolio hanno scadenze ravvicinate e risentono dell’effetto contango.
Broker online: Contratti per Differenza sul petrolio
Per trattare uno strumento finanziario direttamente collegato al prezzo della materia prima, oltre ai futures sul petrolio, si possono utilizzare i Contratti per Differenza negoziabili sulle piattaforme di trading dei broker online.
I soggetti attivi sulle piazze di scambio non regolamentate mettono a disposizione degli utenti questi derivati che replicano il prezzo di un sottostante, implementando le funzionalità della vendita allo scoperto e della leva finanziaria. L’aspetto notevole di tale soluzione di investimento è rappresentato dal fatto che l’uso del tool non richiede alcun costo e che si possono impiegare capitali estremamente contenuti.
Da cosa è influenzato il prezzo del petrolio
Chi è interessato ad investire in petrolio o è deciso a mantenere posizioni già in essere in portafoglio dovrebbe però essere consapevole dei rischi che comporta la sua negoziazione, dovrebbe conoscerne le peculiarità e, in ultimo, dovrebbe comprendere il funzionamento dei vari strumenti finanziari a cui far riferimento per investire sul sottostante.
Come molti sapranno le quotazioni del greggio non solo sono caratterizzate da un’altissima volatilità, ma sono anche estremamente suscettibili ad eventi esogeni che influenzano la modalità con cui si aggregano domanda e offerta: per questo motivo all’interno dell’asset allocation strategica è preferibile limitare il peso del comparto.
Inoltre la valorizzazione di mercato del crude oil dipende dalla produzione di barili stabilita dall’OPEC: un incremento dell’offerta, ovviamente, serve a calmierare i prezzi della materia prima, mentre un taglio dell’offerta produce l’effetto opposto.