Solana sta misurando i dati relativi alle sue emissioni di carbonio in tempo reale
24 Aprile 2023

A partire dal 21 aprile la Blokchain di Solana, considerata una delle più performanti crypto da comprare tra gli asset digitali, aggiornerà regolarmente una pagina web dedicata alle statistiche che monitorano le principali metriche ambientali della rete: il consumo energetico, l’impronta di carbonio e l’intensità energetica della rete, sono solo alcuni dei dati raccolti.
I dati provengono da un software installato dirtettamente sui nodi validatori di Solana, la pagina verrà però aggiornata solo ogni due settimane.
La Fondazione Solana sostiene di essere la prima “grande rete di smart contract blockchain” a comunicare pubblicamente il proprio impatto ambientale.
Il tracker delle emissioni, sviluppato in collaborazione con la piattaforma specializzata Trycarbonara, raccoglie statistiche dai dati della chain e da un campione rappresentativo di validatori Solana.
Questi dati, che tengono traccia di quando i singoli validatori sono online e offline e del contesto geografico in cui utilizzano l’energia, offrono dunque una misura molto più precisa del consumo energetico di Solana rispetto alle stime su cui ci si basava in precedenza.
L’impatto ambientale è da tempo un tema scottante per le reti blockchain, che in alcuni casi assorbono enormi quantità di energia per assicurare la decentralizzazione e la sicurezza della rete.
La Solana Foundation
I membri della Solana Foundation, l’organizzazione che sovrintende al benessere di Solana spera chel’iniziativa possa incoraggiare altre blockchain a fare lo stesso.
Per rendere queste informazioni disponibili è però necessaria la partecipazione attiva delle principali reti blockchain, che sono chiamate a rendere pubblica la loro impronta di carbonio.
Grazie ai dati disponibili pubblicamente sulla chain gli analisti possono azzardare delle stime ma senza i dati forniti volontariamente, tali stime potrebbero risultare imprecise.
Il dibattito è aperto
In molti sono ottimisti sul fatto che molte altre blockchain seguiranno l’esempio di Solana e forniranno questo supporto.
Ma a complicare le cose c’è la volontà dei partecipanti alle reti proof-of-work – che tendono a utilizzare molta più energia rispetto alle reti proof-of-stake come Solana ed Ethereum – di esporre volontariamente le proprie emissioni.
Le blockchain con algoritmo di consenso proof-of-stake consentono ai validatori – che depositano (o mettono in stake) ingenti quantità di criptovalute come pegno per elaborare le transazioni sulla catena – garantendone la sicurezza.
Tuttavia, le blockchain proof-of-work richiedono che i miners si aggiudichino la compilazione di un blocco tramite una una specie di gara, che consiste nel risolvere un puzzle crittografico molto complesso. Per farlo utilizzano unità miste di CPU e GPU con enorme potenza di calcolo che consumano grandi quantitativi di energia.
A onor del vero va però ricordato che Bitcoin, secondo le ultime ricerche, utilizza in largha parte energia rinnovabile che proviene da fonti come gas naturali (21%) ed eolica, e solo il 22,92% dell’energia utilizzata proviene dal carbone.
Una recente ricerca condotta dal Bitcoin Mining Council ha rivelato che il processo di mining di Bitcoin utilizza per il 58,4% energia pulita proveniente da fonti rinnovabili.
Ecoterra: riciclo, proof of stake e compensazione dei crediti di carbonio
Chi invece ha totalmente a cuore il tema delle emissioni e del consumo di energia elettrica è il nuovo progetto Ecoterra.
Si tratta di una blockchain costruita su rete Etehreum e con algortimo di consenso proof of stake che strizza l’occhio alle tematiche ambientaliste e punta su due caratteristiche chiave.
Da un lato permette di riciclare i rifiuti di tutti i giorni come plastica, alluminio utilizzando il concetto di Recycle2Earn, riciclare per guadagnare. Per farlo utilizza i cosiddetti Distributori Automatici Inversi (RVM) e un’app per smartphone che traccia i rifiuti e assegna come ricopmpensa i token del progetto.
Lato aziende, invece, permette di compensare e le emissioni di carbonio certificandole sulla blockchain, in maniera trasparente e immutabile.
Se volete approfondire il progetto potete farlo qui.