Geoffrey Hinton, tra i pionieri dell’Intelligenza Artificale, lascia Google e avverte dei rischi dell’IA
3 Maggio 2023

Lo sviluppo di Intelligenze Artificiali sempre più sofisticate è un’attività che ormai pervade qualsiasi settore finanziario. Infatti, che si tratti del settore aziendale o anche del trading online con criptovalute di Intelligenza Artificiale, il numero di strumenti IA è aumentato considerevolmente.
Ad esempio, la recente introduzione di uno strumento come ChatGPT ha attirato l’attenzione di molteplici esperti del settore e dei governi oltre che dell’utente comune. Infatti, l’accesso a ChatGPT in Italia è stato ripristinato solo di recente.
Quindi, è possibile affermare che esistono argomentazioni forti volte a mettere in guardia gli utenti dall’utilizzo di questi strumenti. A tal proposito, si è espresso Geoffrey Hinton, ex dipendente Google definito come il “padrino dell’Intelligenza Artificiale”.
Geoffrey Hinton: Perché l’IA è pericolosa?
Dopo aver lavorato per anni in Google, Hinton ha affermato di aver abbandonato questo lavoro per avere la libertà di denunciare alla massa alcuni pericoli a cui si potrebbe andare incontro con le IA.
L’argomentazione di Hinton riguarda in primo luogo un’eventuale riduzione dei posti di lavoro, con una sostituzione di massa dei dipendenti con software e programmi fondati sull’Intelligenza Artificiale. In aggiunta, ha affermato implicitamente che tale processo potrebbe essere anche molto veloce dicendo: “Pensavo ci volessero ancora 30 o 50 anni per arrivare a questi risultati. Oggi ovviamente non lo penso più”.
D’altro canto, Jeff Dean, capo scienziato di Google, ha fatto sapere che le problematiche messe in evidenza da Hinton non sono passate inosservate. Di conseguenza, la sicurezza degli utenti di accedere a contenuti di un certo livello dovrebbe essere conservata. In generale, Dean ha affermato che l’approccio alle IA continuerà ad essere responsabile.
In ogni caso in un settore che evolve così velocemente, è difficile comprendere chi possa aver ragione. In ogni caso, le discussioni riguardanti le Intelligenze Artificiali, più che spingere verso una polarizzazione di opinioni, dovrebbero condurre verso la necessità di comprenderne il funzionamento e le potenzialità, che potrebbero essere specifiche per ogni settore del lavoro.
In tal senso, l’introduzione di ChatGPT insegna molto. Infatti, anche se si tratta di uno strumento sofisticato, è necessaria la supervisione umana per ottenere determinati risultati. Forse non siamo ancora giunti alla situazione estrema descritta da Hinton.
Elon Musk e l’IA: ecco com’è nata la disputa con Microsoft
Durante il 2022 l’imprenditore sudafricano Elon Musk ha acquistato il famoso social network Twitter. Sebbene questa trattativa abbia attirato l’attenzione degli utenti, soprattutto quelli interessanti al trading online, sono presenti sul web altre notizie che fanno discutere. In particolare ci riferiamo alla disputa in atto tra Musk e la Microsoft. In un certo senso, le motivazioni alla base di questo problema potrebbe essere l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.
Tutto è cominciato con la rimozione di Twitter dalla piattaforma pubblicitaria di Microsoft. Una spaccatura che certamente non è passata inosservata e ha inasprito i rapporti con il CEO di Twitter, Elon Musk. Quindi, tramite l’account Twitter Daily News, l’imprenditore sudafricano ha denunciato tramite un tweet che Microsoft avrebbe utilizzato illegalmente i dati dei tweet del social network e altri dati per addestrare i propri strumenti di Intelligenza Artificiale.
In ogni caso, a partire dal 25 aprile 2023, gli utenti Microsoft non sono in grado di connettersi al profilo Twitter, fatto che potrebbe essere un emblema della rottura definitiva tra Twitter e Microsoft, con possibili ripercussioni legali che potrebbero essere avanzate proprio da Elon Musk.
Intelligenza Artificiale: è pericolosa o utile?
L’IA è certamente uno degli argomenti più discussi del XXI secolo in qualsiasi settore o disciplina. Di conseguenza, è possibile far riferimento a libri, interviste degli esperti, articoli o lo studio diretto per formare un’opinione sull’utilità o la pericolosità di questo strumento.
Da un lato, spesso viene messo in evidenza quanto lo sviluppo di strumenti in grado di sostituire l’azione umana possano conseguentemente ridurre il numero di posti di lavoro. Dall’altro lato, il settore tecnologico è cresciuto a dismisura, amplificando la portata globale del mercato e delle multinazionali, creando anche posti di lavoro.
Di conseguenza, il dibattito orbita attorno a un’ambiguità, che in casi specifici come ChatGPT o nel caso Twitter e Microsoft potrebbe assumere una connotazione decisamente negativa. In ogni caso, è bene prestare molta attenzione agli sviluppi delle nuove IA e a possibili scenari inquietanti, come quelli descritti dall’ex Google Hinton.