Tasse troppo alte, Università Pavia dovrà ridare 4,8 mln a studenti
Le tasse delle università italiane sono sempre più alte. Di conseguenza, sta aumentando il numero degli studenti che scelgono di studiare da casa grazie alle università online. Dagli affitti esagerati al caso di Pavia, la soluzione proposta dagli atenei telematici convince sempre di più.
Università di Pavia: risarcimento milionario per le tasse troppo alte
Da anni si parla ormai dell’elevato costo degli affitti riservati agli studenti universitari e, se a ciò si vanno ad aggiungere le cifre esorbitanti delle tasse universitarie, laurearsi in uno dei tanti atenei d’Italia sta diventando un lusso per pochi. Ultimamente ha fatto molto parlare il caso dell’Università di Pavia che, secondo quanto stabilito dal TAR lombardo, dovrà restituire agli studenti ben 4,8 milioni di euro per le tasse eccessive richieste nel 2013, tassazione lievitata a causa del numero degli studenti fuoricorso.
“La normativa vigente prevede che il totale della contribuzione studentesca non possa superare il 20% dell’FFO (Fondo per il Finanziamento Ordinario delle Università) – spiega Alessandro Miceli, segretario del Coordinamento per il Diritto allo Studio – Udu Pavia – se lo Stato dà 100, l’Ateneo può chiedere al massimo 20. Gli Atenei hanno cercato di superare per anni tale soglia, tramite l’escamotage degli studenti fuoricorso”.
Questo rimborso stabilito dal Tribunale ha tuttavia raggiunto la cifra astronomica di 13 milioni di euro, sommando i ricorsi accumulati negli anni.
Università online, la soluzione perfetta al caro tasse
Oggi una soluzione scelta da sempre più studenti e studentesse per ovviare al problema delle tasse troppo alte, soprattutto se si va fuori corso, è l’università online. Secondo l’ultimo report dell’Anvur (Agenzia di valutazione del sistema universitario e della ricerca), il numero degli iscritti alle università telematiche accreditate dal MIUR è passato da 44.000 a 224.000, e adesso l’11,5% della popolazione universitaria italiana appartiene proprio alle università online.
Le migliori università telematiche, infatti – che sono anche quelle riconosciute dal Miur – prevedono tasse fisse e moltissimi altri vantaggi che i classici atenei non riescono a garantire. Innanzitutto, per laurearsi online si spende generalmente dai 1.500 ai 4.000 euro: questi sono prezzi fissi, stabiliti dal MIUR, e che variano soprattutto in base al corso scelto, alle tasse di segreteria e a eventuali tasse d’esame.
Ma gli atenei telematici permettono di contenere i costi in molti altri modi. Le lezioni si frequentano da casa, di conseguenza si abbattono completamente i costi di trasferta (mezzi utilizzati per raggiungere l’università, affitto di un alloggio universitario, ecc.), e il materiale didattico è online e compreso nelle tasse. Alcuni atenei, inoltre, permettono anche di rateizzare i costi fino a 12 mensilità.
I titoli di studio rilasciati, ovviamente, sono equivalenti a quelli degli atenei tradizionali. Non stupisce, dunque, che sempre più studenti e studentesse scelgano l’opzione telematica al posto di quella tradizionale.
In conclusione, la questione delle tasse universitarie elevate per gli studenti è una preoccupazione critica, che ha implicazioni di vasta portata per il futuro dell’istruzione e che alimenta la disuguaglianza sociale. L’impatto delle tasse universitarie elevate, infatti, non si limita al livello individuale, bensì ha conseguenze socioeconomiche più ampie. Scoraggiando i potenziali studenti dal perseguire un’istruzione superiore, si rischia una carenza di professionisti qualificati in settori che richiedono competenze specializzate.