Saronno, una rosa che strizza l’occhio alla Serie A
Giovani che hanno giocato nel Milan e non solo
L’Eccellenza, è un campionato ostico per chiunque, perché le squadre che vi partecipano sono difficili da affrontare, soprattutto sotto il profilo agonistico. Lo sa bene il Saronno, che nel Girone A se la deve vedere con avversari del calibro del Pavia, del Magenta e della Solbiatese, contro cui lotterà fino all’ultima giornata per la vittoria del torneo. Il Saronno sinora sta disputando un’annata ai vertici, condita da risultati prestigiosi come la vittoria contro l’Oltrepò. Tralasciando la sconfitta con il Pavia, che ci può stare considerando la presenza nelle fila biancoblù di un campione come Andrea Antenucci, un giramondo del pallone che ha sempre lasciato il segno nelle formazioni per cui ha militato, i bianconeri non se la passano per nulla male. E il merito è della rosa che strizza l’occhio alla Serie A. Al suo interno, infatti, sono presenti alcuni giocatori che hanno militato nelle giovanili delle principali protagoniste del massimo torneo di calcio. Un esempio? Il centrocampista Roberto Sala nel 2015 indossava la maglia della Dea, esperienza che successivamente gli è servita per crescere e diventare un punto fermo del club del presidente Giuseppe Giglio. Oltre a lui possiamo citare Raul Zucchetti, che nel 2015-2016 ha vestito la maglia del Milan U19, per poi affermarsi con l’Entella, con cui ha giocato per quattro annate intervallate dalle esperienze al Prato, all’Imolese e al Gozzano.
Un difensore che ai rossoneri avrebbe fatto comodo
Oltre a Raul Zucchetti anche Samuele Ruggeri ha giocato nelle giovanili del Milan, fucina di talenti che ha lanciato futuri grandi campioni come Paolo Maldini. Nel caso del terzino destro della squadra di casa allo stadio Emilio Colombo-Gaetano, dopo la parentesi con i rossoneri del biennio 2017-2018 e l’annata 2019-2020, ha dovuto emigrare in cerca di squadre che puntassero su di lui. Un peccato che non abbia potuto dimostrare il suo valore al Milan che, come ci ricordano i principali bookie che sono posizionati secondo una specifica classifica dei siti scommesse su OddsChecker, punto di riferimento per l’analisi e la comparazione delle quote dove non mancano schedine e pronostici, quest’anno non lotterà per lo scudetto. Questo perché Inter e Juventus stanno facendo un campionato a sé e perché i continui infortuni (più di 30) non smettono di colpire la squadra allenata da Pioli. Viste le tante defezioni un giovane come Samuele Ruggeri avrebbe fatto comodo ai rossoneri, sebbene debba ancora lavorare tanto per farsi trovare pronto quando un giorno sarà chiamato a dare tutto per i palcoscenici di prim’ordine.
Un veterano dell’attacco
Simone Pontiggia, anch’esso proveniente dalle giovanili del Milan, è un veterano dell’attacco formatosi con le maglie dell’Albinoleffe e del Monza. Non il Monza che oggi gioca in Serie A e che in questi anni non sta per nulla demeritando, galleggiando a metà classifica grazie anche alla sua capacità di dare fastidio alle big di A (Inter e Juventus su tutte), ma quello del 2015 che militava in D. Una bella palestra sportiva che lo ha portato a diventare una seconda punta di movimento affidabile e, all’occorrenza, anche un trequartista dotato di un discreto tocco di palla.
Polloni sembrava destinato a esplodere con la Dea
Guardando alla sua carriera, si può dire che Federico Polloni sembrava destinato a fare grandi cose alla Dea. Dall’U17 all’U19, ha fatto tutta la trafila con i colori nerazzurri. Eppure sul più bello, ossia prima dell’esordio in prima squadra, si è accasato al Ponte S. Pietro, per poi svincolarsi e venire ingaggiato dal Saronno. Come mai questa parabola discendente? Molto probabilmente perché Polloni essendo un classe 2003 è ancora piuttosto acerbo per poter dividere lo spogliatoio con campioni del calibro di Scamacca. E poi, non dimentichiamolo, la Dea davanti è piuttosto ben messa se consideriamo gli ingaggi di Lookman, De Ketelaere e Muriel. Dunque anche volendo non avrebbe trovato spazio. Meglio giocare al Saronno in attesa di crescere per poi fare la differenza con i colori che da giovanissimo ha indossato per un biennio: quelli nerazzurri dell’Atalanta.