Pianificazione della produzione
Oggigiorno, pianificare e controllare la produzione comporta un duplice vantaggio: da un lato permette di quantificare materie, costi e ricavi per ogni linea di produzione, dall’altro consente una pianificazione efficiente che permette di avere il controllo sui tempi e i costi di ogni commessa specifica, che si traduce – a sua volta – in un’esperienza di acquisto ottimizzata e preventivi di vendita consistenti.
Possiamo sintetizzare l’intero processo attraverso le sue quattro fasi fondamentali: previsione della domanda, schedulazione della produzione, controllo dell’avanzamento e del sistema di produzione. Intervenire sul processo con la pianificazione significa ottimizzarlo fuori linea, mentre il controllo si ottiene intervenendo in linea.
Che cos’è la gestione della produzione?
Gli strumenti a disposizione per la pianificazione della produzione, in grado di soddisfare tutte le specifiche richieste e necessità aziendali riguardo i temi legati alla pianificazione e controllo della produzione e di cui le aziende possono avvalersi sono: il pianificatore/schedulatore e il MES.
Programmare la produzione significa decidere il flusso degli ordini interni di produzione a fronte di una domanda stimata e relativa ad un orizzonte futuro noto. In pratica si tratta di decidere quanto, quando e per quanto tempo produrre qualcosa. Così facendo risulterà possibile utilizzare gli impianti alla loro massima efficienza ed efficacia e in condizioni di massima economicità possibile.
Massimizzare l’efficacia significa minimizzare il WiP e il flow-time (rispettivamente, work-in-process e tempo di attraversamento, riferendosi al materiale in corso di lavorazione e al tempo impiegato da un singolo pezzo/lotto per completare il proprio percorso all’interno di un sistema di produzione), mentre per quanto concerne l’efficienza i punti chiave sono legati alla soddisfazione dei volumi richiesti e della due date (data di consegna); l’economicità è raggiunta massimizzando l’utilizzo degli impianti e garantendo il minimo livello di scorte.
A seconda del settore e quindi dei prodotti da realizzare le logiche che possono essere utilizzate per definire un piano di produzione aziendale sono riconducibili alle seguenti tre:
- orientato al prodotto, quindi con particolare attenzione all’approvigionamento materiali (utilizzo di un’applicazione MRP (Material Requirement Planning);
- orientato al processo, dove il focus è sui un ‘ottimizzazione dei centri di lavoro attraverso un’efficace attività di schedulazione riferita ai singoli tempi di lavorazione necessari;
- orientato al cliente, dove il controllo sui centri di lavoro è funzione dei tempi di consegna, sempre tenendo conto dei tassi di lavorazione utilizzabili.
I benefici ottenibili avvalendosi di una soluzione di pianificazione aziendale sono molteplici; ne riprendiamo alcuni: affinamento della stima di bisogno delle risorse, migliore visibilità su fabbisogno materiali e capacità dei fornitori, conoscenza approfondita dell’impatto del budget di produzione sull’intera supply chain, possibilità di definire un obiettivo di mercato condiviso, simulazione e confronto di differenti scenari tattici attraverso selezioni personalizzate e KPI (Key Performance Indicator) standard.
Le soluzioni proposte da sedApta vanno oltre la possibilità di pianificare/schedulare e controllare la produzione, abbracciando l’intera supply chain, offrendo strumenti avanzati per la pianificazione, la previsione della domanda, la gestione degli ordini e interfacciandosi con i vari sistemi aziendali per la condivisione dei dati. Grazie a questo approccio, alle aziende è possibile ottenere una visione chiara e integrata della loro supply chain, facilitando decisioni tempestive e informate.
L’evoluzione dai temi dell’Industry 4.0 all’Industry 5.0 porta con sé anche un nuovo approccio all’efficienza energetica nel mondo industriale dove le tecnologie dell’IoT, dell’Intelligenza Artificiale, della robotica e dei Digital Twin consentono un controllo sempre più preciso delle risorse.
L’Industria 5.0 poggia quindi su un modello di società e industria incentrato intorno all’uomo, che vuol dire costruire su quanto fatto già da Industria 4.0, far leva sugli oggetti connessi e le fabbriche intelligenti per alimentare tutti i vantaggi in termini di efficienza e flessibilità di cui si è tanto parlato in questi anni, spostando però il focus dalle tecnologie all’uomo.
Le prospettive dell’Industry 5.0 portano con sé l’avvio di una nuova stagione di sviluppo del mondo industriale, non più solo incentrata sull’automazione dei processi produttivi, ma anche sulla centralità della persona, sulla sostenibilità e sulla gestione responsabile delle risorse. In questo scenario, la tecnologia diventa l’alleato chiave nella ricerca di un equilibrio tra performance operative, talenti e tutela ambientale, instaurando anche un nuovo rapporto tra industria e risorse energetiche. Diventa pertanto sempre più importante analizzare come le nuove tecnologie possano essere integrate nei sistemi industriali per ottimizzare consumi ed emissioni, aprendo la strada a una produzione sostenibile.